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giovedì 28 aprile 2016

Non ci sono più i quarti posti di una volta

 
Sono completamente slegato dal contesto delle vostre discussioni, sono a giro per cantieri (oggi Bergamo) e non so quindi cosa siete riusciti ad addebitare di nuovo ieri ai Della Valle. Andando per cantieri disseminati sul territorio (il 1° luglio intanto si mette in moto la TBM a Campo di Marte e parte lo scavo meccanizzato per realizzare il Passante dell’Alta Velocità) conosco invece bene la potenza espressiva dei dialetti degli uomini che ci lavorano. Lo senti comparando un "I tuoi cari estinti" con "Chitemmurt" e "Mortacci tua". Per il resto immagino che siamo sempre nel solito vicolo cieco del “via i Della Valle da Firenze” al quale rispondo, ma che ne sapete voi di quando puntavo allo scudetto nel girone di andata, voi che non avete mai fatto le interurbane di nascosto. E siccome non apprezzate nemmeno lo sforzo con il quale cerco giornalmente di elencarvi tutti i meriti della proprietà, ho deciso di fondare un social in cui posso scrivere tutto quello che voglio senza che gli altri mi rompano le palle. Si chiamerà Moleskine. Non ho più intenzione di impegnare giornate intere ad esaltare i quarti posti, tanto non ci sono più i quarti posti di una volta, se ne sono andati insieme alle mezze stagioni e a Prandelli. Le nostre posizioni sono ormai definite e in antitesi come da foto. E già che ci sono non voglio nemmeno più compiere gli anni perché corre voce che se ne compi troppi poi muori. Quindi basta parlare sempre di cose brutte che poi generano solo negatività, visto che per la prima volta scende l'aspettativa di vita in Italia, finalmente una buona notizia, dopo tanto soffrire per il mancato arrivo di Mammana. I tifosi milanisti intanto coronano il sogno al quale anche voi aspirate tanto, quando si dice che il Milan potrebbe avere un presidente cinese, s’intende che Berlusconi non vende ma continua con i lifting. E’ una bella dritta questa, approfittatene suggerendo a Diego e Andrea di vestirsi con ampi abiti lunghi fino ai piedi noti come "kandoura" o "dishdasha", solitamente di cotone bianco, anche se stoffe più pesanti e di colori più scuri possono essere utilizzati in inverno. Un piccolo copricapo bianco di maglia, il "gahfia" o "tagia", è ricoperto dal "gutra", lungo telo di cotone bianco o talvolta, in inverno, di stoffa di lana rossa e bianca. Il "gutra" è tenuto fermo dall’"igal", una doppia treccia di lana nera che incorona il capo. E lo sceicco di Sant'Elpidio è servito.

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