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sabato 4 maggio 2019

Un paio di mesi fa



Un’altra sconfitta a Empoli. Un paio di mesi fa era già la premessa di una carestia cui seguiva qualche epidemia. Ognuno di noi ha antenati morti di fame o peste in quel periodo. A parte quelli che andavano a mangiare la pizza. Conoscere quel periodo terribile ci aiuta a capire che culo è vivere la Fiorentina di oggi. Un paio di mesi fa la gente si è ammalata della sindrome di Stoccolma a forza di andare la domenica all’ikea. Anche io in quel periodo mentre pisciavo pensai di aver contratto una brutta malattia, ma poi con sollievo mi ricordai di aver mangiato gli asparagi. Dopo Pasqua e Pasquetta, 25 Aprile, sabato e domenica, Primo Maggio, e poi ancora sabato e domenica, forse sono solo confuso; sono pronto a sperare in una vittoria. Un paio di mese fa Toninelli diceva ancora cazzate. Io ultimamente sono diventato una persona migliore, nell’istante cioè in cui ho capito quanto è meglio ignorare che invece rispondere alle provocazioni di una sconfitta. Mi rimangono ancora degli episodi per fortuna sempre meno frequenti, ieri per esempio ho sognato un gol di Simeone. Perché mi sono svegliato? E poi le squadre buone fanno ingrassare. Due mesi fa anche un poeta che pestava la merda era arrivato a incazzarsi. Oggi è tornato tutto rose e fiori. Io da quei due mesi fa ho imparato a vivere le partite da solo, così oggi ho la fortuna quando m’imbatto casualmente in una sconfitta di poter piangere come un disperato senza vergogna. A due mesi fa. Si, credo proprio che sarei rimasto là se non fossi mai tornato a respirare manovre più ariose. Un paio di mesi fa; prendere e perdere diventano così sinonimi se l’oggetto è il tempo. Un paio di mesi fa sono comparse le prime rughe.

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