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lunedì 2 ottobre 2017

Effetto troione dell'Est


Mi è rimasta impressa la precisione nel tiro da fuori, soprattutto Badelj e Biraghi su punizione hanno dimostrato quanto la palla può uscire di un niente. Occasioni sfumate di pochissimo che avrebbero dato un altro significato alla partita. Mi viene in mente il rossetto, basta uscire un po’ fuori dai bordi e l’effetto troione dell’Est è servito. Una partita andata letteralmente a puttana. Un infortunio di Biraghi nel primo tempo e un gran gol di Castro nella ripresa hanno trasformato il profumo del caffè nell’odore di plastica bruciata del manico della moka. E come diceva Bukowsky non dobbiamo nemmeno chiedere la felicità a Pioli, solo un po’ di dolore in meno. Quello che avrà sofferto Munch in un Chievo-Fiorentina tutto norvegese e che oggi è più chiaro anche a chi si rifiuta di capire l’arte moderna. A me quando è sembrato che facessimo fatica a rincorrere gli avversari mi è venuta in mente la Beatrice dalle poppe grosse mentre cercava di prendermi. Solo che i nostri giocatori non hanno le poppe così pesanti. Diciamo che ci siamo presentati a Verona già ottobrati. Il problema di molti tifosi adesso è quello di non domandarsi dove ha sbagliato la squadra se non si è disposti ad ascoltare risposte lunghe e articolate. E se continuiamo così ci toccherà apprezzare solo la mattina come una giornata serena in miniatura. Il resto sarà tutto un predisporre paratie e fissare assi alle finestre. Non bisogna far finta di tifare per una squadra normale insomma. Diciamo che non tutti possono seguire i propri sogni, i tifosi Viola devono lavorare. Così diventeremo forti contro la nostra volontà. E ieri sera per addormentarmi ho fatto finta di dormire già.

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