.

.

giovedì 30 agosto 2012

Rabarbatov

Alla fine poi non è andata neanche così male, parliamoci chiaro, perché Birbatov ci avrà scroccato anche un passaggio aereo verso Monaco, di fatto però salvaguardando almeno Firenze dalle sue scorribande da gentleman, a questo punto è andata di culo alla Fiorentina ma anche al sistema alberghiero, perché se fosse transitato davvero da un albergo fiorentino, sarebbero mancati all’appello almeno un accappatoio e l’intero set di asciugami griffati, dispiace da un punto di vista tecnico, dispiace perché era stata questa la prima scelta, anche se ha mostrato un evidente errore di valutazione della persona, dispiace perché c’è l’amaro sapore del Rabarbatov e della beffa che ha i contorni addirittura dell’affronto per l’aggravante della matrice bianconera. Però che dire, il comportamento del giocatore porta a pensare che alla fine forse non siamo stati noi a prenderlo nel retto vista la sua rettitudine morale, e tra scorretti il matrimonio con la Juve sarebbe stato anche ineccepibile, se non fosse però che Berbituricov ha presentato il Conte anche ai bianconeri, salatissimo, togliendoli come si suol dire la sete con il sale. A questo punto non resta che sperare nel piano di evaquazione da questa volgare pista bulgara, in tempi molto stretti, e questa volta anche a mele strette per evitare di essere ancora intortati bene bene con qualcosa però di molto lontano dalla soffice bontà di una torta di mele. Ora potremo misurare meglio le capacità del duo per capire se hanno pronta la pettorina catarifrangente da indossare nella corsia di emergenza di un calciomercato ormai quasi al casello, e nel quale abbiamo già pagato il pedaggio annunciando una punta di livello, vediamo se confermeranno quanto di buono hanno fatto vedere, anzi, per riversare ottimismo e stemperare la rabbia, ci piacerebbe che trasformassero questa vicenda in una opportunità, ricalcando lo schema già applicato con successo dalla società nella vicenda Oriali-Pradè. Permutiamo l’amaro in bocca che oggi ha maggioranza bulgara tra i tifosi, in entusiasmo per un nome nuovo che abbia il sapore della rivalsa, per uscire alla grande da una situazione nella quale non abbiamo meritato di ritrovarci, la rabbia insomma, va convogliata in voglia di dimostrare di essere più forti anche della scorrettezza, e quindi rilanciando comunque con un grande acquisto. A margine di questa vicenda la Bice mi ha raccontato una strana storia alla quale subito non avevo voluto credere pensando che dietro ci fosse solo del retrogusto dal sapore tipico della vendetta che nasce spontanea e abbondante sul pianeta donna, per farla breve questa volta c’era Marotta in aeroporto ad aspettare il bulgaro, stessa situazione di Macia a Peretola, il DS bianconero a differenza del nostro però era in trance agonistica per il successo da ratto, nel senso di sorcio, di quello che pensava fosse stato un ratto, nel senso di furto ai nostri danni, e mentre Macia se ne era tornato in sede abbacchiato ma comunque indenne, al dirigente bianconero questa volta il conto glielo presentava invece il Fulham, che si è paventato in divisa da bobby proprio per notificargli in tutta la sua ufficialità l’ammenda per l’immondo comportamento, è così che la signorina della foto avrebbe sguainato lo sfollagente inserendolo fino al torsolo nella torta di mele di mister correttezza, insomma, scegliendo di applicare la legge del taglione, ovvero, occhio per occhio (pio), dente per dente, e il boccone, se per noi ha avuto il sapore del Rabarbatov, per la Juve alla fine è risultato amarotta come il fiele, perché oltre al giocatore ha perso anche la faccia.