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sabato 7 ottobre 2017

La pasta con le sarde



Vorrei precisare prima di passare per quello che fa del corpo femminile solo oggetto sessuale, che la parte migliore della donna è il cervello. Purtroppo in foto non viene bene come le poppe. Alcune di quelle con un bel culo mi hanno fatto rivalutare la solitudine, quando in bagno pensavo a quelle con un bel culo, per esempio. Senza contare quelle a cui chiedi quanto manca per partorire ma non sono incinta. Ricordo quando alla Betarice, la cui intelligenza mi aveva stordito, chiesi di dimostrarla tutta senza dire niente, e la invitai a tirare fuori le poppe. Intanto è bastato distrarsi un attimo parlando d’immigrati e Pioli, che ci siamo ritrovati invasi dalle biciclette di metallo grigio con i cerchi arancioni. Per fortuna però non ho intolleranze, mi piace la pasta con le sarde ma anche con le siciliane. Così come non ho visto la Nazionale (in questi giorni ho avuto un po’ di cene di lavoro e mi sono perso X Factor) per vedere la replica su TV 8, ma i bootcamp mi fanno venire più ansia di un’allerta meteo. Viaggiando in macchina ascolto spesso Isoradio, e ti accorgi che da una parte è utile perché fornisce informazioni sul traffico, è inaccettabile quando passa le canzoni di un assassino arrestato in fuga verso la Bolivia. Se poi ripenso a quando facevamo il 12 della SIP per sapere l’ora esatta, mi piacerebbe sentire “tu tu tu è l’ora di Hagi”. Ma non sempre trovi i funghi quando vai nel bosco. Così mentre aspetto l’Udinese e l’olio nuovo metto i calzettoni antiscivolo.

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