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martedì 11 giugno 2019

L'istinto omicida


Sto cercando di combattere la mancata rivoluzione con più vino e pizza. Funziona. Ora che è arrivato quel periodo dell’anno in cui non c’è nulla in televisione mi faccio dei film mentali nei quali tutte le persone festanti allo stadio per salutare Commisso abitano in Largo Anticipo. Non è un problema se Rocco sceglie di non stravolgere per far uscire il suo meglio, l’importante è che si faccia il bidet. Meglio confermare l’allenatore, discutere ancora con Corvino, che decimare le piantine di basilico sui terrazzi. Meglio la volontà di Commisso di non licenziare nessuno che improvvisarsi giardinieri e mettere in atto annaffiature inadeguate. Meglio il ponderare di Rocco che sacrificare il basilico per la gloria di uno spaghetto al pomodoro. Oggi mi arriva anche il Sauvignon Blanc di Bindella, così se Commisso decide di trattenere anche i liquidi, al posto del punto e virgola, per impressionarvi farò un blend con il Nobile e il Rosso di Montepulciano. Spero invece che il buon Rocco non cominci a distribuirci i finocchi, a proposito di vino, come facevano un tempo gli osti agli avventori per infinocchiarli. Perché dopo averli mangiati tutti i vini sembrano uguali, mentre io vorrei proprio degustare il mio blend. Lo dico ai più sensibili che avrebbero sentito l’esigenza di una rivoluzione più immediata, il disagio più grande adesso è un cielo pieno di stelle e non essere al mare. Poi purtroppo vedi qualcuno gettare roba dal finestrino e ti sale l’istinto omicida ripensando alle palle gol gettate da Simeone.

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