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giovedì 2 maggio 2019

Una struggente storia d'amore


Che il problema non fosse in panchina ne ho avuto definitiva conferma ieri quando per il concertone del Primo Maggio non ho riconosciuto quasi nessuno. E poi la contestazione ai Della Valle stride un po’ con l’idea romantica del picnic che invece questa festività si porta dietro. Ma ai tifosi non posso dire niente perché io all’asilo andavo dalle suore e non mangiavo per protesta. Mentre così come i tifosi che fanno dell’esonero il loro cavallo di battaglia, io proprio ieri ho riproposto il mio alla Rita; “Un giorno ti ci porto”. Il film “Stanlio & Ollio” uscito ieri al cinema ci riporta a quando eravamo più giovani, un mondo che forse avevamo dimenticato, e che Montella ha usato per distrarre la squadra, anche se per lui rimangono “O sicc e ‘o chiatt” come Fernandes e Muriel. Per quanto riguarda invece le diatribe sul blog, le divisioni in generale, il problema secondo me è che ci innamoriamo delle nostre affermazioni ed è sempre amore eterno, fedele. Mai una scappatella, un “avevi ragione”. Gli avvocati divorzisti fanno la fame da noi. Forse dovremo fare economia del linguaggio per ridurre gli attriti, sorriderci quando siamo d’accordo, e fare la faccia incazzata quando invece la pensiamo diversamente. La cosa che invece va davvero d’accordo, a proposito di struggenti storie d’amore, è quella tra il colpo e la grazia. Ciò che è stato per la squadra l’avvicendamento in panchina. Per fortuna è tornato maggio anche se insieme alla contestazione, a volerci dire che diamo sempre un nome agli uragani e mai agli arcobaleni.

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