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giovedì 26 dicembre 2019

Il Natale del Bambi



Si avvicina il 2020 e con lui il tempo dei bilanci, per un tifoso Viola come il Bambi sarà importante capire cosa è andato storto dopo l’asilo. Del pranzo di Natale poche ma esaurienti parole, dice di aver mangiato così tanto da sentirsi come Simeone la scorsa stagione sotto porta. Prima di sedersi a tavola aveva una tosse secca che è diventata grassa. E' così che il primo pensiero dopo la grappa è andato allo sgrassatore universale. Poi ha fatto il discorso di Natale sottolineando che le cose importanti non sono quelle che si trovano sotto l’albero, ciò che davvero conta sono i punti salvezza. Una piccola preghiera per le ruspe; ignora pro nobis, per i giri di campo di Joe; ignora pro nobis, per Mandzukic al Al-Duhail; ignora pro nobis. E per ribadire l’importanza religiosa della festa ha rimarcato quanto avesse apprezzato la “Madonna con cannone” regalata dall’amico spacciatore. Sempre a proposito di cose importanti, non è mancato un breve viaggio nella memoria per soffermarsi all'importanza del ruolo di Dainelli. Ma anche alle parole della compagna quando lo aveva salutato per andare a comprare i regali: “Non ci faremo trovare impreparati”. Caffè ma anche tanta Sambuca per il timore di giornate infinite, ripetitive e tutte uguali, per scongiurare un tempo che sembra immoto, prima cioè di perdersi nella seconda lotta per la salvezza consecutiva. Il rosso Natale evidentemente ha assunto certi toni intensi grazie al Sangiovese. A prescindere da tutto il Natale rimane una festa ricca di emozioni, e quando dice ricca intende specie se i soldi non sono un problema. E alla fine più rutti che propositi.

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