Avete
voglia a incazzarvi se uno dice che Firenze è una “piccola, povera
città”, perché è vero, e poi perché non vedo dove è il problema, a meno
che qualcuno non abbia fatto montare dei grandangoli al posto delle
lenti sui propri occhiali per vedere il mondo come lo vedeva Cecchi Gori
dalla balaustra, oppure per consolarsi dalla triste realtà di non
trovarsi mai l’uccello quando serve, perché Firenze non è Lecce ma
neanche Detroit, perché Firenze non è grossa però ingrassa gli occhi e
allo stesso tempo anche Vargas e Frey, e poi che sia una città povera è
certificato proprio dalla stampa e dai tifosi Viola che avrebbero dato
via il culo a Tutunci eleggendolo a pietra miliare dell’eccellenza
imprenditoriale fiorentina pur di mandare via quei gran pidocchi dei
marchigiani, una città dove è da tempo in atto la più grande
pontellizzazione della sua storia. Ci s’ha l’Arno, noi, o pensavate che
quello che scorre sotto il Ponte alla Carraia fosse invece il
Mississippi, oppure se ostentate con sicurezza tutta questa grandeur non
certo francese ma al massimo francesina di lesso rifatto con cipolle,
quale migliore risposta se non far passare una Limousine da via
dell’Ardiglione, vediamo se è vero che siete di così larghe vedute, di
così ampi orizzonti, di spazi sconfinati e non di cantucci bui dove
andare a pisciare, di hot dog e non di cantucci da inzuppare nel
vinsanto, e non dentro a San Diego che è in California ma non così
abbastanza per non esserlo anche nella provincia di Livorno, noi abbiamo
la casa del prosciutto e non certo la Casa Bianca, siamo eccome
provinciali se si pensa anche solo ai grandi miti americani tipo il
penitenziario di Alcatraz, e pensate a quanto Alcaselzer ci vorrebbe per
digerire invece un film tipo “Fuga da Sollicciano”, il Ceccherini al
posto di Clint Eastwood, oppure a un film che ha fatto storia come “Un
uomo da marciapiede” possiamo rispondere solo con il Chiarificatore al
posto di Dustin Hoffman, un povero ligure che si vende per una Muratti,
le Murate dovrebbero riaprire per lui altro che Alcatraz. Ma Firenze è
generosa e in grado di capire le difficoltà dell’uomo Fiat,
fondamentalmente schiacciato in una grande contraddizione esistenziale,
altro che schiacciata con l’uva, un po’ come vivere in Santo Spirito
senza avere lo spirito giusto o a Marignolle senza i benefici dello
iodio, e lui vive quella che è una frustrazione trasversale, un
conflitto interiore nato da una parte per la consapevolezza di lavorare
in un’azienda che fa un certo tipo di macchine, e dall’altra per il modo
di esprimere la propria personalità attraverso il vestire. E l’amore
per quel “golfino” è anche il suo testamento professionale, che lo
scuote fino a fargli rilasciare dichiarazioni infeltrite, perché è come
se uno della Volkswagen facesse comunicati su Berlino definendola una
città alla berlina, e lo facesse immerso in una “Duna” di merda, oppure
in mezzo a una “Marea” di stronzate, perché alla fine il “Punto” è un
tremendo scherzo del destino, essere cioè riconosciuto per quel golf
mentre macchine di successo come la Golf non gli riesce farle, e se lui
può fare solo il solone per il successo della Cinquecento, noi gli
rispondiamo con il Salone dei Cinquecento, sì, è vero siamo un po’
poveri, lui ha il marchio Chrysler e noi siamo dei poveri chrysler, però
le due foto di oggi dimostrano quanto una città così piccola e povera,
sia però anche capace di ospitare in una sola pozza o in uno specchio
capolavori immensi riconosciuti in tutto il mondo, Sergione nostro,
invece, in uno specchio riflette bene la sua capacità, questa si grande e
ricca, di variare la sua parola adattandola agli eventi, e non è
proprio un complimento, perché intendo, la sua, una personalità multipla
brutta proprio come una “Multipla” a metano. Oh Marchionne, venvia, oh
compratela una giacchetta!
Ringrazio il poeta per la citazione,ma non solo, anche per l'avermi fatto diventare addirittura una parte del patrimonio culturale da esibire, eh eh eh. E' bastato tirare fuori uno scheletro dall'armadio. Andrò a rovistare meglio, hai visto mai che ne escano altri, ah ah ah. Venendo alle cose serie, mi sembra persino riduttivo e difensivo, di fronte alle squallide dichiarazioni di Marchionne, controbattere con le ricchezze artistiche, storiche , monumentali e culturali di Firenze. Marchionne non ci arriva a tutto ciò, lui pensa al reddito ed all'economia, allora anche da questo punto di vista Firenze non è certo più povera di Torino. Anzi, perchè non parlare della storica povertà imprenditoriale di Torino, da sempre soffocata,da questo punto di vista,dalla Fiat, capace solo di alimentare un po' di indotto a fronte dello sterminio della concorrenza ed a fronte delle diversificata ricchezza merceologica e di operatori di altre aree industriali del nord? Una povertà industriale destinata ad accentuarsi a fronte del graduale spostamento dell'asse decisionale negli USA, per ovvi motivi. Infine, le parole di Marchionne su Firenze devono far incazzare non perchè sminuiscono Firenze, che si tratta di una clamorosa gaffe lo hanno capito anche le pietre, ma perchè rivelano la povertà professionale, culturale ed umana del più importante manager operante nel nostro paese, manager che tutto sommato fino a poco tempo fa godeva invece di buona fama. Ora non più.Che tristezza.
RispondiEliminaErano riusciti a ipnotizzarci, a far passare la parola d'ordine dell'understatement nei rapporti con la Viola, a svelenire i nostri match con loro, all'insegna dell'«è solo una partita di calcio...». Poi, Berbatov, Tagliavento, il nipote del Play-boy fancazzista e tirasucolnaso, Marchionne. No, non è e non sarà mai una partita di calcio e basta, è una guerra di civiltà, è Temistocle contro Serse, è Vienna assediata dai Turchi, è Londra e Stalingrado dinanzi al Mostro Deficiente. No pasaran. Ogni giorno, affilare l'odio e il disprezzo, nei minuti di tempo libero: per esercizio spirituale, per voto, per piacere.
RispondiEliminaE' Achille contro Ettore, solo che i figli di Troia lavorano nelle langhe.
RispondiEliminaPer me l'elemento dirimente, diciamo pure scandaloso, è l'accostamento della povertà al diritto di parola. Se si è poveri non si ha diritto alla parola. Blimp ricorderà la frase di Giulio II della Rovere rivolta ai veneziani al tempo di Agnadello (mi pare 1509): io non mi rimarrò finchè non vi avrò fatto umili e pescatori siccome foste.
RispondiEliminaIn generale, Ludwig, a me dà fastidio quando a una critica o a un'osservazione non si risponde nel merito (quindi non si tratta il contenuto) ma si risponde attaccando la persona che ha criticato. Così si evita di rispondere veramente.
RispondiEliminaAffermare che Il signor Non Guido ciò che produco(almeno Giuanin Lamiera usava la Croma o la Thema)sia ignorante di fondo,significa essere di manica larga...Lui e la (grigia)Turin-Dinasty credono di essere i basilischi del mondo animale;i basilischi,gli unici animali che camminan sull'acqua ma sappiamo che fine abbia fatto chi camminava sull'acqua.
RispondiEliminaVia, buhi, buhini e buhaioli, riprendiamo a parlare di calcio!
RispondiEliminaMaurizio Zamparini, vulcanico presidente del Palermo, in un suo intervento a Radio 24 ha rivelato di essere anche focoso anche sotto le lenzuola. Ecco le sue dichiarazioni hot riportate da mediagol.it: ”Vorrei scrivere un libro sulla mia vita. E ne ho di cose da raccontare. A me la gnocca piace moltissimo, ma adesso sono monogamo. Da più di dieci anni sto insieme alla mia seconda moglie. Prima di amiche ne ho avute tantissime, più di mille. Ho fatto quindici anni da single. Ho 71 anni, prendo qualche aiutino. Lo faccio due volte alla settimana, se mia moglie è d´accordo. E uso la pillolina da tanti anni, mica le punturine come l´ex premier Berlusconi. La pillola ti fa tornare sessualmente giovane, è una meraviglia, una cosa che ti rende felice. Quelle che prendo io durano anche 24 ore. Certo, poi devi trovare la donna che ti attrae altrimenti le prendi per niente”.
RispondiEliminaOvvia Chiari, le prende anche lo Zampa! Ahahahaha
Ehi, ma che è successo, i vuturisti hanno prezzolato un hacker tendendo al Sitollock un vile attacco informatico?
Lo so che lo sai, Deyna, che questa illuminante testimonianza di Zamparini è l'argomento decisivo che affossa anche la più remota possibilità che io possa mai prendere una qualsiasi pillola pillola, eh eh eh.
RispondiEliminaChe mi dici della nazionale piuttosto? Non ti sembra che Montolivo sia partito con la stessa devastante determinazione che lo portò nel secondo tempo a schiantare il Novara sul 2 a 2 al Franchi? Peccato che abbia sbagliato due gol che se li avesse sbagliati Ljajic apriti cielo! Nel primo tempo sembrava un gigante, contro la corazzata Armenia, eh eh eh.Che mi dici poi dell'utilizzo di tutti i gobbi stasera nella partita meno impegnativa per poterne risparmiare qualcuno martedì prossimo contro la più impegnativa Danimarca, in vista della loro partita contro il Napoli? Ma Prandelli pensa di più alla nazionale o alla Juventus?
CHIARI,gli juventini in settimana han svolto allenamenti differenziati,solo per loro;un giornalista ha affermato che "Sarebbe dietrologia dire che gli juventini hanno trattamento di favore...":hanno dato il tesserino ad uno che afferma queste cose??!?!!Presumo la prossima partita in campo pochi strisciati.Aveva ragione il mi' nonno:"Drizza 'sta schiena,altrimenti diventi juventino!".DEYNA,con noi la Pfizer avrebbe già chiuso da tempo.
RispondiEliminaIn altre faccende affaccendato che in quelle dei bianconeriazzurri, mi metto a cercare il risultato su web e trovo che la pagella più benevola, per il Fosbury fallito delle asticelle calcistiche, recita: «bene in avvio, quando riesce a districarsi bene sulla trequarti. Fallisce due occasioni da rete piuttosto ghiotte, per poi calare alla distanza. L’atteso salto di qualità continua a latitare». Altri boccia lapidariamente: «Si è divorato una comoda occasione da gol». Tra i due giudizi, la plumbea mediocritas che gli abbiamo conosciuto in tanti anni fiorentini. Ma attendo i pareri dei sitollockiani, dopo quello del Chiari: a loro mi affido, anche e soprattutto per quel che concerne la prova complessiva della Nazionale orbata del Fac.
RispondiEliminaHo visto il secondo tempo e una sintesi, strada aperta all'Alveare itaglia con un rigore inesistente [altroche quello "causato" da Gonzalo a Milano....], e chiusura dell'argentino Osvaldo. Nel mezzo, italia pessima, Montolivo che sbaglia dei gol assurdi, armeni che graziano Buffon. Vabè, io ormai aspetto i Mondiali in Brasile, agli azzurri han disegnato una strada tutta in discesa, e quando non lo è, la si inclina. Che Prandelli lavori part time per la juve è un dato di fatto, ormai.
RispondiElimina"Se non dovesse arrivare una convocazione dall’Argentina mi piacerebbe giocare per l’Italia”, dice Facundo. Ahahahah, che umiliazione, tipo: "Se non mi vuole la Bellucci, ripiego sulla Mazzamauro".
RispondiEliminaI due commentatori Rai Sport e Beppe Dossena l'han definito il miglior azzurro in campo. Ha sbagliato due gol, è vero, sui quali era però andato con ottimi tagli a rete ma ha provocato il rigore ed ha corso ed è stato presente fino alla fine. Una prestazione più che buona, non eccezionale, ma più che buona. Per i monomaniaci restano le solite critiche apriori senza nemmeno aver visto la partita, Traversi style. L'Italia dice poco, ha una difesa ballerina, Bonucci impresentabile e Barzagli imbalsamato nell'azione del loro goal. Pirlo sotto tono, Marchisio non pervenuto, Giovinco che sbaglia un goal peggio di Montolivo e lui è quasi una punta. Si vince grazie agli errori (uno clamoroso) degli avversari, ad una prodezza del solito Buffon e ad un rigore abbastanza generoso in apertura. Si deve crescere parecchio se si vuole andare avanti.
RispondiEliminaDeyna non credo che Prandelli lavori nella o per la juve, a me paiono fissazioni. Vedremo Martedì quali e quanti giocatori gobbi scenderanno in campo anche se non dovrebbe essere questo il metro di giudizio per valutare il suo operato. Concordo con Jordan sulla disamina della partita, parecchi errori, alcuni giocatori non ancora al top ma non sarà certo questa l'Italia che si presenterà al mondiale. Abbiamo rischiato di prenderne almeno 3 o 4 ma anche di farne 7 o 8, credo che il 3-1 rispetti i valori e poi andiamoci cauti sui risultati, si è visto fior di squadre andare agli spareggi per un europeo, non diamo per scontato o di facile sempre i nostri gironi, le sorprese son sempre possibili.
RispondiEliminaEhilà, Jordan, io non ho criticato, ho chiesto lumi a voi dopo averne ricevuti su web, mentre tu a Traversi mai hai obiettato nulla, non tirarlo fuori a sproposito. In quanto alla mania compulsiva credo che su Monto vai forte di tuo, all'appello rispondi «presente!» più di quanto Lud (che in effetti latita) faccia per Prandelli.
RispondiEliminaIo non rispondo presente a nessun appello cerco solo di fare un esame obiettivo di una partita cosa che, con le vostre manie, è sempre più difficile leggere. Non ho nessuna mania compulsiva su Montolivo mi danno solo un po' fastidio le vostre, in negativo, evidenti. Il traversi l'ho richiamato perchè a suo dire, le partite spesso non lo vede, come tu e Deyna avete detto di non aver visto questa eppure avete trovato il verso di lanciarvi entrambi a criticare. E poi le manie compulsive le avrei io.
RispondiEliminaMa certo che è tuo, Jordan, visto che mi accusi di criticare una prestazione per la quale ho chiesto lumi, visto che accusi me e Deyna di impedirti di leggere obiettivamente una partita perché Montolivo l'ha disputata, visto che accomuni me, che non ho visto una partita e non la giudico, a Deyna, che ha visto un secondo tempo e ha il diritto di giudicarlo, e a chi non guarda le partite e le giudica. Però puoi anche dirci di aver bisogno di una nuova ricetta per le bifocali, per poter leggere meglio i post altrui, e allora mi appagherei pienamente della spiegazione.
RispondiEliminaJordan, non ho detto Montolivo pessimo - perché non ho visto tutta la partita e leggo che ha fatto un po' meglio nel primo tempo - ho detto Montolivo che sbaglia gol assurdi, che non è un'opinione, ma un dato di fatto. Chiaro che poi lo commento più di un Marchisio, dopo il polverone che ha alzato quand'era a Firenze, commentare un ex del genere direi che è inevitabile. Leo, mi riferivo al commento di Sopra sugli allenamenti differenziati, non per i singoli, ma per i giocatori della juve in blocco, cosa abbastanza scandalosa, se è così.
RispondiEliminaE ora lasciamo i numeri 10 al polistirene e veniamo a commemorarne un grande, che ci ha lasciato. Parlo di Helmut, naturalmente. Crucco atipico, perché balzano, perché discontinuo, perché non inappuntabile per applicazione professionale. Ma che centrocampista! E che reparto con Fogli e Bulgarelli! Il migliore del decennio, in Italia! Ai Mondiali del '62 già prometteva cose sublimi, e certo nel Bologna dello scudetto fu più stella di tutti, ma poi la cervellinaggine (con tratti effenberghiani) prese il sopravvento (a metà dei Sixties già sovrappeso), salvo rinascere con la Juve, in un'incredibile senilità (anima di due scudetti gobbi, soprattutto del secondo: vistolo, a 34 anni, in finale di Coppa Italia contro il Milan, pur persa, partire nel primo tempo in doppio passo fra due migoli come Benetti e Biasiolo, aspettarne il rientro, scherzarne di nuovo uno, ripartire scudisciando un esternone smarcante per l'ala sul versante opposto). Soavità dell'interno destro filtrante più che umana, controllo destro-sinistro ubriacante, tra i più insigni del secolo, per penetrazioni dalle quali poteva uscire qualsiasi cosa, tra lo sgomento delle difese, sia la conclusione dal limite sia l'assist imprevedibile sia l'impiombamento, però, per infantile specchianza di sé. Onore a un artista del football, che mi ha regalato momenti di gioia estetica non comuni.
RispondiEliminaCosì come le formazioni: Sarti-Magnini-Cervato-Chiappella-Orzan-Segato-Julinho-Gratton-Virgili-Montuori-Prini o Sarti- Robotti- Castelletti –Chiappella-Orzan-Segato- Hamrin-Gratton-Lojacono-Montuori-Petris o Sarti-Burnich-Facchetti- Tagnin-Guarneri-Picchi-Jair-Mazzola-Milani-Suarez-Corso, mi tornano alla memoria come fossero preghiere o tabelline anche Tilkowsky-Hotgges-Schellinger-Beckenbauer-Schulz-Weber- Emmerich-Haller-Seeler-Overath-Held e Negri-Furlanis- Pavinato-Tumburus-Janich-Fogli-Perani-Bulgarelli-Nielsen-Haller-Pascutti . In entrambe c’era il grande Helmut, numero 10 del calcio tedesco e mondiale. Giusto e motivato ilo tuo tributo, Colonnello, ad un altro che mi ricorda Pizarro, in posizione più avanzata, grandissima velocità nel gioco di gambe e nel cambiamento di posizione, di ragionamento calcistico e dell’esecuzione. Si parlava l’altro giorno di estetica, di bellezza calcistica, lui, non certo bello in senso assoluto, ne fu un esempio fulgido, un piacere ammirare cosa combinava ogni volta con la palla e con uno stile non solo impeccabile ma che lo faceva sembrare leggero lui che non lo era. Quanto a centrocampi, quello che Haller compose con Beckenbauer ( allora non ancora libero ma giovane mediano esordiente)e Overath della Germania vincitrice morale del mondiale 1966 fu, secondo me, uno dei più belli e grandi della storia del calcio, sicuramente ancora più grande di quello del grande Bologna che tu citi, Colonnello.
RispondiEliminaMa certo che fu più bello, Chiari, per il Bologna avevo specificato l'ambito del calcio italiano. Sul piano della tecnica pura si può dire infatti tranquillamente che quello tedesco fu il più grande centrocampo di ogni tempo: ci sono reparti centrali che hanno avuto un tenore o anche due più grandi (pochi pochi pochi davvero), tre così nessuno. E' vero quel che dici, Chiari, sembrava leggero e proprio sfarfallante anche quando era più gonfio di birra (ah, i racconti dei baristi bolognesi, quante ne ho sentite...): fantastico quando sforbiciava a vuoto un paio di volte sulle palla e poi scheggiava via, lasciando sul posto l'avversario. Ma vero, a ripensarci, che era modernissimo nel non dare punti di riferimento cambiando posizione, potendo giocare indifferentemente ovunque, fino all'area, nella metà campo avversa. Che grande, che grande...
RispondiEliminaGrande Haller, e grande centrocampo quello che formava con Beckenbauer e Overath...peccato non ci fosse Montolivo a completarlo, sarebbe stato il più forte del mondo!
RispondiEliminaDeyna liquidare la partita di Montolivo di ieri col fatto che sbaglia due gol assurdi è giudizio di parte che non ha la minima obiettività e non competerebbe ad un intenditore di calcio come te se non avessi una mania compulsiva negativa di origine indefinita (io penso che tu sia innamorato della DePin (e questa è ovvio che è un battuta)). Sbaglia due goal dopo esserci andato su quei palloni con dei tagli molto interessanti e raramente visti in lui che dovresti esserti accorto ha giocato da trequartista, mezza punta fino all'uscita di Pirlo, il che non è proprio il suo ruolo. Beppe Dossena lo ha definito più volte in telecronaca il migliore degli azzurri e, se hai visto il secondo tempo, lo devi aver sentito anche tu, magari con annessa crisi di orticaria. Beati monocoli in terra caecorum mi dirai ed è vero, però male non ha giocato e, tra l'altro, il rigore del vantaggio l'ha provocato lui, in altra incursione in area. Tutto qui.
RispondiEliminaRassegnati, la DePin non ti vede nemmeno!
RispondiEliminaOddio, Deyna, stavolta mi sentirei di consentire con Jordan, dalle stelle alle stalle e comunque Montolivo non c'entra nulla.
RispondiEliminaAhah, ma io parafrasavo il Gat, quando dice che con Montolivo [che non c'entra nulla nemmeno in quel caso] sì che il centrocampo Pizarro-Valero-Aquilani sarebbe perfetto!
RispondiEliminaPS: a me la De Pin proprio un piace, Jordan, sbagli strada...Secondo te se in base teorica non mi piace Belen - parlo ovviamente di fihe d'alto bordo, tutto è relativo: fosse la mia vicina di pianerottolo il tutto cambierebbe drasticamente - può piacermi la De Pin??!
Ma tra la Belen e la De Pin c'è un abisso.
RispondiEliminaPenso di no Deyna, ma una ragione per questa avversione aldilà della logica per il povero Capitan Passata la devo pur trovare. La De Pin non è nemmeno il mio tipo però, se fosse una medicina io la piglierei.
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