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martedì 17 dicembre 2019

Il ritratto in soffitta


Sfrutto le festività natalizie ormai alle porte e in attesa della partita contro la Roma non mi farò dei semplici film mentali, ma dei cinepanettoni. Tra questi c’è quello di un fine 2019 finalmente senza botti (a parte quelli della Fiorentina). Con un piccolo corto su di me che trovo un portafogli pieno di soldi e lo restituisco. A proposito di strane coincidenze, il primo posto in solitario dell’Inter è durato addirittura meno di quanto duro io sessualmente. Comunque anche contro i giallorossi mi accontenterò di emozioni low cost. Se a differenza di Rocco per qualcuno i soldi sono un problema, tra un diamante e una Vuitton, per Natale l’alternativa che posso consigliare è l’aspirapolvere. Per il Bambi nemmeno quella, perché lui sostiene che il suo posto nel mondo è una Fiat 127 Rustica. Se contro la Roma non rivedremo la luce della vittoria ho già deciso che passerò sotto le illuminazioni natalizie di via Tornabuoni. Se invece sarà ancora sconfitta, a dimostrazione che il lupo non perde il vizio, l’aspirapolvere ci tornerà utile per raccogliere il pelo. Sarà perché mi è sempre piaciuta la pittura che ho un approccio più sereno verso l’annata storta, il gol fallito a porta vuota, la sconfitta nei minuti di recupero, la lotta per la retrocessione. Da quando cioè mi feci fare il ritratto da un pittore ancora poco quotato, ritratto che in soffitta ha il compito di incazzarsi al posto mio. Mentre per le gioie ci penso direttamente io, tipo per il gol di Vlahovic, tipo per le poppe di Eva Green in “The Dreamers”.

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