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venerdì 31 maggio 2019

Mia madre è multinick


Mentre anche a New York c'è chi scrive spiritosaggini nel cuore della notte sul blog dei Cosmos, ho maturato il sospetto che dietro ad alcuni nick in realtà possa celarsi mia madre. Donna che malgrado la mia età, tende ancora ad esercitare il suo ruolo con rigore. Ed è quasi sicuramente lei a suggerirmi come mi devo comportare. Purtroppo devo ribadirlo anche a lei, che pur essendo un suo scarrafone di tutto rispetto, quando trovo scritto “spingere” continuo imperterrito a tirare. Così come sono costretto a precisare che bevo vino non in quanto intenditore, ma spinto a svuotare bottiglie su bottiglie nella speranza di trovarci dentro un messaggio che non sia il solito commento sulla mancanza del centravanti, anche se illuminante, spero sempre di trovarci la formazione tipo scritta di nascosto mentre la moglie si spalma l’abbronzante, durante le ferie a Cesenatico. E con questa premessa, ovvero la quantità di bottiglie svuotate, ho cercato di condividere con la Fiesole quella che reputo una battaglia giusta. Prendendo spunto da Greta, dopo la lotta contro i cambiamenti climatici e la plastica nei mari, il prossimo obiettivo dovrebbe essere “Via la merda da Firenze”. Magari in questo blog siamo pure immortali e io nemmeno lo sospetto, anzi a pensarci bene è molto probabile, quindi sarebbe bene tenerlo nascosto prima che l’INPS ci faccia sparire tutti in qualche modo. E tanto per sfatare certe dicerie sul mio irrispettoso modo di pormi, vi racconto cosa mi è successo la scorsa settimana e non quando ero ancora un ragazzino ingenuotto che frequentava la chiesa di Serumido. Mi è successo che nella discenderia di Mules un omone di una ditta appaltatrice mi chiedesse per favore di tirargli il dito, un omone che indossava correttamente i DPI ed aveva regolari indumenti ad alta visibilità in classe 3, barba brizzolata a incorniciare il viso tipico della persona professionalmente affidabile. Con fare da ganzino gliel’ho tirato. E lui ha sparato un scorreggia come se avesse messo in moto una sega elettrica. Lui non sa che conosco il fratello in forza in un altro cantiere sulla Napoli-Bari. E al fratello non potrò mai dire che lo ricordo per quello. Ora però devo andare, mi ero scritto un appunto di bere acqua ogni tanto.

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