Sono un po’ preoccupato per il direttore del Museo Egizio, comunque meglio preoccupato che parlare di calcio. Non ancora. Con questi risultati elettorali non si capisce come abbiano fatto a vincere Sanremo Ermal Meta e Fabrizio Moro che cantavano contro l’odio e la violenza. Renzi non andrà a produrre del vino in Africa solo perché ha vinto “la forma dell’acqua”. Intanto imposta la sveglia delle dimissioni e si capisce che legge il blog perché anche io dico che non scrivo più ma continuo a farlo. D’Alema vince come miglior attore non protagonista. Se almeno con quei bollini antifrode avessimo potuto prendere un frullatore a immersione avrei fatto contenta la Rita. Si dice che i veri vincitori di questa tornata elettorale siano le agenzie di viaggio. Poi improvvisamente ho pensato a Elisa Isoardi first lady, e al mondo che senza male non funziona. E ancora addolorato spero nell’inesperienza del segno d’interpunzione al quale riconosciamo di essere la più lunga pausa esistente, ma in quanto tale poi finisce e si ricomincia. Caro Davide non ti preoccupare, emerge l’ingenuità del punto che metto sempre alla fine di ogni editoriale, che pensa di aver concluso la storia.
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