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martedì 13 marzo 2018

Leo(mes)sini


Le metafore modellate di lacca come la sua chioma hanno contraddistinto il ritorno di Franca Leosini. In grado di dare della “babbalona” ad una omicida condannata all’ergastolo. Come Immobile di tacco, e immaginate cosa potrebbe dire a Biraghi. Dal Dio Ivano, “che in confronto Brad Pitt è un bipede sgualcito, e che sarebbe stata la causa del dissapore”, fino agli “ardori lombari”. La Leosini fa parkour linguistico, le sue escursioni lessicali sono un lancio di quaranta metri che sposta la squadra avversaria. Impari Benassi. E anche il Marasma prenda esempio dialettico, chiunque per attaccare chiunque deve studiare i filmati della Leosini. A Sabrina Misseri dopo l’intervista daranno il secondo ergastolo. Non bastava la tragedia di Davide, a proposito di storie maledette, Fazio che non è la Leosini, ha intervistato Ciriaco De Mita. Poi ci sarebbe anche l’intervista di Sarri, passato da poco l’8 marzo, e ad un paio d’anni dal “finocchio” dato a Mancini, che se ne esce con “sei una donna e sei carina, per questo non ti mando a fare in culo”. Fra le risatine dei giornalisti presenti. C’è chi lo chiama maestro. Flaiano ha scritto “i grandi amori si annunziano in un modo solo: appena lo vedi dici chi è questo stronzo?” Con Ivano a lei è accaduto questo, Sabrina? Ma deve essere successo così anche alla moglie di Sarri.

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