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lunedì 9 ottobre 2017

Il kit per le emergenze


“Passami il mio kit per le emergenze”, al Bambi che ieri è passato a trovarmi, e che poi non riusciva a identificarlo, “è lì sul ripiano”, un attimo di disorientamento e poi mi ha detto “ma questa è una bottiglia di cognac”. Non so se può essere utile anche a voi quando la domenica ti rendi conto che c’è la sosta per la Nazionale. Lo stesso malessere che ho cominciato a provare il giorno del mio cinquantacinquesimo compleanno, non più come l’anno prima quando la cameriera poteva ancora avere un dubbio su come mettere le candeline e mi chiese se ne avevo 45 o 54. Meglio rimanere in casa e contare sul kit che uscire e dover affrontare territori sconosciuti, ritrovarsi a fare i conti con l’imprevisto che è sempre dietro l’angolo. Come quella volta che immalinconito da una domenica senza la Viola me ne andai al Luna Park ed entrai nella stanza degli specchi, dalla malinconia passai subito alla spiacevole sensazione di essere circondato da imbecilli. L’unica cosa di calcio è stata la morte di Biscardi, ed è dovuta intervenire la goal line technology per confermare che è aldilà. Dapprima avevo pensato che ci vuole coraggio per affrontare una domenica senza calcio, poi mi sono persuaso che il coraggio è piuttosto la grazia delle nostre donne sotto pressione. Quella della nostra passione per il calcio.

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