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domenica 2 giugno 2019

Anche le fontane si rianimano dopo il CDA


E' bastato il comunicato che esiste una trattativa per cominciare a festeggiare, io stappo un bianco delle Langhe, cosa meglio dopo Langherie subite in questi diciassette anni. Una famiglia benestante dell’Isolotto ha scelto addirittura una magnum e alla fine non è andato tutto liscio solo perché aveva scelto delle bollicine. E se poi il cambio non sarà come ci saremmo aspettati, vedi quello Pioli-Montella, maschereremo la delusione con nonchalance. Tipo quando il Bambi entra in macchina e inserisce il telefono in una conchiglia trovata su una spiaggia di Bali, così i vigili pensano che stia ascoltando il mare. Io del resto sono abbastanza abituato alle delusioni, Simeone è niente in confronto di quando seppi che le mani di Art Attack non erano quelle di Muciaccia. E poi ho avuto una soffiata e così prima che li facessero chiudere ho immagazzinato una bella scorta di cannabis light, per distorcere la realtà calabro-newyorkese, e nel caso fumerò fino a credere che Commisso sia nato in Borgo Allegri. Scusatemi se parlo così ma è la strada che si è occupata della mia educazione sentimentale. Commisso è molto distante dal mio immaginario di presidente della Fiorentina, quindi se potessi lo bacerei ad occhi chiusi come le cose irreali. La rivoluzione per me è cominciata ancora prima dell’ufficializzazione, niente finale Champion, di nuovo aperitivo al Mercato Centrale con vino siciliano per andare anche oltre alla Calabria, e poi pizza, pizza e ancora pizza da Michele, prima che la passione ci tolga di nuovo la gioia della farina Caputo. Poi le Rampe in festa, uno spettacolo di luci, suoni e colori che hanno animato la Torre di San Niccolò. Le fontane a cascata delle Rampe riattivate per la prima volta dopo un secolo. E se il cambio societario non darà i frutti sperati sarò sempre in tempo a maledire questo momento come ho già fatto con le insalatone.

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