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lunedì 9 settembre 2019

Il fattorino delle pizze


Il fatto che non vinciamo una partita da febbraio potrebbe non essere legato alla qualità della squadra e/o del suo allenatore. Potrebbe essere, invece, una nuova fase non proprio episodica purtroppo. Intendo dire come quando fino a 30 anni la musica fa da colonna sonora alla tua vita, e dopo ai ricordi. Per noi è arrivato il tempo dei ricordi di una vittoria in campionato. Con l’aggravante che l’ultima è legata a un ceppicone. O forse la vittoria non esiste più solo perché abbiamo smesso di raccontarla sul blog, e non viceversa. D’altra parte questo è il tempo in cui si preferisce il posto corridoio a quello finestrino. Ci si può benissimo abituare alla domenica senza vittoria così come a quella senza il vassoio di pasticcini. E non bisogna ritrovare solo la vittoria, anche l’assetto giusto. Adesso c’è chi comincerà ad uscire con il giubbottino corto. Non importa avere 20, 30 o 40 anni, l’importante è coprirsi i reni. Come dalle ripartenze. Sarà questo disincanto dovuto alla mancanza cronica dei tre punti, che alla fine tra il monte ingaggi, le scelte di Montella, la mancanza del Monte Argentario sullo sfondo, la grande chance di Montiel, siamo tutti più interessati al ritorno di Montalbano. In certi momenti temo di non ricordarmi dell’ultima vittoria per via dell’Alzheimer. Secondo me la colpa è anche un po’ la nostra, semplici questioni di priorità, la vittoria è ormai passata in secondo piano, mentre lo scooter del fattorino delle pizze ha sempre la precedenza. Intanto gli autobus sono già pieni.

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