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venerdì 17 agosto 2012

Tim Cup-olone

Con Caligola che si è insediato ormai a pensione completa in un estate più ricca d’entusiasmo che di pioggia, parlare oggi di riscaldamento potrebbe far pensare a quello del pianeta, e invece no, perché anticiclone permettendo, riscaldamento o vigilia che dir si voglia, siamo finalmente alle porte del primo impegno ufficiale della Fiorentina, e adesso, da qui alla partita con il Novara sarà solo questione di stretching. E se da una parte si allungano i muscoli per ridurne la tensione, dalla parte del tifoso, invece, si accorcia l’attesa aumentando di pari passo la tensione, una sana eccitazione, a parte la canicola prevista per le ore 18 di domani, che è lì a dimostrare una scelta che non sembra invece poi così tanto sana, anche se in realtà potrebbe nascondere un grido di dolore, una richiesta di aiuto della Federazione, che attraverso il bollino rosso appiccicato alla scelta dell’orario, nasconde anagrammandolo, il desiderio che qualche buonanima possa chiamare il 118 e far ricoverare chi certe scelte le prende probabilmente perché non si sente bene, in un gioco comico di inadeguatezze al ruolo che un po’ mi ha ricordato quello che è successo alle Olimpiadi quando durante la cerimonia di apertura le Bermuda hanno sfilato in bermuda, che alla fine fa scopa con Abete e le sue scelte da ebete. E a proposito di numeri, dopo quelli assegnati sulle maglie, adesso è arrivato il momento di far tornare anche i conti però, perché dopo tanti bei discorsi, è necessario alimentare l’entusiasmo con il bel gioco e possibilmente con i risultati, indispensabili a far crescere il montepremi dell’autostima e allo stesso tempo a tenere lontani i parenti Viola di Abete, quelli per intendersi sempre pronti a banchettare sulle disgrazie, quelli che ritrovano forza nei momenti dolorosi come le sconfitte o gli infortuni, usati come l’Ovomaltina per tornare a diffondere il vangelo di Mamma Ebete, gli stessi che nei tempi morti dell’attesa di nuove sconfitte passano il tempo a chiedersi se è nato prima l’Ovomaltina o la gallina. Non ci resta quindi che fare gli auguri alla squadra perché possa ritrovare la sua giusta collocazione, lassù dove per andare a respirare l’aria fine dell’ambizione, è necessario prendere gli stessi impianti di risalita che hanno riportato l’entusiasmo in alta quota, e la Bice grazie all’aiuto questa volta di un linguaggio dell’immagine più aulico, di uno scatto sensibile che usa i toni morbidi e ricercati della poesia, ci mostra come il popolo Viola sia disposto ad aprire la porta della passione firmando in bianco il proprio attaccamento alla maglia. E per rappresentare il primo appuntamento stagionale, la Bice ha scelto non a caso una figura abbastanza stagionata, quel primo impegno ufficiale che ormai è lì a fare capolino.

2 commenti:

  1.  Dall'Africa al ponte alle Grazie
    caro Pollock
    nessuno
    ha avuto la grazia di lasciare un commento sul tuo topic di oggi e mi
    pare un sacrilegio,soprattutto per la foto,che mi proietta
    immediatamente contro ogni forma di iconoclastia.
    Lele

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  2. E siamo un po' vagabondi, i'cardo infuria, i'pen(drive) ci manca, e la pagina la resta bianca. 

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