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domenica 18 settembre 2016

Il profumo della pioggia

Quello che mi ha sempre colpito di Ciampi è stata la capacità di nascondere l’accento  livornese. E c’è un motivo se parlo con leggerezza della morte, oltre che di Cognigni, da non confondersi con qualche rara forma di saggezza. L’equilibrio giusto l’ho raggiunto quando ho deciso di portare in macchina con me tarallucci e vino. Oltre a questi integratori naturali che hanno la funzione del Supradin per chi non può bere o mangiare dolci, tutto è cominciato dopo la visione di alcuni film che hanno inciso su di me in maniera profonda modellando seriamente una indole malleabile come il Das. “Oltre il giardino” mi ha mandato a Boboli, “il profeta del gol” mi ha mandato a calcio”, “pretty woman" mi ha mandato a puttane. E poi quando qualcosa va storto tipo la finale di coppa Italia contro il Napoli, do la colpa al carrello della spesa. C’è stato poi un punto di non ritorno, un episodio di grande amarezza che ha fatto scattare in me la voglia di cambiare atteggiamento nei confronti della vita. Fu quella volta che presi sul serio qualcosa e lei ci rimase male. Successe che dopo aver fatto l’amore con la Beatrice dalle poppe grosse (non si poteva dire altrettanto per il culo che invece tendeva al piatto) mi chiese dove vendevano le camice da uomo che quando le indossano le donne dopo un rapporto sessuale fanno il culo perfetto come nei film. Non colsi l’ironia e le risposi “io le compro da Bianzino”. Mi disse che non capivo una sega e da lì la storia cominciò a incrinarsi malgrado le sue poppe non conoscessero segni di cedimento davanti alla pressione costante della forza di gravità. Così decisi di non prendere più niente sul serio. E mi toccherà essere leggerino anche oggi per la morte di Padre Amorth, l’esorcista, l’unico in grado di fare uscire le mani dalle tasche dei Della Valle. E non fatevi infinocchiare dalla presentazione della nuova collezione autunno/inverno scelta dalla proprietà per vestire la squadra fuori dal campo. Braccini rimangono. Stasera contro la Roma c’è un gran bisogno di vincere per ricominciare a respirare il profumo del terzo scudetto. Perché alla fine siamo tutti un po’ come il Bambi che in questi giorni sembra aver scoperto il profumo della pioggia. Gli ho detto che evidentemente da bambino devono averlo tenuto in cantina. Insieme ai nostri sogni.

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