Mentre
noi sperperiamo più di Fiorito c’è un altro disonesto, l’arbitro a
piede libero, e un altro scandalo che non è quello dei fondi del Pdl, ma
quello della distribuzione mafiosa dei cartellini, di un gol regolare
annullato e di espulsioni nascoste sotto il Bukhara russo, o rosso
quando “serve” l’inferiorità numerica, di una categoria dalle qualità
morali limpide come la merda. Situazione chiara quella del secondo fallo
di Natali, senza neanche il comodo nascondiglio della discrezionalità,
come quei rigori assegnati con l’imbuto e dal sapore d’olio di ricino, è
un’ammonizione automatica che non viene combinata solo perché l’arbitro
sa benissimo che questo comporterebbe l’espulsione del giocatore.
Situazione di estremo tanfo che si diffonde acre anche a Siena e ormai
sul campionato più smaccatamente falsato che si ricordi. Uno sversamento
fognario che per fortuna questa volta non è riuscito a sporcare la
nostra vittoria, questa si limpida, di una Fiorentina diversa da quella
solitamente vestita da sera, quella cioè col corto Pizzarro ma con
l’abito lungo che la costringe a un gioco più composto, stretto, come le
maglie di una manovra attillata al vestito dai toni blaugrana che ne
impedisce i lancioni sguaiati, ma comunque sempre bella e piena di
personalità, e forse proprio perché improvvisamente così casual ho fatto
un po’ di fatica a riconoscere. Una squadra che ha dimostrato un’altra
faccia e con questa la capacità di modificare il proprio modo di
giocare, che preferisco di più quando tesse la tela, più di quando usa
la fionda per mirare il capoccione di Toni, ma che non ritenevo in grado
di possedere qualità di riciclo tattico così accentuato e allo stesso
tempo una tale personalità per renderlo subito efficace. Due anni e zero
Fiorentina, poi solo pochi mesi e già due versioni belle toste,
diverse, divertenti, con diciassette titolari che ci permetteranno di
andare in culo anche agli arbitri che utilizzano metodi squadristi, un
ammonizione all’avversario e dieci a noi, un rosso all’avversario vale
dieci espulsioni nostre, insomma, proprio come una raccolta punti al
supermercato, che per mettertelo in culo ma su un vassoio da cinque euro
te ne purgano almeno cinquemila di spesa. Intanto Savic subentra con
sicurezza, e dopo Tomovic e Roncaglia anche lui usa la stessa cimosa per
cancellare dalla lavagna dei rimpianti la parola Nastasic,
sorprendentemente molto bene Oliveira, Valero mani in pasta su tutta la
partita, Mati serpente nell’uno contro uno, capace di creare la
superiorità numerica come anche di scialacquarne tutti i benefici, la
sua prova rimane strozzata in gola. Toni birillone motivato capace di
lotta greco-romana con chiunque orbita intorno al suo caracollare
scomposto, preziosa testa di sponda per uno Jovetic un po’ supponente ma
comunque decisivo, e che proprio grazie a Toni guadagna vie di fuga dal
traffico delle attenzioni dove di solito rimane intasato. El Ham mi è
sembrato uno zio che gioca per compiacere i nipoti che lo considerano
sempre un eroe, con un sovrappeso che ci ricorda i Vargas e Frey più
paffuti, ma anche che il Ramadan è finito e ha recuperato il tempo
perduto, grandi qualità tecniche ma lontano da una condizione
accettabile. Cassani e Pasqual diligenti come dei seminaristi, Viviano
spettatore tifoso anche senza la tessera del tifoso, giornata importante
per i tre punti ma anche perché è giornata dove si ammutoliscono le
sirene dei rimpianti, con Gilardino su tutti che ricorda ai frignoni
inconsolabili che la luce va e viene come quella della freccia inserita
per entrare e uscire dalla piazzola di sosta del proprio rendimento,
intanto rimane uno il gol subito in casa mentre quelli in trasferta
nascono tutti da calci piazzati. Grande lavoro di Montella quindi, che
sembra solo aspettare il filotto delle vittorie giuste per sostituire
quel sorriso appena accennato di chi la sa lunga, con la candidatura
della Fiorentina al ruolo di rompicoglioni ufficiale del campionato,
bravo Vincenzo che in così poco tempo è riuscito a riportare il gioco, i
risultati, l’entusiasmo e qualche volta persino a trattenere dentro al
letto dell’Arno quello che ormai abbiamo già letto chiaramente, e che è
quel gran fiume di merda che ci mandano ad arbitrare, ma l’alluvione
qualcosa ci ha insegnato, e il nuovo Spalletti sembra proprio avere
delle spallette belle larghe.
Visto che
RispondiEliminaabbiamo di fronte due settimane di ottimismo e di serenità proviamo a giocare a
fare gli allenatori. Su Toni prendo atto di come e soprattutto quando Montella
lo sta utilizzando e mi adeguo con deferenza e rispetto, ma non condivido. Io
manco lo avrei comprato, lo trovo antiestetico in questa bella Fiorentina
tecnica ed elegante, lo ha sempre caratterizzato una clamorosa rozzezza delle
movenze, che se le faceva perdonare quando era devastante, ora mi
infastidiscono, ma è una questione di gusti, per me quella del "carro
allegorico a quattro braccia con Natali" di Deyna non solo è strepitosa,
rende l'idea. Stesse a me non metterei in campo anche Pasqual e Cassani,
in questo caso per la loro rozzezza ed inadeguatezza, più che stilistiche, tecniche, rispetto al ruolo che
coprono, e che ugualmente stonano in questa Fiorentina. Persino il buon
Olivera ed ancor più Migliaccio mi sembra che stonino un po' in confronto ai titolari. Io in attesa di El Ham insisterei su Ljajic al fianco di
Jovetic e poi dietro a Jovetic e El Ham, metterei poi Mati sulla fascia
sinistra al posto di Pasqual e confermerei vita natural durante Cuadrado sulla
destra. A centrocampo Pizarro, Valero e Aquilani, dietro troverei il modo di
inserire gradualmente anche Camporese il più tecnico, propositivo ed elegante dei centrali,
ed in prospettiva anche il più bravo. Dal primo minuto scenderei in campo
sempre così con questa formazione che ho indicato, bene ammaestrata dallo
strepitoso Montella, ovunque,ricorrendo ai mazzolatori solo in caso di
emergenza. Ma non si può avere tutto, Montella ne sa molto più di me e sta
costruendo una stupenda Fiorentina e vincente, come piace a me, anche quando
deve rinunciare a qualche piede buono. Per fortuna che l'allenatore è
Montella, direte voi, e sono pienamente d'accordo con voi, ma non me ne frega
un cazzo , lasciatemi almeno coltivare gli ideali in questo fiume di merda, come
lo chiama giustamente Pollock, che è il campionato italiano di calcio ben in sintonia
con quella parte sporca dell’Italia che ancora, anche se sempre più a fatica, imperversa
e ci disgusta.
La carne, la morte e il diavolo... Chiari come Oscar Wilde. come Swimburne, come Huysmans, come D'Annunzio, come Stefan Goerge... Ma questa era tutta gente che spendeva, e non poco, per le proprie estenuate raffinatezze, per i propri lussi estetistici! Qui c'è errore di attribuzione!
RispondiEliminaInsisto, Colonnello, non me ne frega un cazzo, mica sono io l'allenatore, e stanotte me la sono sognata così, come una donna stupenda da contemplare, un po' come Beatrice, la Fiorentina.
RispondiEliminaIntanto c'è marco-da-siena-e-da-sta-ceppa che scrive: «...ripeto da tempo quanto sostiene anche Marcosiena...». Ma per forza, visto che il mamboide (che è anche ulanbatoroide) è lo pseudosenese! 'Sti teatrini che fa! E se lo dice in due post, che Ljajic non va, sarà più vero che se lo dice in uno solo? Per me è vero, per Chiari non è vero (anche se non ci investirebbe uno sgheo per dimostrarlo... ahahahahahahah!) ma non ci raddoppiamo per questo!
RispondiEliminaSotto la news del 2 a 2 fra Barça e Real trovo invece questo: «08/10/2012 00:17:51
RispondiEliminacalifornia viola, anti-sdv della prima ora, Tra le tre grandi del calcio mondiale (Barça, Real, e Fiorentina) siamo l'unica che ha vinto». Tralascio l'essenziale (e cioè: ma chi glielo pubblica? E perché?), lascio a voi dire se sia un tifoso della Fiorentina, pur sviato, pur caratteriale, pur scemo, uno che scriva una cosa del genere e per giunta subito dopo una bella vittoria, sulla quale non ha fatto commento o espresso articolata soddisfazione. Non regge nemmeno come provocazione antidellavalliana: la Fiorentina non è mai stata una grande del calcio mondiale, se non nell'anno della finale Champions e con mezzi, anche in quel fuggevole allora, inferiori di tanto e tanto alle big europee. Quindi decidiamoci: o è gobbo o è al soldo o è proprio alienato. Posta ovunque, ho scoperto, anche dal Berciador, anche su Lady Radio, ma lì è più castigato e finge premura per la squadra. Ma in quale altra piazza un Miha avrebbe trovato serpenti come questi, prima ancora di dover cominciare gli allenamenti?
Non immaginavo in Chiari la vena dell'esteta. Il suo criterio, secondo il quale sarebbero da escludere certi giocatori perchè brutti a vedersi è singolare. E suscita il tema: bruttezza e bellezza nel calcio. Perchè certo accanto a creature angeliche come Antognoni nel mondo del calcio vivono figure di atleti sgraziati, muscolari, repellenti che pure offrono un contributo alla causa pari a quello offerto dai belli. I primi nomi che mi vengono in mente sono quelli di Furino, Benetti, Rosato, ma perfino Maradona, orribile a dirsi era straordinario ma non propriamente bello a vedersi con il suo baricentro basso e lo stomaco prominente. Stesso tema nel ciclismo, dove la posizione in sella di alcuni è un miracolo di eleganza, mentre altri, ugualmente efficaci, pedalano scomposti o ingobbiti. Per non parlare del tennis dove i muscolari brutti hanno avuto la meglio sui belli a cominciare da Borg. Nel caso specifico mi sento di assolvere senz'altro dalla accusa di ineleganza Toni. Tra i centravanti si è visto di molto peggio: il gesto atletico prevaleva su quello tecnico in Graziani, Pulici, Bobo Vieri. I centravanti di grande stazza sono inevitabilmente poco eleganti. La peculiarità di Balotelli è appunto quella di unire forza fisica, potenza e ottima tecnica individuale. Ieri ha fatto invece capolino l'angelico e stilnovista Manolo Gabbiadini, già juventino nei tratti aristocratici e del disprezzo della plebaglia, indubbiamente elegante e dotato di tecnica sopraffina.
RispondiEliminaAttenzione Ludwig, io parlo non di bellezza in astratto o da sfilata di moda, ma del gesto tecnico ( il quale può avere in ogni caso una sua valenza, come nel caso di Toni) e delle movenze ( ovviamente calcistiche), ed in questo quadro Toni è un esempio di antiestetica con pochi eguali, mentre Maradona è l'estetica calcistica per antonomasia.In una sfilata di moda Maradona sarebbe invece impresentabile e Toni farebbe la sua figura.
RispondiEliminaPurché anche Chiari non si metta a postare da Montecarlo e non ci parli del suo marchesato, tutto va bene... ahahahahahahahahah!
RispondiEliminaRicordiamo i punti salienti della partita della juve ieri a Siena (io ho visto la sintesi, probabilmente ci saranno diversi altri episodi che non hanno fatto vedere):
RispondiElimina- Vidal interviene duramente e fallosamente su un giocatore del Siena: l'arbitro non solo non concede la punizione, ma ammonisce anche il giocatore senese;
- Chiellini, già ammonito, interviene da dietro con un fallo cattivissimo (e inutile, acentrocampo) su Felipe; ovviamente il secondo cartellino giallo non esce;
- ancora Chiellini travolge in piena area Calaiò; era un rigore grosso come una casa, ovviamente non concesso.
Allora,. c'è ancora qualcuno che ha dei dubbi su chi vincerà lo scudetto quest'anno?
Il mondo del baseball e la città ducale ancora sotto choc per la sconfitta di ieri, come consta: per fortuna quindici giorni di speranza, vista la pausa per la Nazionale, in un sussulto del Chievo. La prestazione di Olivera toglie anche l'unico stanco argomento antiraveniano al Partito di Gasbarroni. Il Multinick passa e ripassa la potente pomata Dismission sul foro dolorante. Le vittorie della Viola hanno i loro lati disameni.
RispondiEliminasul primo punto: l'abitro ammonisce il giocatore senere per proteste.
RispondiEliminaE invece no, Lud, purtroppo! Le ultimissime dicono che il Chiari si è fatto i capelli giallo banana, parla con l'erre moscia e passa giornate intere allo specchio fotografandosi: è la fine! Ahahahahahahahah!
RispondiEliminaAnch'io mi riferivo al gesto tecnico, Chiari. Sul piano dell'estetica del gesto tecnico a me Maradona non piaceva. Sarà eresia, ma credo che ci fossero giocatori molto più belli a vedersi, a cominciare proprio da Antognoni (ma anche Falcao, Platini, lo stesso Socrates non fiorentino).
RispondiEliminaVe lo devo dire io dove dovete mettervi la banana e l'erre moscia, o ci arrivate da soli, voi due?
RispondiEliminaChe mi dite invece del rigore su Mati Fernandez? Jovetic ha appoggiato la palla indietro e Mati che avanzava si è trovato a poter calciare una sorta di rigore, ma Pazienza lo falcia., almeno così mi è sembrato dalle immagini. In sede di moviola se n'è parlato poco, come sempre accade quando la concessione di un rigore non avrebbe comunque influito sul risultato.
RispondiEliminaQui, Lud, si affronta una questione di non poco momento: la bellezza, nel calcio, sale sopra la cintola? E: la bellezza che comprenda il sopra cintola si riferisce all'armonizzazione con le movenze degli arti inferiori, è cioè una funzionalità macchinale, oppure è platonicamente policletica? E: può una bellezza platonicamente policletica essere in qualche modo esser limitante per il gesto tecnico, come oscuramente qualcuno avanzò nel caso di Antonio (lo stesso Brera, stizzito: «lo vedono bello, lo credono buono...»)? Credo che Jordan abbia già allertato la Santa Inquisizione fiutando puzza di buchesimo e stia frustandosi (così però godendo... ahahahahahah!) per reprimere la latenza che gli fuoriesce leggendo di simili dibattiti, ma io sono uomo di mondo e con me potete pure parlare, Lud e Chiari... ahahahahahahah!
RispondiEliminaLudwig, in quei casi che citi prevale una valenza estetica in senso lato o assoluto, che è comprensibile e che per molti aspetti condivido, come nel caso di Antognoni nel calcio o di Federer nel tennis.
RispondiEliminaGuarda , Colonnello, che su questo ha ragione Jordan, da come la rigiri il prime suspect sei tu, eh eh eh.
RispondiEliminaCome vuoi, Chiari, ma ripsondimi sulla questione, che fu cruciale nella valutazione, da parte di alcuni, dell'antognonesimo e che non è così elementare.
RispondiEliminaAggiungerò qualcosa, a pimento, Chiari. Nell'ultimo anno della permanenza in viola di Antonio ricorderai che si accese polemica e si creò fiorentinissima spaccatura in partiti: Agroppi non considerava titolare Antonio al rientro dall'infortunio (sempre la sua solita storia di farsi protagonista perseguitando i giocatori di classe, del resto si parla di allenatore precocemente e ingloriosamente uscito dal giro) e ci fu chi (Picchi) sosteneva che facesse bene perché Antonio non era più lui rallentava l'azione e chi (Goggioli) argomentava, sulla scia di Brera (il qaule ai Mondiali dell''82 sponsorizzò surrealmente, in vece di Antonio, la nullità di Marini che diceva dai piedi dolci, tanto da nomarlo Pinna d'Oro), che a fronte di una bellezza d'insieme Antonio avesse i piedi un po' ruvidi e che sacrificasse, appunto all'armonia del gesto in sé, la speditezza e l'efficacia del passaggio.
RispondiElimina«Non era più lui e rallentava l'azione», Chiari: mi era saltata la congiunzione.
RispondiEliminaSu Toni la penso come Chiari. Lo trovavo antiesteticamente funzionale quando era nei suoi cenci; ora ritengo che la sua visione sia da vietare ai minori. Oltre il limiti del ributtante la svirgolata di destro dal limite dell'area avversa; una cosa pazziniana da far accapponare la pelle. Credo inoltre che l'assist di testa l'avrebbe realizzato pure l'imberbe Seferovic e che la rete annullata sarebbe stata fattibile anche per Ljajic. Il resto della partita del nostro è stato, a parte la raccapricciante scena sopra descritta, un continuo palpeggiamento reciproco con Natali, molti falli e parecchie palle perse. Questo è ciò che di meglio abbiamo in attacco? Gradatoria: 1) El Hamdaoui, 2) Ljajic, 3) Seferovic, 4) Jovetic affiancato da Mati e Cuadrado. Su Pasqual, invece, la penso diversamente: sino ad ora sta disputando un campionato dignitoso. Cassani (per cui non stravedo, anzi), almeno ieri, è servito a coprire i vuoti lasciati da Mati; può servire a far rifiatare Cuadrado.
RispondiEliminaOvviamente: "Il resto della partita del nostro è stata" e "graduatoria".
RispondiEliminaBuongiorno Pollock,e a tutti.
RispondiEliminaInizio
riprendendo il post di Deyna: anche io son passato dal clasico,al
secondo tempo del derby ed e'stato impressionante lo sbalzo tecnico a
ritroso.Salvo l'Inter che ha fatto una solida prestazione,in
dieci,contro un Milan che obiettivamente,penso che debba avere come
target massimo l'EL.Venendo a noi e quindi ad argomenti
piu'interessanti,lo streaming,che nel primo tempo ha funzionato a
dovere,nel secondo bloccandosi spesso,mi ha dato l'opportunita'di
osservare,nei fermo immagine durante le fasi di attacco bolognesi,il
perfetto piazzamento della difesa.Merito a Montella,che l'ha creata e
prescinde da chi va in campo.Gonzalo o meno,Nastasic o meno,siamo
veramente difficili da superare,quando,come ieri,riusciamo a mantenere
le distanze corrette col centrocampo.
Montella ieri ha sorpreso,con
dei punti interrogativi: Cassani per Cuadrado,si puo'spiegare solo con
un affaticamento del colombiano,
senno'e'come martellarsi gli
zibidei,Toni per El Ham...mah.E' vero che con lui la manovra ha
profondita',e'vero che la palla di testa per Jove,e'un assist al
bacio,(non ho visto il gol/non gol)ma El Ham,per quel pochino che ha
giocato,ha mostrato qualita'.Non fosse solo per il tiro che ha
accarezzato il palo:ha fatto un movimento da centravanti
autentico,e esploso potenza Con qualche partita in piu'sul
groppone,credo che sia un buon centravanti,penso meglio del pur
volenteroso e utile Toni,che ieri si e' battuto bene,ma ha ovvi
limiti.Olivera in campo,ha mostrato di saper svolgere il compito
affidatogli alla grande,ed e'una buonissima riserva,ma la prestazione di
tutto il centrocampo(pur oggettivamente facilitato da un modesto
Bologna)motiva degli approfondimenti:con l'indubbia crescita di
Mati,ancora non al meglio,ma autore di spunti che lo indicano titolare,e
il ritorno di Aquilani,possiamo dormire tranquilli che non siamo
Pizarro dipendenti.E ieri lo si e' visto.Il cileno ha iniziato il
campionato oltre le aspettative(mie senz'altro)ma l'eta'c'e',quindi
avere altre frecce,ottime,nell'arco,ci permette di far turn over con
serenita'.
Ieri
avete accennato a Ljiajc,ma l'argomento e'molto semplice:e'acerbo
fisicamente e psicologicamente,tra 3 anni avra'24 anni e sara'molto
forte,ma questo sviluppo sara'meno stressante se lo compira'lontano da
una piazza che lo aspetta sempre col fucile spianato.
Last but not least,pensierino su Borja:immenso.Un Behrami che sa giocare al calcio con classe.Ieri avete accennato a Ljiajc,ma l'argomento e'molto semplice:e'acerbo
fisicamente e psicologicamente,tra 3 anni avra'24 anni e sara' forte,ma
questo sviluppo sara'meno stressante se lo compira'lontano da una piazza
che lo aspetta sempre col fucile spianato.Inoltre ora qui serve poco.
Lele
Su Federer, bellissimo "Roger Federer come esperienza religiosa" di Wallace, il quale, evidentemente, riusciva a cogliere ciò che non è comunemente percepibile.
RispondiEliminaSullo spizzico non sono d'accordo, AntoineRouge: Toni è volato alto e ha fatto torsione abilissima scorgendo lo smarcamento di Jojo e girando di nuca, questo lo fa un centravanti racé, di lunga militanza, non un blanc-bec. Circa la rete annullata: tecnicamente facilissima, ma lui era lì, come lo fu a porta vuota col Catania. Esserci, come diceva Heidegger, esserci... ahahahahahahah. Detto questo, El Ham tutta la vita, ma dopo El Ham lui. Poiché vi rifiutate al dibattito su Antoniosuperstar per timore di sacrilegio, accetto, AntoineRouge, il tuo invito su Toni e dico che un attaccante fa solitamente uso meccanico del proprio corpo, lo scopo principale essendo il gol; quando la macchina non risponde più, per anzianità o per calo di condizione, essa si svela per quel che era, una penosa scatola di lamiera, bulloni, pulegge, e via con Bergson. I tre quarti dei grandi attaccanti nella storia erano «orendi», come se dice ner quartiere Regola der Sopra.
RispondiEliminaSto facendo altro e si vede: "è stato".
RispondiEliminaCHIARIFICATORE,ricorda che nel momento nel quale si ha il concetto,la percezione,la visione della bellezza,li inizia il tormento.Tormento che non afferra i Brutos che si son disimpegnati tra Milano(studi Mediaset)e Siena(Franchi 2):Paparesta-Bettega-Mazzoleni.Rivedere vicini l'ex tracotante penna bianca che faceva pubblicità ad un pettine che faceva ricrescere i capelli(questo qualifica il soggetto) e un arbitro vessato dall'amico dell'amico é straordinario,sfida le leggi non scritte del meretricio.Su Mazzoleni basta il voto ed il commento di tuttosport,per arrivare a scriverlo loro un 4,5 ed un giudizio caustico...L'alluvione di sbagli arbitrali in giro per l'Italia sta provocando un domino pro-strisciate,come sempre.L'espulsione non comminata a Samuel(Inter-FI) ha tenuto ieri in campo Samuel che ha deciso il derby:allucinante.E alluvione e allucinante hanno una radice simile,tutto dire!Tutto passa sottotraccia,tutto si mormora a basso volume ed intanto Moggi scrive quel che vuole e va in tv quando vuole,Bettega va in tv e pontifica,il ram-pollo di casa agnelli straparla su sentenze senza nessun provvedimento,come fu per Conte dopo le esternazioni sulla sua sentenza.Il potere ha re-impostato le sue pedine.Gli italiani sportivi allucinati non vedono nulla ma come diceva il Picconatore "Per gli italiani,gli italiani sono gli altri".L'espulsione di Serse dimostra la gobbaggine senese,la causa della cacciata meriterebbe sanzioni a destra e a manca,la mancata cacciata di Chiellini manderebbe in sollucchero Hoover e l'intelligence americana che fu,vista la semplicità della soluzione al caso.Il caso che non c'entra più col calcio italiano,anzi è un caos ordinato,come chioserebbe l'autore dei fiori del male,quei fiori che rendono allucinati gli italiani.
RispondiEliminaCaro Lele, Borja è un Kharjà appena appena truccato, scrive sul sitone tal Guevara da Lucca, dal reparto di terapia intensiva, con messaggio affidato ai buoni uffici di un infermiere.
RispondiEliminaAggiungo, Sopra, che la calciopoli2 è finita a tarallucci e vino al metanolo. Ricordi? Pene esemplari! Anche Platini lo vuole! Questo è il più grosso scandalo che abbia investito il calcio italiano! E' la volta che il sistema si rinnova! Mai più! E risiamo ai Tagliavento, ai Giannoccaro, agli Orsato. Le inchiestone sembrano servire, da noi, a irrobustire il virus, come fossero antibiotici generici troppo somministrati, torrenziali gride manzoniane dell'Abete-Gonzalo di turno.
RispondiEliminaPollock perfetto,a parte quel "metodi squadristi" messo lì per ingraziarsi i filosovietici del sito..eh,eh,eh...Rido ma sono incazzato,ed incazzato sono uscito dallo stadio perchè così non va ed è meglio dirlo dopo una vittoria.
RispondiEliminaDalla partita col Catania,cioè da quando evidentemente qualcuno si è accorto che c'è una squadra che potenzialmente potrebbe far saltare le graduatorie prestabilite,si è alzata la
contraerea del Palazzo con una gestione delle gare criminale dalla quale non possiamo aspettarci niente di buono sulla lunga distanza.
Se continua questo andazzo non ce la faremo,non sempre si può portare a casa qualcosa rinunciando a ciò che ti spetta,sia questa una superiorità numerica,sia un gol annullato,per non parlare delle squalifiche e continue diffide che tra un paio di domeniche,
proseguendo con questo ritmo,ci colpiranno partita per partita.
Al bologna non abbiamo concesso nemmeno un tiro in porta su azione in 90 minuti e quindi è andata bene ma è fin troppo evidente che non sarà sempre così...
Tocca, tu non vuoi capire che questo è un salottino radical-chic e ti ostini a voler farlo diventare bivacco di manipoli...ahahahahahah! Mencucci ha parlato la settimana scorsa ed è stato una coreggia nello spazio, come Bossi apostrofò Miglio reclamante poltrona ministeriale (non male in quella occasione, devo ammettere, non male...): adesso, come ho scritto ieri, c'è bisogno dei piedi nel piatto da parte di DDV, anche perché il mio sospetto è che qui non ci sia soltanto il fattore calcistico, qui la camorra dei trabiccoli piemontesi vuol far pagare a DDV la discesa in campo settembrina.
RispondiEliminaCitofonare "Loft Blimp".
RispondiEliminaPurtroppo la storia insegna,dal quel famoso "metalmeccanico" di pontelliana memoria con tutto quello che seguì,che queste battaglie mediatiche portano solo guai,soprattutto perchè per niente supportate nemmeno dai giornalisti fiorentini,attivissimi e scaltri finchè
RispondiEliminasi parla di pernici e gatti al guinzaglio,latitanti quando invece il discorso si fa serio.
Amichevoli africaneColonnello:
RispondiEliminac'e'una teoria,che non e'tale ma e'legge tecnica,che chi sa trattare il
pallone fin dalla nascita,lo sapra' fare sempre.
Ho avuto la
strafortuna di giocare qualche amichevole tra amici e tra loro c'era un
tal Rivera e Beck.Un Rivera coi capelli bianchi e con un raggio di corsa
piu'limitato di quello gia'non ampio in gioventu',illuminava il campo
con lanci di prima che sembravano i traccianti si Baghdad.
Lo stesso
faceva il Beck,con la pancetta da pensionato,ma ancora innamorato del
colpire la palla con tagli e giri vari,lui un passaggio che va
dritto,non lo soddisfaceva.Tifoso numero uno di Edmundo in viola,la dice
lunga su quali siano le sue preferenze calcistiche.Anche se in
amichevole,non li prendevi mai,quando ti avvicinavi,si erano
gia'spossessati della palla,che era inviata col contagiri dove volevano
loro.
Questo per dire che quallo che asseriva Picchi,(questa non la
ricordavo)che reputavo il migliore della piazza,o Goggioli,faceva parte
delle serie"la dico grossa cosi'faccio rumore e qualcuno mi
da'attenzione"teoria sulla quale Brera ha creato la sua fama.Infatti
il leghista n.1,con la fanfara dell'Oltrepo'Pavese,era finissimo
scrittore,ma di sapienza futbolistica(come amava dire)limitata,mai in
tendenza,sempre in cerca di consensi,
a suo agio nelle vesti
dell'oracolo,poco sopportava i talenti veri,quali Rivera e Antonio
erano.Il suo must di futbol era il catenaccio,i suoi idoli i Trap e i
Furini vari.Agroppi,bastiancontrario per antonomaisa,voleva il
palcoscenico solo per se',e per oscurarlo,gpreferiva un bravino
Onorati,che seppur giovane,manco si avvicinava alla velocita'di
esecuzione ed efficacia di un pur acciaccato Antonio,al quale si doveva
evitare di terminare la sua gloriosa carriera lontano da Firenze.
Lele
Colonnello, mi ricordavo che al posto di Antognoni si invocavano, in vari momenti della storia, i Zaccarelli, i Beccalossi e i Dossena, ma non sapevo - e, se l'ho saputo, l'ho rimosso - che Brera invocasse Marini. No, dico Marini, Piedi-A-Banana Marini, uno dei mediani più scarsi che abbia mai visto su un campo di calcio: abbiamo cominciato a vincere il Mondiale quando Bearzot l'ha tolto inserendo Oriali, e doveva metterlo al posto di Antonio?
RispondiEliminaSo che rimarrò sconvolto a lungo.
Questa discussione cagionerà grave shock in Jordan, che si porrà po[n]derose domande sulla sua passione per Neto...Si è creata, qui, una viscontiana atmosfera da Morte a Venezia, anche se per fortuna certe [s]torture del passato son superate, e non c'è il rischio di vedere attempati esteti sdilinquersi e sciogliersi sotto il sole che batte la spiaggia, trucco colante sul viso e sul fiore all'occhiello, ammirando l'eterna giovinezza di Tadzio Montolivo che si addentra nelle acque. Riguardo Antognoni, Agroppi non ha gestito la sua ultima recita, essendo se non mi sbaglio sotto squalifica...Devo dire che l'Antonio rientrato dopo il grave infortunio nemmen per me era più lui, anche se al tempo l'avrei difeso contro chiunque - arrivai ad odiare Onorati che ne usurpava il posto. Anche al suo 60% però, dava lezioni di calcio a qualunque altro italiano nel ruolo. Che, anche ai suoi massimi, in lui l'eleganza del gesto superasse abbondantemente la tecnica è un dubbio che ho sempre avuto. Del resto, certe punizioni a giro, certi tiri piazzati di precisione con l'interno piede nell'angolino dopo dribbling secco in area, certi giochi di prestigio che facevano Maradona e Zico [e in parte Platini] a lui molto raramente li ho visti fare. Al tiro sceglieva quasi sempre la potenza, e il suo controllo era molto più "asciutto" ed essenziale rispetto ai mostri sacri sudamericani. Ma tutto è relativo...Ho inoltre l'impressione che Antonio abbia lasciato una buona parte del suo potenziale inesplorata.
RispondiEliminaFu un dibattito, Colonnello, quello sui presunti limiti di Antognoni nonostante o proprio per la bellezza assoluta del suo stile , creato da alcuni parolai nonchè palloni gonfiati, tipicamente italiota e fondato sul nulla. Antognoni fu uno di quei rarissimi casi in cui bellezza assoluta, bellezza calcistica, efficacia ed essenzialità dell'azione sia tecnica che agonistica ed atletica, raggiungono il massimo possibile immaginabile. Insieme a lui i primi che mi vengono in mente sono Beckenbauer, Cruyff, Rivera. Non sembri partigianeria, ma nell'insieme di queste doti, estetiche e funzionali, Antognoni rimane inarrivabile, inimitabile e veramente unico.
RispondiEliminaNon sempre posso partecipare come vorrei al dibattito. In sintesi ci sono atleti in ogni sport che superano tutti gli altri per la bellezza del gesto. Non necessariamente sono i vincitori, anche se l'eleganza e lo stile, qualora non siano fini a se stessi, costituiscono un vantaggio sul campo di gara. Tra quelli che ho avuto la fortuna di ammirare ricordo Newcombe nel tennis, Gianni Bugno tra i ciclisti (elegante e produttivo, anche se inferiore in modo palese a Indurain), lo stesso Merckx. E finalmente posso unirmi al coro dei tifosi viola in un elogio di Antognoni: uno degli atleti più eleganti che abbiano calcato il campo da calcio, forse addirittura (perchè no?) il più elegante.
RispondiEliminaLud, in Svizzera hai la perfezione fatta tennis, che si chiama Roger Federer, e manco me lo citi?
RispondiEliminaMah, una volta si diceva che per vedere se un calciatore - e in ispecie un centrocampista - avesse veramente talento o no bisognava controllare se mentre giocava guardava la palla o giocava a testa alta. Antognoni era Il Ragazzo Che Gioca Guardando le Stelle: giocava sempre a testa alta, come altri fuoriclasse (penso all'odioso - ma fortissimo - Platini), perché la palla sapeva benissimo dove fosse.
RispondiEliminaMi sembra che anche Borja Valero giochi a testa alta, mentre so per certo che moltissimi centrocampisti di oggi giocano guardando la palla (non faccio nomi, ma capite a chi mi riferisco).
Ammetto di aver lasciato un po' perdere il tennis negli ultimi anni. Era una passione della giovinezza, quando l'ho anche praticato. Sono rimasto un lettore di Gianni Clerici che traspone l'eleganza del tennis nelle sue pagine. So che Federer e Sampras sono giocatori come ce n'erano una volta. Ma ripescando nei miei ricordi del tempo che fu ho fatto il nome di John Newcombe. In particolare mi riferisco a Panatta-Newcombe, semifinale di Coppa Davis a Roma. Tutti sanno che la Coppa Davis fu vinta in Cile ai tempi di Pinochet (e relative polemiche politiche). Pochi rammentano che la vera finale si svolse a Roma, perchè se l'Italia non avesse superato l'Australia, non avrebbe avuto accesso alla finale cilena. Ma soprattutto perchè la scuola australiana era allora di gran lunga la più importante. Fu un duello all'ultimo sangue: Panatta aveva dalla sua parte il fisico, l'altezza, la giovinezza, le acrobazie. Newcombe controbatteva con la classe immensa e con un braccio straordinariamente sensibile, grazie al quale la sua racchetta si muoveva nell'aria elegantissima. Credo che tra i due corressero più di dieci anni a favore di Panatta. Quanto di meglio dal punto di vista tennistico ho visto in vita mia. E non dimentichiamo a bordo campo Nicola Pietrangeli di bianco vestito.
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RispondiEliminaMarco Siena, nei bassifondi esiste quel minimo di dignità che
ti permette di non usare l’autismo in maniera dispregiativa.
Concediti un po' di tempo per il tennis quando gioca Federer, Lud. I grandi del passato che hai ricordato sono umani, Federer è un Dio.
RispondiEliminaAntonioforever, a proposito di testa alta, mi hai ricordato una cosa di quando ero sui 12 anni... un mio allenatore ci disponeva in coppia distanti 30-40 metri l'uno dall'altro, dicendoci di metterla sui piedi dell'altro calciando di collo; ovviamente quasi tutti i lanci passavano a diversi metri di distanza da chi li doveva ricevere (tra l'altro molti ragazzini, a quell'età, non hanno neanche la forza di calciare così lontano, e i palloni di fine anni '80 erano ancora quelli di una volta, cuoio duro e ispessito, oltre che appensantito, da inzuppate in pozzanghere in migliaia di allenamenti), e la sua spiegazione era "certo che non ti viene, tu guardi la palla invece del compagno", e dandogli ascolto ti accorgevi che aveva ragione in quasi tutti i casi, salvo coloro che proprio c'erano negati.
RispondiEliminaLa frase sui bassifondi ho fatto in tempo a leggerla anch'io essendo al terzo rigo, dopodichè, come al solito, zzzzzZZZZZZZzzzzzzZZZZZZZZZZZzzzzzzzz
RispondiEliminaBeh, Pollock, lo pseudosenese almeno è relazionale, agli altri si rapporta, infatti legge i bassifondi internet, anzi ci scrive sopra... ahahahahahahah! Però gli altri siti non li «frequenta», li legge ma non li frequenta... ahahahahahahah! Dunque Chiari, riscrivigli i post che pubblichi sul sitollock, perché lui non ci frequenta... ahahahahahahah! Poraccio, è passato dalla dismissione, dalla pontellizzazione, dall'elogio ai californiani, dal cappio agitato in piazza, all'esaltazione fasulla con in tasca il biglietto di ritorno. Ma la colpa è avergli dato spago, Pollock, quando aveva bisogno della corte per farsi corteggiare l'io malato paranoico. Qui venne da hopperiano e telò perché non poteva continuare il giochino di una volta, sia pace a lui nella cloaca che si è scelto. Il post di Deyna è molto bello ed equilibrato, da laico divinizzatore, se posso dire: sono d'accordo su tutto.
RispondiEliminaBello il ricordo della sfida tennistica tra Italia e Australia. Concordo però nuovamente con Chiari in merito alla assoluta superiorità di Federer rispetto a tutti quelli che l'hanno preceduto (sui contemporanei neanche sto a dirlo). Lo svizzero non ha il rovescio di Edberg, il tocco e il gioco di volo di McEnroe, l'atletismo di Lendl, l'anticipo di Agassi, la classe (se per classe intendiamo la capacità di giocare bene i punti decisivi) e le qualità acrobatiche di Sampras, ma se questi eccellevano in alcune caratteristiche, lo svizzero è da podio in tutte, oltre a giocare il diritto come nessuno (Sampras è buon secondo, in questo), il che lo ha reso in carriera spesso invulnerabile. Ad ogni modo, ripeto, basterebbe leggere lo scritto di Wallace in proposito.
RispondiEliminaOgni paragone è impossibile tra atleti di oggi e atleti di trent'anni fa e più. Se non altro per i cambiamenti nella preparazione e nella condizione atletica. Si fece questo discorso tempo fa per il calcio, vale anche per il tennis. Newcombe era molto lento, straordinariamente preciso e tecnico ma lento rispetto a Panatta, il quale poi cedeva a Borg. Ognuno è stato un campione unico nella sua epoca. Federer come Messi deve muoversi sul crinale tra fisicità e tecnica e ci riesce benissimo.
RispondiEliminaBeh sì, Vitalogy, la tua analisi stilistica è stringata ma insuperabile e ne condivido gli aspetti pennichelleschi: richiamato all'attenzione da Pollock sono andato a vedere e ho pescato sùbito il multinick (con la minuscola perché ha solo tre firme in più della storica, nulla a paragone col Multinick con la maiuscola, che lo serve e che viaggia su tremiladuecentosettancinque): per fortuna il delirio era all'inizio, in effetti, sennò sarei caduto in catalessi come tu hai fatto nel tentativo eroico di proseguire (come disse Manzoni di un romanzaccio che gli fu regalato: le prime due pagine furono come due sentinelle che, fucili spianati, m'intimassero «Non andare oltre!»). Federer è completissimo ma anche Rod lo era e aveva più varietà di colpi e miglior volée, caro AntoineRouge. Pollock, sembra che due anni di sforzi del Farting non ti abbiano migliorato: sei decisamente un allievo zuccone, stanno cercando di farti far progressi con una cura intensiva di scapaccioni (questo è il secondo in qualche ora) ma tu sei refrattario e boccerai anche quest'anno. Sempre meglio che esser tradotto per diffamazione per leso asticellismo, come sembra che accada per Buster (Yo el supremo dixit, esposto come le terrazze more solito).
RispondiEliminaC'è chi le partite le segue, per schifo della vita e del post-Prandelli, in auto e per radio, sciarpa flottante fuor del finestrino. Attenzione, allora, a non far la fine di Isidora Duncan! La sciarpa s'impigliò nei raggi delle ruote e la bella Isidora finiì strozzata. Almeno lei fu bona e conobbe le gioie del sesso.
RispondiEliminaGian Aldo, non ho ricevuto nessuna risposta, puoi sottolineare pure tutti gli errori di valutazione commessi, e mi fido cecamente dei tuoi ricordi in merito, più di quanto mi possa ricordare di pensare prima di parlare, e spero che tu non te ne dolga se per me lo sbagliare valutazione è prassi inserita nell'alimentazione quotidiana, e quando fo il calcolo delle calorie, ai carboidrati devo sempre aggiungere le cazzate che scrivo, ma non pensare che abbia potuto in qualche modo non consentirti di rispondere, insomma di metteri a dieta. Sono un muggente liberale, non un oscurantista maiale nero casertano, e le mie mucche pascolano libere intorno alla malga.
RispondiEliminaAhahahahahahahah... Pollock! «Casertano»... ahahahahahahah! Ma c'è di peggio, per lui, sai, calabrese, ad esempio, o palestinese... ahahahahahahah! Comunque Chiari, stai invadendo il campo di Deyna, ti ho beccato in pieno, e poi la scienza infusa non ha bisogno né di occhi né di occhiali per vedere... ahahahahahah!
RispondiEliminaSiamo d'accordo su volée e gioco di rete, Colonnello, perché in questo Laver fu maestro inarrivabile (fatta eccezione per McEnroe che però non giocava a tennis); ma sulla varietà di colpi no: Roger sa fare assolutamente tutto esattamente come sapeva fare l'australiano. Solo che lo svizzero, quando è in giornata, non sbaglia mai, tanto da divenire frustrante giocarci contro.
RispondiEliminaDopo la partita di ieri evocare il fantasma di Montolivo è un delitto. Quello di Gat non è un commento. E' una seduta spiritica. Sarò sempre felice di leggere che Monto, Gila o Frey si sono fatti onore altrove, perchè coltivo il sentimento della riconoscenza verso questi giocatori. Mi piace ricordarli nei loro momenti migliori e non per le loro prestazioni sotto tono. Ma la mia attenzione si focalizza su tecnico e giocatori attuali.
RispondiEliminaLudwig, io sono riconoscente verso chi a Firenze si è sempre impegnato e si è comportato con professionalità. Gila è tra questi, su Frey ho dei forti dubbi solo mitigati dal suo strepitoso rendimento negli anni di Prandelli, su Montolivo non ne ho, si è comportato come il peggiore dei pagliacci, comportamento che vanifica completamente quel poco o tanto di buono che fece negli anni di Prandelli.
RispondiElimina«Una seduta spiritica»... ahahahahahahah! Ormai è un massacro... ahahahahahahah! Anche per McEnroe... «non giocava a tennis»... ahahahahahah! In effetti, AntoineRouge, non ha mai portato una volée coi piedi a terra, sempre in salto, anche le più elementari, 'na cosa mai vista, ma funzionava!
RispondiEliminaChiedo scusa ai pagliacci, quelli veri, ma s'è capito cosa volevo dire.
RispondiEliminaImmaginatevi il tennista perfetto riprodotto virtualmente su un computer sulla base dei manuali del tennis, sarebbe meno perfetto di Federer. Dategli un'occhiata alla prima occasione.
RispondiEliminaPresto, molto presto volti nuovi tra i giullari alla corte di Arcore: un ispirato Mariano Asticella in De Pin gorgheggerà tormentoni neomelodici.
RispondiEliminaCarta canta e villan dorme, Deyna, vogliamo le foto, e con tanto di didascalie per favore, per noi dei bassifondi.
RispondiEliminaSiete gente di fondale
RispondiEliminaQust'odio per Toni deve essere di carattere estetico-culturale se no non si spiega, perchè quello è ciò che abbiamo di meglio in attacco, almeno finchè El Ham non avrà dimostrato il contrario e, per ora, non lo ha fatto. Tutto il resto è fuffa. Seferovic è roba da Pro Vercelli o Cittadella, come Iemmello e Di Carmine. Ljaic non è una punta e lì, dov'era Toni per buttarla dentro di testa non ci sarebbe stato, Jovetic ha bisogno di un centravanti vero che gli apra gli spazi e gli porti via avversari e se pensi che possan farlo Mati e Cuadrado è meglio che pensi ad altro.
RispondiEliminaIo mi frusto? un son miha buho! Certo preferire Seferovic a Toni qualche sospetto lo fa nascere.
RispondiEliminaChe cazzo c'entra Neto con Antognoni mi piacerebbe di capillo. A me Neto mi piace come portiere un son miha buho! Ad Agroppi al Brivido si dedicò adesivo apposito: "Che si levi da' coglioni chi ci tocca l'Antognoni", col leone viola che batteva la grancassa disegnato da me, ma servì a poco. Andò a Losanna, e noi a vedello anche là e a trasmettere e nastri registrati. Una fissazione, quasi come quella di LZ pe' Prandelli.
RispondiEliminaFederer tennisticamente è unico, d'accordo. Però in fatto di donne Rafa, Nole ma anche Berdich lo battono 6-2 6-2...
RispondiEliminaIntanto un omaggio alla genialità di ZV, che dopo il ritiro dell'Omino di Ferro, di Edy, di Drago e di Franger è rimasto l'unica colonna del sitone (parlo dei sitoneschi puri, e cioè dei non... anfibi... ahahahahahahahah!): «08/10/2012 19:06:56 ZEMANVIOLA, 11 VIVIANO, Ci saranno almeno una ventina di
RispondiEliminapost che tirano in ballo il serbo (che non è un insulto).Se mi trovate
almeno 2 utenti che scrivono il suo cognome allo stesso modo, avete una
cena pagata.Sarà che lui è ancora giovane e chi scrive di lui ancora
acerbo? Boh, per non far torto a nessuno aspetteremo lui e aspetteremo
gli altri». Grandissimo, no? Poi vorrei sapere, per restare in soggetto senese, cosa pensa AntoineRouge dei «Bassifondi di San Francisco», una delle cose più potabili del sopravvalutato Nic Ray (ah, i guasti, oltre ai ben fatti, dei «Cahiers»! Ah, lo snobismo inane di Wenders! Ah, la caponata di Giorgio... ahahahahahahahah!), puro regista di atmosfere cui avrei fatto suonare però la replica a Jouvet da parte di Arletty: «Atmosphèèèèère, atmosphèèèèèèère! Est-ce que j'ai une gueule d'atmosphèèèèère?».
Comunque, Pollock, ti puoi consolare con la barzelletta sui carabinieri: perché amano tanto la pesca subacquea? Perché in fondo in fondo non sono così fessi! Ahahahahahahah!
RispondiEliminaLe narrazioni ambientate nei bassifondi, che siano letterarie, cinematografiche, ecc., sono quelle che amo di più.
RispondiEliminaPollock, ZV ha appena lasciato un messaggio in codice allo Spilorcione da cui si evince che, come lui cita il tuo nick sul sitone, gli tagliano il post: però sono curiosi, là sui quartieri alti (ahahahahahahahah!), gli insulti li pubblicano, ma non vogliono l'oggetto, solo il soggetto, che poi è quello, il soggetto, il vero insulto... ahahahahahahahah!
RispondiEliminaIo gli ho risposto ed ho dovuto usare il suo codice per evitare il taglio. Me ne avevano tagliato uno con un riferimento più esplicito.
RispondiEliminaA proposito di insultatori e brazellette, Colonnello, credo che una delle più grandi barzellette italiane sia sentire un monarchico-democristiano vantarsi di essere anticonformista.
RispondiEliminaIo ho un basso da affittare,buon prezzo,zona Vip.
RispondiEliminaAh ah ah Zemanviola, il messaggio ha superato il setaccio della censura, adesso che anche Marco ci ha consegnato la Dop del bassofondo, questo appartamento-garage umido e stretto è il tuo posto ideale. Vieni pure, ti faremo trovare la testa di Cecchi Gori dentro al letto ah ah ah.
RispondiEliminaHo risposto short-version al GAT,sul sitone;dopo aver letto il commento del Sardanapalo della dotta e grassa mi sovvengono due domande:scrive sotto "Le pagelle" ma ci rifila la solita dantesca novella su Beatrice Montolivo,nella versione rivista del Boccaccio,con inserimento nel ménage a trois del nostro centrocampo.Perchè?Dispensa giudizi su calciatori ma,affermazione sua,non guarda il calcio in tv(eccetto viola e nazionale),quindi?Come è possibile?Then ci rifila una serie di dati e numeri su Ramirez in confronto ai quali i calcoli di California sono fuffa(già lo erano a prescindere),se ne deduce che lo abbia visto,rivisto oppure abbia estrapolato come uno SCIOPENVIOLA qualsiasi,nick oramai nell'oblio,in attesa di bagni di sangue per potersi cibare di piastrine come un buon vampiro.Sulla viola 3 righe,secondo me non l'ha vista.Molto decisa l'entrata del giornalista su POLLOCK,neanche a piedi uniti ma sfrontata come solo un gobbo kielliniano può fare;il suo insulto neanche velato al blog è quanto di più veteroclassista si possa leggere,e detto da me,figlio della bonifica,significa molto.Peccato,un così dotato talento sprecato....
RispondiEliminaAhahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah! Il Sopravvisuto mata Deyna, sull'argomento degli argomenti, in fin di giornata con post da sedia a gas e camera elettrica, per dirla con Totò... ahahahahahahahahahahahahahahahahah! Un assassinio efferato, una cosa di una perversione che al confronto Er Canaro Polacco è, appunto, un vezzeggiatore di barboncini... ahahahahahahahahahahahahahah! Il sitollock gronda sangue dappertutto, ci vorrà una nottata per ripulire, non contate su me e su Vitalogy, chiamate De Niro & Pesci... ahahahahahahahahah! Il Sardanapalo... ahahahahahahahahah! O come gli vengono a quel bandito della Magliana... ahahahahahahahahahah! Col finale concessivo che a dirlo carogna si fa un torto alle carogne... ahahahahahahahahahahah! Ei fu, defunse, decesse, per dirla con Totò, ma l'autopsia sul corpo seviziato e irriconoscibile rivelerebbe tracce di Sopravvissuto anche alla radice dei capelli flavo piscio... ahahahahahahahahahahah!
RispondiEliminaIl trasporto del carro allegorico.
RispondiEliminaahahahahahah si è messo a polemizzare per i mancati riscatti di Miccoli e Maresca ahahahahaah non riesco a crederci ahahahahahah ohi ohi mòio
RispondiEliminaFinalmente sono di nuovo in superficie, più di una settimana senza internet e senza telefono fisso per delle beghe tra telecom e fastweb accidentalloro!!!
RispondiEliminaSorry Deep, devi tornare sotto se vuoi raggiungerci, non te l'hanno detto?
RispondiEliminaAnzi fai presto perchè il tuo nick è quello che più ci si addice, Deep.
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