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venerdì 4 maggio 2018

Un mondo senza più chitarre


Forse sono un po’ rintronato perché torno sempre lì, mi dovete scusare, del resto sono un uomo di mezza età indeciso tra l’essere una figura stimata nel suo ruolo professionale o un finto giovane attempato moderno con zaino Piquadro al posto della ventiquattrore. Ma voglio ribadire che bisogna fare attenzione, bisogna essere cauti nei giudizi. Naturalmente mi riferisco a Pioli. Anche a Biraghi come esponente di quella categoria di giocatori considerati scarsi perché pagati poco. A volte ci possono volere degli anni prima di capire che una persona è ceppicona o scarsa tecnicamente esattamente come si pensava all’inizio. Attempato o finto giovane? Sicuramente un cuore Viola, poi se devo pensare alla musica che ci colora la vita, ai Deep Purple o a Emma Marrone forse mi devo rassegnare malgrado metta il PC e l’iPad dentro a uno zaino. Certo non sono nemmeno come quei giovani del Fronte Gobbo Interno che amano circondarsi dei libri della Biblioteca Adelphi tipo quelli di E.M. Cioran “L’inconveniente di essere nati” Adelphi 243, e “Al culmine della disperazione” Adelphi 364. Diciamo che la vita non mi sta stretta perché ho un alimentazione equilibrata e mi mantengo in forma. E poi da quanto leggo non si è mai troppo vecchi per farsi deludere da un altro tifoso molto più giovane e che fa il tifo per la stessa squadra. E che sono attempato lo dimostra il fatto che ho assistito al fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori fino ad arrivare alla bancarotta della mitica Gibson senza vincere niente. Per esempio, mentre voi dubitate di Pioli e Biraghi sono più scettico su Morgan Freeman e mi chiedo se è mai stato giovane. Essere attempato ti permette poi di affrontare meglio un mondiale senza la Nazionale e un Paese senza Governo. Di capire che quando un uomo e una donna s’incontrano lei guarda se porti la fede e tu se porta le poppe. E se la mia maturità può servire a compensare quel senso di frustrazione dovuto alla mancanza di vittoria di un trofeo da troppo tempo, vi suggerisco di godervi fino in fondo quell’immenso potere che si ha quando, in auto, facciamo passare un pedone fermo allo stop da più tempo dell’ultimo trofeo vinto, quando insomma gli fai quel cenno con la mano che sottintende appunto quel tuo immenso potere.

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