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domenica 26 maggio 2019

Arriveremo terzi



Salviamo(ci) con nome; Commisso. Anzi Hommisso perché lui è fiorentino, tifa Viola e ha preso casa a Casellina per stare vicino alla squadra. Siamo la sua terza scelta dopo Milan e Samp, che è comunque il miglior risultato di quest’anno. Terzi. E allora aveva ragione chi sosteneva che potevamo lottare per la Champion. Adesso che sono state accolte tutte le nostre preghiere, prima via Pioli e poi i Della Valle, forse ci faranno iscrivere anche alla Superlega. A proposito di preghiere (mangia prega ama) ieri sono stato a mangiare la pizza a “L’antica pizzeria da Michele” che ha aperto anche a Firenze, dopo esserci stato a Napoli devo dire che l’ho riconosciuta, più lievitati del 50% solo i prezzi. L’ultima pizza insomma prima dell’arrivo di Hommisso, poi torneremo finalmente a seguire la Viola. Anche se oggi una sbirciatina gliela darò lo stesso, e chissà se dopo queste notizie fatte trapelare proprio alla vigilia anche Simeone si scuoterà, magari si sblocca e proverà a indossare i panni del centravanti. E se invece andrà male potremo sempre dire di essere andati alle urne ancora prima di morire. Finisce l’era Della Valle, non abbiamo vinto niente, ma se ci salviamo per me non è da considerarsi una storia tutta da dimenticare, o almeno non fino al punto di Belpietro direttore de L’Unità. Inventiamoci qualcosa per aggirare le difficoltà di una partita cruciale come ha fatto quel candidato per “aggirare” il silenzio elettorale, che si è messo in un piazzale a smontare e rimontare i cerchi in lega indicandoli con ampi gesti. A questo proposito, nella foto il rutto del Bambi durante il silenzio elettorale che qualcuno ha scambiato per dissenso nei confronti di “Hommisso”. Mentre lui aveva solo finito di mangiare il primo melone della stagione. E per contrastare tali volgarità mi sono immaginato l’anomalia di una squadra con potenziale da Champion ritrovarsi a lottare per la salvezza, me la sono immaginata cioè come un cavallo nel dressage, come ogni cosa sul filo del rasoio, tra l’eleganza e il ridicolo. Mentre io per rompere il silenzio elettorale mi sono messo a suonare i campanelli come quando ero ragazzo. E a chi mi rispondeva, al citofono dicevo che forse retrocedere potrebbe aiutarci, mentre il ricordo di cose belle no. I ricordi di cose brutte ci aiutano molto di più. La condizione di malessere ti fa apprezzare anche la piatta normalità. Dovremo soffrire, il più possibile. Mi hanno scambiato per un testimone di Genova e mi hanno augurato la serie B.

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