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mercoledì 12 aprile 2023

Malinconia in vigna


Spero che abbiate fatto qualche cerimonia di saluto per l’ultima grigliata tradizionale prima della prossima che sarà di carne sintetica. E scusate se sono più in apprensione per i lavori nella vigna dell’iconico Nebbiolo Gaja, dove ne è già stata espiantata un terzo, invece di essere preoccupato per i lavori del Viola Park. Così 2,2 dei 7,12 ettari di vecchie piante di Nebbiolo del suo vigneto Sorì San Lorenzo se ne sono andate come successe alla pista di atletica del Franchi. Sarà quindi un editoriale con la mente là, a pochi passi dalle sponde di quel fiume Tanaro che divide Langhe e Roero. E se i vigneti di Angelo Gaja (classe 40) sono all’interno del cru Secondine, è d’obbligo ricordare quel “meglio secondine che ladri” a noi tanto caro, mentre qualcuno tra i più pessimisti dirà “Mai una Gaja”. MI trascino nella malinconia che poi è ciò che di più intimo ci possa essere. Forse anche per questo motivo da come mi passa il tempo sembra ieri l’altro che era Pasquetta. Aggiungo solo una comunicazione, ovvero una transizione ecologica, dal 2035 stop alle battute di Greggio. E senza mai dimenticare che sta lingua po esse Daila e po esse Lama.

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