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sabato 21 ottobre 2017

Dammi tre parole



Volevo dire alla cavalletta immobile da mezz'ora a fissare il muro del terrazzo che se mi soffermo a pensare a Chiesa falso nueve un po’ la capisco. Non vorrei però che le soluzioni tattiche che vengono suggerite generosamente a Pioli siano come i rimedi di Cannavacciuolo, perché prima ho visto “Cucine da incubo”, poi sono andato su TripAdvisor e ho scoperto che il ristorante ha chiuso. Probabilmente Pioli con le sue scelte sta facendo soffrire qualcuno, l’importante secondo me è che non sia comunque sua intenzione. Il difendere Simeone e attaccare Pioli un po’ mi ricorda quei genitori che fanno ricorso al Tar quando il figlio viene bocciato. Desolati rincorso nel viale dei Mille mi ricorda invece quei genitori che facevano ricorso allo zoccolo. Volere tutto e subito, non volere aspettare i tempi giusti per un inserimento, o per registrare la squadra dopo la rivoluzione estiva, perché il tempo concesso è sempre pochissimo, da qui “a pranzo un panino al volo e adesso non ci vedo più dalla fame”. Non se nel panino c’è il lampredotto, sale, pepe, salsa verde, piccante e due bicchieri di vino. Di buono c’è che se Pioli vi fa girare le palle si sta parlando di energia pulita. Dammi tre parole: Fiorentina, Poppegrosse, Bruciate. Mentre al Fronte Gobbo Interno lascio volentieri Case, Auto, Libri, Fogli di giornale. Se solo accettassimo quello che siamo, senza trucco e senza inganno (e per rendere meglio il concetto mi aiuto con la foto senza make-up di Merilyn). Come quando la Nicoletta che aveva un bel culo, ma lo chiamava sedere.

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