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giovedì 28 novembre 2019

I quattro di via Santa Maria


Il segreto della felicità è avere desideri semplici, per il Black Friday a Rocco chiedo solo la salvezza, o in alternativa di arrivare davanti a Pioli. Questa situazione che ci vede delusi malgrado l’ingresso trionfale degli americani dal Ponte alla Carraia ha fatto sorgere qualche dubbio al Bambi (1). Non vorrebbe che si fosse chiusa una porta e aperta una botola. E in questa visione pessimistica ha deciso di fare il presepe inserendo sullo sfondo un viadotto collassato. Quando torno poi vi dirò se la Terra è veramente piatta oppure se la stagione scorsa eravamo da Champions. Naturalmente ci sono anche tifosi ottimisti, è però abbastanza facile capire che quei “tutto bene” dopo ogni sconfitta fanno acqua da tutte le parti. Se Commisso viene in Italia per parlare con Chiesa, l’obiettivo principale del mio viaggio dall’altra parte del mondo è quello di trovare un uomo a cui piacciono i peli sulla passera. Perché anche la pioggia ha i suoi bei lati positivi, almeno secondo il Pizzichi (2) detto Obice, e non perché sta con la Bice, ma perché le spara grosse. Secondo lui, con la pioggia basta lasciare a casa l’ombrello per trombare. Dice che così tende a ripararsi sotto i balconi, e che di solito arriva una con la quale scambia frasi di circostanza sul tempo aggiungendo però che si starebbe meglio a casa a fare l’amore. Questo scatena la libido e lo fanno in piedi contro il muro, con passione. Finito, lei lo bacia e se ne va. Non so se può esservi utile l’idea di lasciare a casa l’ombrello malgrado vostra moglie insista che lo prendiate. Il Centi (3) invece, uno degli ultimi sognatori tra i tifosi Viola, sognatore in quanto fa sempre lo stesso sogno da quando Prandelli si promise a Bettega, nel suo sogno ricorrente c’è una voce narrante (quella di Corvino) che gli spiega che quello che sta vivendo è la metafora dell’essere tifoso Viola. In sintesi c’è lui che comincia a correre per prendere un autobus lontanissimo, se ne pente subito e si vorrebbe fermare, ma ormai l’autista lo sta aspettando, e quindi è costretto addirittura ad accelerare per non fare una figura di merda, sapendo di entrare in una di quelle storie tipo il gol di tacco del Cholito. Non so quanta Terra sorvolerò, ma lo farò soprattutto sulle parole di Pradè. Mentre il Benedetti (4) s’immerge cinque minuti nello sconforto e poi arriva per l’aperitivo.

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