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martedì 21 agosto 2012

Rosicani sciolti

Oggi è arrivato il momento di chiedere scusa a tutti coloro che ho preso in giro, non ce ne vorranno se l’anima di questo blog è trascesa a tal punto da andare persino oltre a quelle che erano le intenzioni di quella gran fava del suo creatore, confesso di essermi fatto prendere la mano, e faccio ammenda se ho giocato forse un po’ troppo su concetti come  “pontellizzazione”, ironizzando a bischero sciolto su certi profeti della sciagura che avevano teorizzato la “smobilitazione”, perché per un lucignolo di parte bianca come me, questa Aquafan delle ipotesi scivolose è sembrata un fantastico parco giochi acquatico con tanto di mega scivolata finale sui concetti base, che mi ha catapultato nel paese dei balocchi, un posto meraviglioso per un Santo Spiritoso come me, e quando confesso di essermi fatto prendere la mano lo faccio con tanto di foto di copertina nella quale dimostro come la mano armata di penna sia servita a stuzzicare un po’ quei volti del pessimismo. Oggi però che siamo felici perché tutti sono saliti finalmente sullo stesso carro, possiamo e dobbiamo stemperare gli animi, abbandonando le rispettive posizioni per lasciarci invischiare in questa nuova avventura, che sarà accompagnata da una fitta ragnatela di passaggi, fino a riscoprire e probabilmente apprezzare la geometria di centrocampo, e se la qualità dei giocatori che oggi compongono la rosa ci consente la matematica certezza di una stagione ricca di soddisfazioni, anche la matematica allora sarà una piacevole riscoperta, come la fisica che studia i fenomeni naturali come l’esplosione dell’entusiasmo, e la geografia che nel programma di quest’anno prevede un ampio approfondimento sulle Marche, argomento per il quale oggi ci sono tifosi disposti persino a farsi interrogare come volontari. Insomma è tempo di pace e anche quello di riconoscere che siamo tutti tifosi della stessa squadra, che non ci sono cioè i tifosi di serie A e quelli di serie B, ma solo più o meno pessimisti, più o meno fave come me che se fossi nato in un paese sudamericano sarei vissuto sicuramente in una favela. Insomma è la passione per la Fiorentina il minimo comune denominatore, dato per scontato che un minimo di bischerate le può aver teorizzate chi è rimasto sconvolto dal terrorismo immaginario di un kamikaze marchigiano imbottito di fair play finanziario, bischerate che però ho scritto pure io trovando l’ispirazione in certi profili del tifo, un po’ gufi ma dal naso aquilino, oggi fortunatamente molto meno gufi e un po’ più Aquilani. Chiudo questo mio topic della riappacificazione con una scoperta piacevole dalla deriva addirittura sentimentale, che getta una nuova luce tendente al tenero, e che voglio rendere nota anche a voi per rivalutare almeno in parte quello che è stato un modo di fare tifo, e che solo oggi mi accorgo di aver preso in giro colpevolmente, attraverso l’ultima inchiesta della Bice che è andata a ripercorrere la storia del vuturismo prima della sua prematura scomparsa, e con mia somma sorpresa devo dire di aver trovato veramente un amore sincero verso la squadra, forse addirittura troppo, quello che ha portato nei momenti di crisi ad un eccessiva esigenza di confronto, ma come possiamo vedere dalla seconda foto di copertina scattata dalla Bice davanti alla sede storica del movimento, la dedica imposta davanti alla porta d’ingresso voluta fortemente dalla presidenza per dimostrare l’amore profondo nei confronti della Fiorentina, lascia pochi spazi alla facile ironia.