Furio è un ex fiaccheraio figlio di Gigi il fiaccheraio, un tipo sempre molto attento ai particolari, con una grande passione. Ieri a Porta Romana è stato ripreso da una ragazza con i lineamenti forti che lo ha pregato di smettere di guardarle il culo. Non si è fatto ne in qua e ne in là, gli ha risposto che lo avrebbe fatto volentieri se solo non appoggiasse su una Bianchi del 64. “Ma la sella non è originale”. Precisando che ai fiaccherai più che il culo è sempre piaciuto di più la donna che accavalla le gambe. Cosa impossibile da fare su una bicicletta da uomo. Riguardo la partita di stasera il mio timore più grande non è Tom su Bacca, piuttosto mi fanno sempre un po’ paura le suore quando ti guardano con quell’aria di sfiga mentre le incrocio in via de’ Serragli poco dopo il Goldoni. Mentre il Bambi si chiude sempre di più in se stesso quando arriva il Milan di Montolivo a Firenze, una gara che sente troppo, e a me che cerco di stemperare la tensione scrivendo bischerate sul blog rimprovera che nel coltivare i rapporti umani esagero troppo con il letame. Del resto siamo quello che pestiamo. Per lui, solo nel decaffeinato macchiato con il latte di soia c’è più finzione che nella dichiarazione: “vado al Milan per vincere”. Faccio vostre le dichiarazioni post-partita di Montella al Club di Sky che ho sognato stanotte, come buon auspicio: “la bottiglia che butti nell’umido, il gol che prendi al novantesimo, la fiducia che perdi all’improvviso. Cose difficili da recuperare”.
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