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lunedì 24 aprile 2023

Altro che cucchiaio di legno


Se dapprima mi era apparsa come un capello nel piatto, la partita si è poi dimostrata ancora peggio, c'era uno scarafaggio. Non tanto per la sconfitta dopo il doppio vantaggio che già basterebbe per non pagare il conto, ma la cosa insopportabile a questi livelli è, dopo esserci già riusciti contro lo Spezia, la recidiva del gol direttamente dal rilancio del portiere. Roba da prima categoria, con i soliti due rincoglioniti di turno uccellati dal miracolato che non crede ai suoi occhi. A dimostrazione che tatticamente siamo trucidi, e siccome non può essere mortificante solo per il tifoso, così come l’attaccante si porta a casa il pallone dopo la tripletta, la squadra che subisce tale abominio si dovrebbe portare a casa un riconoscimento speciale tipo delle orecchie di asino. Che le ritiri e le indossi il capitano mentre rientra negli spogliatoi. Insomma tre gol coi polacchi, tre con il Monza, a questo punto quel tre suona bene anche giovedì. E fossi nella Cremonese la imposterei proprio sul rilancio del portiere, tanto è evidente ormai che siamo tardivi, quindi nell’editoriale di mercoledì vi saluterò per non sapere né leggere né scrivere. E tutti gli alibi che ho letto, confezionati non si sa perché, e comunque inaccettabili, non devono evitare per esempio all’allenatore di spiegare come possa succedere che una squadra di Serie A conceda gol dal rilancio del portiere, e siccome non lo fa ci dovrebbe essere qualcuno che allora glielo chiede. No? Hai presente quando sei incazzato per quell’atteggiamento spaesato dei due imbambolati-rimbambiti scherzati dal riconoscente di turno, e il Bambi ti dice esci che ti serve per staccare la spina, e poi pensi alle parole di non ricordo chi: “dove avrebbe mai potuto andare visto che sarebbe stato sempre in compagnia di se stesso”, e ti sdrai in via dell’Orto. 


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