Siamo
in attesa della finale europea tra il caldo che picchia duro come
Schwensteiger e il “caldo gallego” di un calcio spagnolo ormai
più Galizia che delizia, un brodo di passaggi fatti con l’osso
del prosciutto di un ciclo vincente ormai arrivato all’osso, e
spalla di maiale salata e rancida come la fine di un egemonia, e poi
fagioli e patate sui quali bere una weiss ghiacciata in memoria di un
calcio tedesco trombato con un sottofondo di mandolino. E in questa
canicola di pensieri c’è il tempo per sfogliare purtroppo
anche l’agenda sempre più fitta, triste e provinciale del
nostro povero tifo Viola e dei suoi divulgatori cittadini che gli
forniscono le ruspe, che mostra come si può ben vedere, la
voragine nella quale è sprofondato, ridotto da una crisi che
strangola, a mendicare le vittorie della Nazionale come rivalsa
prandelliana contro i Dv. Perché gli esodati dalla ragione che
prima facevano il tifo contro la Nazionale, adesso lo fanno a favore,
ma non per un ritrovato spirito patriottico, non per un sussulto e
nemmeno come riscatto da una vita grama, ma solo per un mentecatto
modo di utilizzare le fortune azzurre di Prandelli come ariete per
buttare giù i marchigiani dalla torre di Maratona, ormai una
cronica e patologica turbe che si vorrebbe curare solo con un decotto
di erbe, quando invece necessita di robusta imbottitura alle pareti.
Evidentemente il caldo rivendica la propria leadership
sull’attenzione di chi è sempre in trincea a combattere
questa sporca guerra che intanto ha distrutto la Fiorentina, perché
se il caldo torrido e anche un po’ Torres, fiacca la
concentrazione, ecco allora tornare comodo l’uso dell’agenda dove
appuntarsi d'ingoiare la pillola contro il mal di pullman, perché
le avvisaglie ci sono già tutte, manca solo di strappare il
biglietto per andare a contestare la Fiorentina a Moena, e quindi
sarà meglio ricordarsi di prendere l’autolesionismox in
supposte, anche se sono certe e non supposte le predisposizioni
chiarissime all’uso del cilicio, che noi da questo blog invece
combattiamo con la maestria dell'uso delle piogge acide, prendendo
spunto dal povero Vitelozzo quando andava in bagno, e quindi
pisciandogli in testa. E’ un’ agenda quella di cui parlo che
viene distribuita in città da una miriade di ragazzi
volenterosi che devono riempire ore ed ore di radio e siti internet,
ma che non sono all’altezza nel senso che non sono troppo alti per
riuscire a evitare l’oscuramento messo in atto per tenerli alla
larga dagli allenamenti, e allora si incazzano perché
vorrebbero invece la Fiorentina gestita come il Galluzzo, ma c’è
sempre l’amata agenda dove si scava sempre più profondo il
solco dalla realtà, dove si appunta la piccola statura di una
tifoseria costretta a riempire il carrello delle soddisfazioni al
discount dell’antidellavallismo, bucandosi il duodeno come i
Bucaneve Doria. Su quella stessa agenda dov’è stata
appuntata la voragine in cui è precipitata la ragione
all’indomani della crocifissione del Gesù di Orzinuovi
intento però a scegliersi il legno preferito insieme a
Bettega, che da maestro d'ascia qual'è ha spaccato in due la
Fiorentina. Ma c'è anche un fiume della speranza sullo sfondo,
nella speranza che il solco scavato dall’acqua che scorre nelle
vene al posto del sangue Viola, possa non essere più
sufficiente a contenerla, e quindi si allaghi definitivamente la
valle del vuturismo, che sommerga una volta per tutte quel modo
coglione di farsi del male, e una volta riempito ci si possa andare a
pescare finalmente un po’ di quella passione dai meravigliosi
riflessi Viola, ben sapendo che se sopra lo specchio d’acqua si
riflette quella passione, sotto invece nuota una fauna affogata in un
atteggiamento distruttivo verso i propri colori messo a punto per
osteggiare i DV e osannare chi a quei colori aveva invece voltato le
spalle, e gli affogati che tirano fuori la testa dalla melma
utilizzando la sciarpa azzurra per sputare ancora veleno, è
meglio che non si specchino invece, perché se prima chiedevano
confronti brandendo lo score deludente, oggi non reggerebbero il
confronto neanche con uno scorfano puzzolente.
A me personalmente, l'arrivo di Prandelli e la qualificazione in finale non sono bastati per farmi diventare tifoso della nazionale di calcio.
RispondiEliminaL'ho sempre ritenuto un grande allenatore (pur senza avergli mai risparmiato la critica sulla gestione delle riserve in rosa, limite del quale resto ancora convinto) e lo ritengo tale tuttora.
Ma tutto ciò che ha fatto e detto sulla Fiorentina negli ultimi 2 anni lo trovo indifendibile: da quando se n'è andato, per me non esiste più.
Perfetto poeta, ma l'unica cura sono i risultati. Bisogna sperare nei miracoli e cioè che, nonostante i suoi tifosi, e nonostante i limiti imposti dalla sua dimensione, la viola riesca ad imboccare la via delle vittorie, grazie ad Eupalla, grazie ad una campagna acquisti finalmente fortunate e ben diretta (tutta da vedere), grazie alle cazzate altrui o a cosa ti pare, ma bisogna partire bene. Così la palude dei vuturiani si prosciugherà e rimarranno soli a seccare al sole. Tutti quelli recuperabili torneranno a capire, invece e rinasceremo. L'avevo detto giorni fa, le vittorie di Prandelli saranno usate dai vuturiani come grimaldello contro la Fiorentina ed i DV, non era difficile esser profeti. Ciò non toglie che, finchè è in azzurro, forza Prandelli, vinciamo gli europei che poi ai mentecatti di casa ci pensiamo noi.
RispondiEliminaPer fortuna ci pensa fi orentina.it, pubblicando gli "articoli" dei tifosi, a fare corretta informazione e a smontare i vuturisti...
RispondiEliminaAh ah ah Deyna, al peggio non c'è mai fine. Ci sono società che ritirano il numero del campionie che in qualche modo ha lasciato grandi ricordi, noi dovevamo ritirare le maglie Viola quando se ne è andato Cesare e giocare in mutande ah ah ah
RispondiEliminaGiocare? A cosa, nel 2010 a Firenze è finito il calcio.
RispondiEliminaAhahahah quello che non si fa x non perdere visitatori!
RispondiEliminaSono stati ritirati infatti il giaccone Fay con maglione a collo alto viola e la giacca a vento anch'essa viola. A Mihajlovic è stato imposto lo sciarpone siberiano e la giacca con stemma della Fiorentina sul taschino. Delio Rossi andava in panchina in tuta e non era un bel vedere.
RispondiEliminaLudwig, ringrazia che ti hanno risparmiato la visione del guardaroba di Dunga...
RispondiEliminaNon sono così giovane, Deyna: debbo averlo rimosso.
RispondiEliminaAnzi, no, ora che mi ci fai pensare, me ne ricordo benissimo. Dunga è l'uomo peggio vestito al mondo! Anche nel più infimo degli outlet del pisano si trova di meglio.
RispondiEliminaOddio, è una dura lotta, anche se Dunga ha il colpo di reni finale. Peccato però che non ho foto di Prandelli in redingote, il suo colpo di genio assoluto...
RispondiEliminaPollock. Con questo articolo (che ho letto solo oggi) riprendi una riflessione che facevo pure io l'altro ieri.
RispondiEliminaPremesso che il calcio e' un gioco, che tifare e' un gioco e che quindi uno tifa per chi gli pare e piace, sia a livello di club sia di Nazionale, io sono sempre stato un tifoso dell'Italia (tranne che nella finale mondiale del 1994, per varie ragioni) e non sono per niente d'accordo quindi con la posizione di Deyna, per esempio, posizione che ha espresso compiutamente qualche giorno fa sul sitone. Il fatto e' che, ai precedenti Mondiali ed Europei, la posizione di Deyna era la posizione di moltissimi tifosi viola, almeno della meta' se non la maggioranza: ricordo a ogni manifestazione c' era il dibattito (per non dire il litigio) tra tifosi dell'Italia e tifosi anti-Nazionale italiana. Invece l'altro giorno Deyna era solo, o quasi, e si e' preso una sequela di insulti. Ci si chiede: perche'?
La risposta Antognoniforever sta nel senso del mio post, è Prandelli che ha portato a se i nuovi tifosi della Nazionale, che poi nella realtà non lo sono affatto, perché l'unico tifo vero è quello contro i DV, rei secondo loro di averlo cacciato.
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