
Alla
fine poi non è andata neanche così male, parliamoci chiaro, perché
Birbatov ci avrà scroccato anche un passaggio aereo verso Monaco, di
fatto però salvaguardando almeno Firenze dalle sue scorribande da
gentleman, a questo punto è andata di culo alla Fiorentina ma anche al
sistema alberghiero, perché se fosse transitato davvero da un albergo
fiorentino, sarebbero mancati all’appello almeno un accappatoio e
l’intero set di asciugami griffati, dispiace da un punto di vista
tecnico, dispiace perché era stata questa la prima scelta, anche se ha
mostrato un evidente errore di valutazione della persona, dispiace
perché c’è l’amaro sapore del Rabarbatov e della beffa che ha i contorni
addirittura dell’affronto per l’aggravante della matrice bianconera.
Però che dire, il comportamento del giocatore porta a pensare che alla
fine forse non siamo stati noi a prenderlo nel retto vista la sua
rettitudine morale, e tra scorretti il matrimonio con la Juve sarebbe
stato anche ineccepibile, se non fosse però che Berbituricov ha
presentato il Conte anche ai bianconeri, salatissimo, togliendoli come
si suol dire la sete con il sale. A questo punto non resta che
sperare nel piano di evaquazione da questa volgare pista bulgara, in
tempi molto stretti, e questa volta anche a mele strette per evitare di
essere ancora intortati bene bene con qualcosa però di molto lontano
dalla soffice bontà di una torta di mele. Ora potremo misurare meglio le
capacità del duo per capire se hanno pronta la pettorina
catarifrangente da indossare nella corsia di emergenza di un
calciomercato ormai quasi al casello, e nel quale abbiamo già pagato il
pedaggio annunciando una punta di livello, vediamo se confermeranno
quanto di buono hanno fatto vedere, anzi, per riversare ottimismo e
stemperare la rabbia, ci piacerebbe che trasformassero questa vicenda in
una opportunità, ricalcando lo schema già applicato con successo dalla
società nella vicenda Oriali-Pradè. Permutiamo l’amaro in bocca che oggi
ha maggioranza bulgara tra i tifosi, in entusiasmo per un nome nuovo
che abbia il sapore della rivalsa, per uscire alla grande da una
situazione nella quale non abbiamo meritato di ritrovarci, la rabbia
insomma, va convogliata in voglia di dimostrare di essere più forti
anche della scorrettezza, e quindi rilanciando comunque con un grande
acquisto. A margine di questa vicenda la Bice mi ha raccontato una
strana storia alla quale subito non avevo voluto credere pensando che
dietro ci fosse solo del retrogusto dal sapore tipico della vendetta che
nasce spontanea e abbondante sul pianeta donna, per farla breve questa
volta c’era Marotta in aeroporto ad aspettare il bulgaro, stessa
situazione di Macia a Peretola, il DS bianconero a differenza del nostro
però era in trance agonistica per il successo da ratto, nel senso di
sorcio, di quello che pensava fosse stato un ratto, nel senso di furto
ai nostri danni, e mentre Macia se ne era tornato in sede abbacchiato ma
comunque indenne, al dirigente bianconero questa volta il conto glielo
presentava invece il Fulham, che si è paventato in divisa da bobby
proprio per notificargli in tutta la sua ufficialità l’ammenda per
l’immondo comportamento, è così che la signorina della foto avrebbe
sguainato lo sfollagente inserendolo fino al torsolo nella torta di mele
di mister correttezza, insomma, scegliendo di applicare la legge del
taglione, ovvero, occhio per occhio (pio), dente per dente, e il
boccone, se per noi ha avuto il sapore del Rabarbatov, per la Juve alla
fine è risultato amarotta come il fiele, perché oltre al giocatore ha
perso anche la faccia.