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lunedì 27 maggio 2019

Sedicesimi


Partita balneare ancora senza Montiel e Vlahovic, e non so se a questo punto la vera notizia è non averne persa un’altra o il fatto che Pamela Prati abbia dimostrato di saper recitare. Finita la stagione dei Della Valle comincia finalmente quella delle melanzane ripiene. Ho cercato inutilmente la tessera elettorale per più di un’ora, e alla fine a forza di rovistare ho trovato il tanto agognato punto salvezza, che oltretutto evita a Montella di raggiungere Oddo nell’inferno delle sette sconfitte consecutive. La tanta attesa vittoria non arriva nemmeno questa volta, un’attesa che mi ricorda molto quando aspetto la Rita che deve solo mettersi le scarpe, pettinarsi, truccarsi, annaffiare, e arrivare subito. Del resto piegare la resistenza del Genoa si è dimostrato più difficile che piegare le lenzuola con l’elastico. Non cantiamo vittoria solo perché, finita bene la stagione, comincerà quella dei saggi e delle recite. Oggi ridiamo e scherziamo ma ieri ha votato anche Pioli. Salvi e liberati dagli invasori marchigiani, rimane solo il rammarico di andare incontro a una stagione piena di tante scollature e di pochi capezzoli. Intanto gli exit-poll, con un qualsiasi altro governo danno la Fiorentina in lotta per lo scudetto nella prossima stagione. Serata di merda per il Bambi, terrorizzato per il pericolo retrocessione, e prima ancora di entrare nella cabina elettorale per aver consegnato il cellulare alla compagna senza aver messo la password. Serata di merda anche per Hommisso alla sua “prima” italiana, con la Juve che ne prende due dalla Samp. E dopo l’ultima partita inguardabile ho tirato l’acqua. E’ cambiata la primavera ed è giusto cambiare anche proprietà. In tribuna le prime facce di un futuro diverso, finalmente un centravanti, e po il braccio destro di Hommisso, e non braccino, quel Joe Barone che mi sono informato subito non essere il nome d'arte di Causio.

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