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lunedì 19 marzo 2018

Le mani piccole



La quarta sconfitta consecutiva di Mazzarri ad opera di Pioli, noto ceppicone, proprio per questo dovrebbe valere doppio, per fargli raggiungere uno degli altri allenatori considerati superiori al nostro, Oddo, alla quinta sconfitta consecutiva, nel mirino Giampaolo, terzo tra i sogni per una panchina migliore. Non ci resta che rimpiangere Ilicic e la contestazione granata, poi la Leosini intervisterà De Zerbi dopo la sconfitta interna contro il Cagliari per “Storie maledette”. Grande cuore Viola, a meno che non si voglia invidiare quello del Toro. Le difficoltà di questi allenatori, che in diversi momenti della stagione sono stati individuati ed eletti come sostituti ideali per rottamare il nostro, trasformano quello che è sempre stato un problema in un grande vantaggio. Mi spiego, il fatto di avere le mani piccole solitamente ha comportato che gli amici me le facessero infilare nelle grate per recuperare le chiavi. Mi usavano per farsi grattare la schiena o per farmi recuperare gli spiccioli caduti in macchina tra i sedili. Oggi finalmente la mia rivincita, guardando Mazzarri, Oddo e Giampaolo, ho potuto farmi le seghe a due mani. Una vittoria che parla francese per una Fiorentina molto determinata, mentre il VAR toglie e il VAR restituisce. Una squadra che sa farsi voler bene. Grande forza morale e possesso palla al 64% che certo non è il 65 e nemmeno il 63. E se non vogliamo riconoscere a Pioli le capacità di fare possesso palla al 63 e nemmeno al 65%, riconosciamogli almeno la capacità di aver saputo gestire questo momento terribile, avendo a che fare con tanti giovani uomini prima che calciatori. Funziona bene l’asse Badelj-Saponara che impreziosisce con giocate in verticale quello che alla fine si sta rivelando un buon reparto. Benassi sta crescendo e Veretout si fa perdonare, davanti è sempre notte fonda e non può essere che colpa dell’allenatore, bene la difesa (un + sul registro a Biraghi) se si esclude l’azione del Toro le cui responsabilità non possono che essere addebitate all’allenatore. Anche la vittoria alla fine sarà colpa sua. Mani piccole in azione anche perché sono stati i poeti a far comprendere l’esistenza di una cosa chiamata “anima”, non la religione. E questa squadra ha un’anima.

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