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giovedì 12 dicembre 2019

Mancanza di par condicio



Non credo nell’aldilà ma neanche nell’aldiquà se devono essere solo ruspe. Come sempre però la verità sta nel mezzo, non inteso come centrocampo altrimenti siamo messi ancora peggio. Saremmo cioè il famoso bosco verticale, ma senza piantine, di fatto un condominio di Sorgane. In compenso le sconfitte le ho ormai sostituite con le televendite dei quadri. Anche se il calendario dell’avvento è intransigente. Quarta sconfitta. Leggo molte indicazioni da parte vostra, consigli su come risolvere la situazione, tengo a precisare però che se non avete all’attivo almeno un paio di figli, traslochi, divorzi, non li ritengo attendibili. E ormai vedo la Fiorentina più come una mamma che come una passione, una creatura mitologica metà donna, e dopo tutte ‘ste sconfitte, metà “ti trovo sciupato”. Non a caso Greta Thunberg a 16 anni è eletta persona dell’anno sul Time e io a quasi 60 cerco disperatamente punti salvezza. La storia dell’allenatore (gradito) che subentra a quello (sgradito) e che non si può giudicare perché la colpa è sempre di quello sgradito reo di avergli lasciato una situazione drammatica, mi ricorda la mancanza di par condicio che percepisco quando pago e la mia banconota viene passata nella macchinetta per verificarne l’autenticità, mentre quando la cassiera mi fa il resto, col cazzo che lo fa passare dalla macchinetta. Comunque non ci dobbiamo sentire sminuiti se l’Atalanta va agli ottavi di Champions, la speranza ce la da il Bambi quando dice che ormai si fidanzano tutti, anche il Centi che ha una Dacia Duster marrone.

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