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giovedì 14 aprile 2016

Non aprite quella porta

 
No non lo fate, non ne avete bisogno. Non è a voi che manca l’equilibrio, sono io l’anomalia. Sono io quello ubriaco di Fiorentina, così come quando ancora brillo di allenamento a porte aperte vado a fare la spesa alla Coop, poi mi intervistano all’uscita, e confesso di amare la Conad. E’ per questo che non vivo certe sconfitte come "ferite che non si rimarginano", ma al massimo come pellicine delle dita che non c’è bisogno di continuare a tormentarsi. Non solo sono incosciente, cerco di minimizzare anche con il Bambi, che però dopo la sconfitta con l’Empoli sembra non riuscire più a reagire. Non lo vedevo così giù da quando si misurò l’uccello col righello dalla parte dei pollici pensando che fossero centimetri. Poi il crollo dopo aver verificato che i trofei in bacheca non sono misurabili neanche in pollici in quanto proprio inesistenti. A niente è valso dirgli che in amore vince chi capisce che in amore non si vince mai. Cerco di curarmi da questa dipendenza scrivendone tanto, in questi anni di blog l’ho fatto tutti i giorni, tempo che avrei dovuto occupare per fare sesso un sacco di volte, questo è quello che mi ha detto il dottore dietro quella porta. Ma gli editoriali sono gratuiti, gli ho ribattuto. Quando le cose non vanno bene, non vanno bene, questo è pacifico e ha ragione lui, il trucco dell’alcolizzato però sta nel non far notare al vecchietto con la panda che vai di fretta. Tutto qua. E dopo una crisi c’è sempre una ripresa, è morto Casaleggio ma è rinato Vauro. Ci sono poi delle invenzioni che spingono i più deboli come me a cadere nel vizio, da certe maglie e da certi occhi non si torna più indietro. Invenzioni come lo scudetto creano dipendenza, o come quando scopri che il parcheggio non esiste, ma che è solo un invenzione dei produttori di cartelli stradali "P". Si, sono un ubriacone di Fiorentina, sarà per questo che Vinitaly concluderà anche quest'anno con la solita frase di rito. "Lei con la sciarpa Viola, scusi signore, se ne deve andare, dobbiamo chiudere”

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