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giovedì 21 aprile 2016

Sono stato più bravo di Sousa

 
La scelta giusta non sono stati solo i gamberi in pasta kataifi, ma quella di non vedere la partita. Non mi piacciono le supercazzole in portoghese, scusate ma sono un purista della materia. E se proprio devo fare un’eccezione, molto meglio allora quelle in marchigiano, che se anche hanno una flessione dialettale non ottimale ci permettono di stare a buoni livelli da molti anni. Insomma, ormai dopo ogni intervista del mister, non vedo l'ora di avere 80 anni, una panda rossa e un cappello. E una BMW dietro che sfanala. Quasi quasi rimpiango i tempi di quando si moriva democristiani. Anzi, facciamo che mi date adesso la metà dei soldi che mi spetterebbero di pensione e quando avrò 75 anni vi do il permesso di uccidermi. Sembra che non sia nemmeno lui il responsabile della squadra e quindi anche di questa apnea nei mari inquinati della crisi tecnica e motivazionale. Mentre di motivazioni la squadra ne dovrebbe avere vista la classifica, non dico tanto per cercare di superare l’Inter (non sia mai arrivare quarti, vorrebbe dire equipararsi ai risultati di uno scarso come Montella), quanto almeno per guardarsi alle spalle. Così qualcuno oggi si lamenterà perché la Fiorentina arriva sempre lì lì, a "quel punto" dove non sai se sei carne o sei pesce. Diciamo come quando sei in tramvia e non sai se restare in piedi e sbattere il pacco in faccia alla gente o sederti e avere il viso ad altezza dei culi. Poi qualcuno mi spiegherà, se gli avanza tempo, come fanno quei giocatori che hanno l'auto con il rilevatore di stanchezza, come fanno cioè la mattina a farla partire. Stremati da un mercato di gennaio inadeguato (quindi neanche un mercato, ma evidentemente più una specialità multipla e usurante tipo decathlon), che gli ha costretti a sfinirsi, e che secondo molti avrebbe fiaccato anche le ambizioni dell’allenatore. Scontento, demotivato e deluso, come chi preferisce andare a cena che vedere la partita, e che ritiene il mancato acquisto di Mammana una fortuna a questo punto, vista la gestione del turn over. E’ difficile tradurre in spiegazioni attendibili cosa può essere successo a una squadra che giocava il più bel calcio, e non mi fido affatto di chi identifica la carie nel mercato di gennaio, così come non mi fido dei traduttori egittologi, perché non posso credere che ai tempi non ci fosse nemmeno uno che scrivesse “POPPA” coi geroglifici. A tutto c’è un rimedio comunque, anche quando le cose precipitano e sembra che non ci possa essere un’altra prospettiva. No, non è così, certe donne hanno la capacità di far apparire bella ogni frase da loro detta, anche la più banale tipo "la Fiorentina ha perso anche a Udine". Io le chiamo "donne dalla quarta in su". La Beatrice dalle poppe grosse è stata quella che più di tutte mi faceva superare i risultati negativi. E scusate se oggi sono così positivo, ma è arrivato quel periodo dell'anno che non riesco più a guidare concentrato. Stronze. Insomma, non è per vantarmi, se ieri sera sono stato più bravo di Sousa nelle scelte (soprattutto quella di non guardare la partita, poi a seguire quella dei piatti), ma appartengo a quella categoria di intellettuali che ancora oggi, di fronte ad un "a scanso di equivoci", fanno una finta come Edmundo.



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