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mercoledì 21 marzo 2018

La Fiorentina raccontata da Spielberg


Sono trent’anni che rimango stupito dalla capacità assoluta di Spielberg di raccontare storie, rendere vivi i mondi, creare personaggi, tenerti incollato allo schermo. Chi lo conosce bene dice che ha tratto ispirazione  dalla partita di domenica scorsa a Torino e che la prossima storia sarà ambientata a 9,15 metri dal pallone. In altre storie più esotiche sarebbe ambientata in quella corallina, e che il personaggio sarà quel Vitor Hugo che tradisce le disposizioni del Mister e viene inseguito dai seguaci della marcatura a uomo. Hugo che poi manderà un messaggio vocale a Pioli per spiegare il perché non ha rispettato il compito scritto sulla porta dello spogliatoio. Più tardi Pioli risponderà che se voleva un walkie-talkie comprava un walkie-talkie. Mentre Corvino comincerà inspiegabilmente a parlare come la Leosini. Alla fine Hugo andrà a letto perché l’indomani deve fare colazione. Simeone, forse, farà almeno un autogol. Pioli verrà sostituito da Ballardini noto per essere uno che minaccia le maniere forti se il difensore più alto si mette in barriera. In questa storia il genio di Spielberg farà in modo di sfruttare il fatto che Sarkozy è in stato di fermo, e in quanto tale lo posizionerà in barriera al posto di Hugo che così potrà liberarsi e andare a marcare Bellotti. La Fiorentina prenderà gol lo stesso perché senza più Hugo la palla passerà sopra la barriera e ci incazzeremo con chi non ha fatto mettere Hugo in barriera. Continuerà a piovere, forse grandinerà, perché la primavera ci vede distratti sui calci da fermo.

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