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venerdì 24 agosto 2012

Uno sceicco? Malagari!!

Ai Della Valle possiamo imputare di non aver fatto prima quello che è riuscito invece adesso, anche se avendo sulle spalle un ballino di anni da 50 chili, sappiamo bene che per fare le rivoluzioni ci vuole si il coraggio che è mancato, ma anche le giuste condizioni ambientali che invece non si erano verificate, e che tra il dire e il fare ci sono in mezzo un mare di aspetti tra i quali anche quelli di natura sentimentale che proprio sfumature non sono, tema questo magari poco commestibile alle insensibili fauci del tifo che tende a fagocitare senza far uso della masticazione, perché sul piatto di un ciclo da azzerare c’erano anni di rapporti di lavoro in alcuni casi diventati amicizie, poi ci sono stati gli errori di valutazione, ci sono stati gli errori, insomma, tutta una serie di errori ma non la malafede, che invece è facilmente riscontrabile in certo ambiente giornalistico cittadino, per non parlare di quello del tifo che proprio nella fase più delicata della storia dei Della Valle a Firenze si è dimostrato un’arma in meno. Tanto che oggi potremo valutare non senza qualche apprensione se lo svuotamento dello stadio fosse da addebitare al furto d’identità messo in atto dagli acker della tomaia marchigiana, e ancora, adesso che le nebbie della pontellizzazione sembrano essersi finalmente diradate dalle menti più sospettose, analizzeremo meglio se la passione ritrovata sarà sufficiente a ricucire gli strappi, o almeno a dimostrare un attaccamento alla maglia che non sia lo stesso dimostrato da Montolivo. Quindi Della Valle in colpevole ritardo sui tempi della rivoluzione e ancora neanche portata a termine veramente fino in fondo, e quando parlo di fondo non mi riferisco a quei tifosi che lo hanno raschiato agognando la vendita della società mettendosi a pecorina nel primo harem disponiile di un qualsiasi sceicco dal pacco gonfio, e dopo aver verificato il poco interesse suscitato dalla piazza, disposti ad accontentarsi anche di un meno arabo rivenditore di bombole di gpl pur di liberarsi di chi oggi invece è tornato orgoglio di tifoso, facce da carta igienica insomma, che si scaccolano nascondendo il ricavato sotto la soglia della vergogna, perché la Fiorentina di oggi è addirittura merito della loro lucida contestazione, una lungimiranza utilizzata a più riprese, è bene ricordarlo, come quando si è cercato di cambiare il testo del nostro inno sostituendo il “garrisca” con un decisamente più petroliere Garrone, oppure tutta quella lungimiranza la possiamo riscontrare nella crudezza con la quale si è voluta chiudere la scorsa stagione al coro di “pezzo di merda”, oppure ci si riferisce a quei Preziosi esempi di lungimiranza come gli ultimi cammei incastonati nella Val di Fassa tra nasi da pagliaccio e parrucche, così tanto per ripartire con il piede giusto, insomma con lo stesso lungimirante e rasserenante atteggiamento di come la si era chiusa. Probabilmente a braccetto con Bettega non c’è andato da solo Prandelli, qualche tifoso ce lo deve aver accompagnato per riconoscenza, per fortuna pochi, e le cui corbellerie non sono state ascoltate da una presidenza che invece di fare tanti discorsi a bischero ha rilanciato a dispetto dei Santi. Comunque dicevamo che si è fatto trenta ma non trentuno, perché se da una parte la rivoluzione c’è stata, nelle pieghe di questo rilancio ci sono ancora tracce inequivocabili di pontellizzazione che un po’ di ragione la danno a chi ha vissuto tra le nebbie della lungimiranza, perché la foto di copertina ci mostra senza ombra di dubbi l’anima sparagnina dei marchigiani, tracce di ridimensionamento da finire ancora di spolverare, perché ci sono troppe sconcertanti analogie tra i noti braccini dei Della Valle e le alucce del nuovo angelo custode della squadra preso con prestito secco dal Malaga, perché i cari Della Valle, dopo aver approfittato delle difficoltà del Villareal, per accaparrarsi chi dovrà vigilare sulla nostra stagione si sono invece rivolti proprio a quello che è stato a lungo il sogno dei lungimiranti con la sciarpa Viola al collo, lo sceicco Al Thani, questo si un vero esempio di proprietà in fuga, che smantella tutto e vende a prezzi stracciati, e che bene avrebbe potuto rappresentare una certa tioseria che a Firenze in questi anni di austerity della fede, ha dimostrato di usare la passione a targhe Al Thani.

10 commenti:

  1. Proprio stamani ho donato un post al sito dei fautori degli slogan "contro",il tema sono le ondate di insulti che vengono scritti su Jovetic;la tifoseria becera,quella che ha scarsa(se non mancanza assoluta)conoscenza del "sè" è pericolosa e non sa neanche quanto;invece di disquisire su tattica,convivenza sul rettangolo,prospettive,metodi di allenamento,situazione societaria molti si accaniscono con una "non notizia".Iniziamo a chiamare il male con il suo nome e cognome:Non Notizia.Al popolo non è bastata una dichiarazione di Pradè,non è bastata una dichiarazione di Andrea Della Valle.No.Vogliono che Jovetic dica qualcosa,magari senza la martellata(in realtà mai vibrata)michelangiolesca ma da farsi su Piazzale Michelangelo,con le radio e frequenze unite,per porre così fine alla frequenza di castronerie,illazioni,stupidaggini.Tra cioccolatai,straccia(tella)balle,maroni ed altre squisitezze varie non avevo pensato a Malaga,terra di calcio in dismissione e rooster che la qualità l'aveva e l'ha tutt'ora.Che il dolce sia al Malaga,veramente,Lele?

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  2. Gli ultimi due anni pessimi scontano anche la fiducia accreditata a Corvino dai DV, non certo l'unico colpevole, ma le ultime 5 sessioni di mercato presentavo poche luci e molte ombre. La squadra si era deprezzata, svalutata e svuotata economicamente e qualitativamente. L'innesto di un nuovo DS supportato da un bravo osservatore ha rivoltato come un guanto il valore complessivo della rosa, oggi di ottimo livello se arriverà anche la punta di cui si parla. Quando si opera male, anche se solo in una figura all'interno di una società, i risultati rappresentano solo una conseguenza fisiologica, quando si opera bene, rispettando vincoli e paletti imposti dalla contingenza, cambiano in maniera radicale. Che questa sia una squadra già oliata nei meccanismi e nell'amalgama di gruppo nessuno lo pensa (diamo tempo anche a Montella) ma che sia ben assortita e con interpreti di qualità è di un evidenza imbarazzante. Si parla ancora di uno-due arrivi, chi lo avrebbe immaginato ?! Si parla di povertà d'interditori a centrocampo, di qualche cagnaccio che spacchi legna e porti acqua, io ho sempre in mente Eto'o che si sacrificava e copriva tutta una fascia e marcava anche dei bei goal portando al triplete l'Inter, certo, Montella non è Mou, ma se riesce a far quadrare i conti con un centrocampo di questa qualità i problemi li avranno gli avversari. Noi no. 

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  3. E intanto Pradè tratta la meglio gioventù argentina ancora disponibile in patria: Cirigliano, Pezzella e Orbàn, tutti scuola River, tutti candidati alla Seleccion in un futuro molto, molto prossimo. Cirigliano è addirittura un potenziale craque, Pezzella e Orbàn due ottimi difensori [il secondo in alcuni gesti tecnici ricorda addirittura Maldini], vamos Macìa, daje Pradè, chiudete!

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  4. Leo, noi non possiamo comprare gli arbitri e dopare i giocatori come cavalli da ippodromo senza essere beccati dopo due giornate, lasciamo stare Mourinho, và...C'è più gusto del resto a raggiungere i nostri "piccoli" traguardi in modo pulito, e attraverso il gioco.

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  5. Il post di Sopravvissuto sul "dramma" delle Non Notizie è veramente da incorniciare.
    E' un vizio ormai connaturato nel giornalismo sportivo italiano, nel quale da una parte abbondano i cosiddetti "esperti di mercato", mentre dall'altra scarseggiano drammaticamente quelli che sanno veramente interpretare una partita. Un vizio che si è allargato in maniera esponenziale con il dilagare dei siti web e delle pay tv.
    Sembra che oggi lo spettacolo del calcio non risieda più sul campo, ma nel gossip del mercato, una volta costretto in un breve lasso di tempo a cavallo tra giugno e luglio ed oggi invece dilatato inconsultamente a tutto l'anno.
    Dubito sinceramente che gente come la squallidissima coppia di guitti di Sportitalia o tutta la pletora di fighetti che regolrmente appaiono su Sky per parlare di mercato (o meglio, quasi eslusivamente del mercato delle tre strisciate), capiscano di calcio più che di bocce o badminton. Ma tant'è: l'importante non è informare, ma disinformare attraverso un vero e proprio alluvione di Non Notizie.
    Il caso Jovetic, da questo punto di vista, è assolutamente emblematico. Non sono bastate le chiarissime dichiarazioni circa l'incedibilità di Jovetic fatte dal padrone della società, (che ha pure aggiunto che il famoso accordo con stretta di mano o scritto su un tovogliolo di pizzeria tra Corvino e Ramadani per lui vale meno della carta straccia) a far tacere i cioccolatai della Non Notizia. Che a quel punto, invece, si sono attaccati, come mosche ronzanti e fastidiose, al silenzio di Jovetic. Dai e dai, è evidente che il popolo bue, proprio perché bue, si scateni nonostante non capisca una mazza di niente, nel pretendere che JoJo parli. Ma la colpa non è di questi scemi, ma di coloro che aizzano la loro scemenza con le scemenze che dicono e scrivono a piede libero.

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  6. Oggi non si "corre" più a vedere i gol,le azioni.No.Si corre ad ascoltare la reazione di un presidente,di un allenatore ad eventuali torti.Passata sottotraccia,insabbiata la vicenda di Varriale che ha avuto un bel all-inclusive a Pechino pagato dall'SS Napoli,dopo che il provocatore(Jean Cocteau de' noantri)di Rai2 aveva anche scritto un libro sulla società partenopea.Grazie alla vicenda Conte,al fantomatico Top Player per la signora-furti-senza-scasso i giornali sono riusciti a riempire pagine nell'anno con meno volume e flusso di denaro per il calciomercato;i giornalisti han scritto più dei "presunti&rumors" rispetto agli acquisti veri.Surreale.Damascelli dopo essere stato beccato(combriccola torinese)e relegato in tv di 4o ordine ancora pontifica,Moggi da radiato trova ancora spazio,i servi del potere accorrono per l'arringa senza contraddittorio di Conte e noi qui con i nostri soliloqui pro-viola,edonisti del calcio pulito e sano.L'errore di fondo?Non saper comprare arbitri e media.

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  7. Purtroppo, una frettolosa panoramica a volo d'uccello (ahahahahahahahah!) delle immagini accompagnanti i pezzi pollockiani degli ultimi dieci giorni sembrerebbe testimoniare di una qual certa virata verso la castità sororale, forse verso il buchesimo (l'illustrazione odierna preoccupa assai, in questo senso). Eppure, o nostro venerabile Ferruccio Parri della nottata con cui, impeccabilmente e eduardianamente, il sommo Jordan volle leggere il biennale, convulso postbrescianismo, tu dovresti essere il primo a conoscere la sentenza di Max Ernst (v'è più saggezza in una nudità di donna che nell'insegnamento dei filosofi). Mi consolo trovando insperatamente qua sotto un contributo del grandissimo Sopravvissuto, il quale dunque ha risposto infine alla sollecitazione postale che ti suggerii di fargli. Non molti scranni vuoti rimangono (Drago, Re Nudo - se non sopravvive da Sopravvissuto, appunto -, Eduardo, Luca d'Albenga e pochi altri spiriti superiori) in Empireo (ma, a differenza di Dante, non ne riserverei uno all'"alto Arrigo"... ahahahahahahahah!), mentre il sitazzo, prodigo peraltro di news stantie e continuamente folgorato dal sedulo tempismo di Fiorentinanews, annaspa nel vano arruffianamento tardivo verso il Principe munifico, dopo averlo per mesi svillaneggiato a californiate (Ciccimmondo, giornalaio fallito e mascalzone nonché uomo di merda, apparentemente continua invece a combattere, in un'isola delle Filippine, una guerra già dichiarata persa a Tokio, in compagnia di du' matti e di qualche mesto schiavo cui DDV ha crepato, a colpi di baobab, le pareti rettali). Caro Pollock, il Miki Dora dell'itala lingua non potrà domani incignare il suo abbonamento, ahimè: non posso infatti mancare il vernissage della personale di un caro amico in Alemagna (magari lo conosci, come una volta mostrasti di conoscere, e ne fui stupito, l'altro mio amico pittore, che io credevo genio per davvero pochissimi intimi, Claude Boutterin). Il Wunderteam è alla sua prima prova, contro avversario che da dieci anni a questa parte ci fa vedere i sorci verdi (memorabili le risolahe rimediate dal Perdente Mettimale) e che è avanti nella preparazione per via dell'impegno europeo. Il Wunderteam punta alla Champions, chiaramente: è, per valori tecnici individuali (scontando il prossimo arrivo in attacco di un altro pezzo da novanta), il miglior complesso che schieriamo al Franchi da quando il Trap, Chessy Gore (alle ascelle) e Edy Pazzo ci privarono del terzo scudetto. L'assenza premeditata di un mediano di sbarramento e di veri esterni di quantità ci obbliga felicemente al barcellonismo, che puo' tuttavia divenire baccellonismo se incognite di qualche momento non trovano, da parte di Montella (qui si parrà la sua nobilitade, dopo che il sublime Pradè lo ha affogato in un autentico embarras de richesses), soluzione alla Evariste Gallois: parlo del portiere, dell'ambientamento temperamentale di Roncaglia, della freschezza di volere e potere (anagraficamente senili) di Pizarro, dell'efficienza fisica di Aquilani, della misura di El Hamdaoui in campionato italiano, della conferma delle buone intenzioni estive da parte del serbotto che ha slinguato via il cioccolato attorno alle labbra, dell'adattabilità di Jojo, campione e se campione, a modulo che vuole le verticalizzazioni (questi centrocampisti le hanno nel sangue!) in fin di futbol bailado e non per razzenti rovesciamenti di fronte e rifiuta i narcisismi e i personalismi ghefassotutomi. Incrociamo le dita: mai le attese furono cotante da tanto tempo ormai. Il Wunderteam tinga di viola l'orizzonte: ai miei sogni ho pensato già per conto mio.

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  8. Io da qualche parte ho ancora l'adesivo del Brivido Sportivo '82, "Meglio secondi che ladri", ancora intonso. Va a finire che lo svergino da 30enne, appiccicandolo sulla macchina, ahah

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  9. Africa e Spagna come cioccolato e malaga



    Survivant,Malaga
    la conosco molto bene non passa anno che non faccio almeno due
    vistine,in Costa del Sol,posto meraviglioso,dove per fortuna non tutta
    l'architettura obrobriosa ha fatto danni.Se c'e'la crema per il
    gelato,non so,ma la cioccolata la trovo sempre ed e'motivo dei miei
    viaggi...Si potrebbe,calcisticamente parlando,attingere la',ma tutta
    la Spagna accoglierebbe a braccia aperte un pacchettino di milioncini,e
    Macia lo sa bene.Il quiz attaccante,prende le via del giallo,dove
    Berbatov,ad oggi quotato come obiettivo promario,per me e' difficile
    venga.Poi,e lo dico senza fare lo schizzinoso,che se arriva va  moooolto
    bene,non posso pero'dimenticare che tutte le volte che l'ho visto in
    PL,ha mostrato atteggiamenti strafottenti,un po'maleducati e
    altezzosi.Ovvio che se segna come sempre,chi se frega,ma una domandina
    me la porrei.Credo che il magggggico duo Prade'Macia abbia la soluzione
    del quiz a portata di mano,ma che ci sia qualche dettaglio da mettere a
    posto.Gia' detto di Borriello,e Denis,per tutto quello che il
    duo ha fatto finora,tutti mi andranno bene.Riguardo alle macchiette dei
    presunti addetti ai lavori,dall'estero mi e'risparmiata questa
    agonia.Pero'su Jovetic,se i gracchianti dei tifosivuturistiguettisti
    vorrebbero un attestato di fedelta',va detto che anche le parole di
    tutti i dirigenti,son state da interpretare e non "secche".Il"Jovetic
    vorrebbe restare"la avevo gia' rubricata come frase del cazzo,anche se
    detta dal grande condottiero Montella e se aprisse la bocca dopo tanto
    silenzio,non dovrebbe essere vista come  una pretesa.Ieri mi son visto
    il clasico,e ancora una volta sostengo che quel tipo di gioco,che non
    presenta neppure una punta in area,e'si'efficace e trionfante,ma se
    Messi e'un po'in ombra,ecco l'altro gigante(Iniesta)che fa saltare il
    banco.Cioe',ok la tattica,ma se hai il migliore attaccante del
    pianeta,e la migliore mezzala europea,il compito

    e'piu'facile.E
    non portiamo quel paragone,che e' troppo alto per noi e di un gusto
    troppo sofisticato.Loro sono abituati al Pata Negra bellota da
    decenni,noi veniamo da anni di prosciutto salato,e un buon S.Daniele
    credo sia il nostro,pur grande,obiettivo.

    Saluto calorosamente il ritorno in grande stile del Blimp.

    Lele

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  10. In un calciomercato quasi open tutto l'anno,l'attesa di 10/15 giorni per un acquisto diventa biblica;il colpo atteso attende solo di sapere che tipo di ogiva avrà.Quei cerchi determineranno la potenza deflagatoria,rispetto ad un Cerci che non lascia strascichi.Assaporo or ora un cono malaga e noce,ed in nuce intravedo si un Wunderteam ma la mia folle idea è l'Aranycspat.Ribadisco che gli acquisti saranno più di uno,ed uno più prezioso dell'altro.In zona Malaga,Lele,transumando dall'Algarve all'Albufera,vidi un rarissimo esemplare di Bibbia ebraica con figure antropomorfe,retaggio di diaspore dure,che han fatto la storia di popoli.La diaspora viola sta producendo quel che si attende da tempo,troppo tempo e che Deyna sussurra,pensa e fantastica;hic et nunc nulla vieta di pensare che stiamo assistendo alla creazione di una maquina perfetta.Il levante di oggi obbliga la mente a riprendere tavola e vela,il cuore mi sussurra "festina lente" che tra 24 ore Campo di Marte striderà di tacchetti,volerà di pelota,esulterà per qualcosa.Hasta la vista,spinnaker alto ed in culo alla balena,Pollock!

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