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mercoledì 11 dicembre 2019

Se non fossi andato nel Primo Mondo penserei che Montella è peggio di Pioli


Grazie alla mia nuova filosofia di vita post Nuova Zelanda, mi sono segnato a un corso di recitazione così la domenica posso far finta di divertirmi. E con questo nuovo approccio penso ad altri campionati, penso a Sanna, giovane finlandese, Premier, figlia di due mamme, e così dalla curva si alza forte il coro “Giorgia poppa!”. In questa mia nuova fase tendo a festeggiare anche le sconfitte, ormai stappo bottiglie pure per il cambio dell’olio. Guardo Rocco e mi sembra tutto un ridondare di congiuntivi che Corvino scansati. Un tempo i campanelli d’allarme mi sembravano sirene della Polizia, oggi quelli delle biciclette. Quando non quel delizioso ristorante di Petrognano; “Il paese dei campanelli”. Sono talmente sereno che non mi chiedo più nemmeno cosa staranno facendo i miei occhiali da sole. Via anche il terrore che mi ha accompagnato durante gli ultimi anni dei Della Valle, non Gubbio, intendo quello di ritrovarmi Lorena Bobbit fuori dai camerini di Intimissimi. La cosa che mi dispiace, invece, è che Dio lo sa che fingo. Il Bambi che non si muove Diladdarno, dopo la quarta sconfitta consecutiva sembrava uscito da un poliziesco italiano degli anni settanta, al raddoppio di Ansaldi è rimasto sull’asfalto, crivellato di colpi. Per lui il peggior inizio nella serie A a 20 squadre dopo le prime 15 gare è ancora colpa di Pioli. Ma anche io se non fossi andato nel Primo Mondo avrei fatto la stessa fine, e oggi Sanna per me sarebbe solo Marco, vecchio centrocampista del Cagliari.

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