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sabato 27 luglio 2019

Si è rivoltato il mondo


Dopo la Sinistra sta morendo anche la figura del calciatore che deve dimostrare il suo valore sul campo. Le qualità di un giocatore non emergono più come un tempo attraverso le prestazioni, ma è la loro assenza ad alimentarle. Sembra un paradosso, ma un giocatore è tanto più forte quanto meno può dimostrare di esserlo. La trasformazione in atto premia purtroppo la Juve che avendo meno giocatori di questa nuova generazione continua a far giocare quelli che se lo meritano di meno. Non solo politica e calcio sono interessati a questa trasformazione epocale, la riprova sono io, bullizzato da chi non sa, e mi riferisco a tutte quelle fiche che non me l’hanno mai data perché ignare delle mie capacità amatorie. Il Bambi ha infatti sempre sostenuto che io sono il più grande trombatore di San Frediano, e lo cito spesso nei miei editoriali perché gli sono grato essendo lui l’unico sostenitore di questo fatto. Delle volte è addirittura più convinto lui di me, che trasse tale convincimento ferreo quando la Beatrice dalle poppe grosse cadde ai miei piedi per un calo di pressione. Ho finito di leggere la storia di un talento come Baggio, molto interessante perché fatta rivivere proprio nella dimensione di calcio attuale per raccontare le difficoltà che troverebbe un giocatore di qualità appurate in una dimensione di giocatori dalle capacità supposte. E alla fine il giocatore muore. Certo, è anche vero che una volta le zanzare le vedevi solo di notte, attacchi repentini, fulminei, e poi via nell’oscurità. Era quando ancora si poteva uscire nelle ore più calde. Oggi fanno le bulle pure a mezzogiorno e a viso scoperto, io ormai mi sono abituato a lasciargli qualcosa da mangiare in una ciotola per non farle bere il sangue a stomaco vuoto. E naturalmente anche i tifosi più evoluti tendono ad esaltare le qualità dei giocatori inutilizzati, e chi sa prima degli altri è oggi la nostra speranza che un giorno capiremo anche se adesso non capiamo una sega.

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