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giovedì 4 aprile 2019

Una cosa spaventosa



Meglio il palo di Muriel o il cornicione della pizza? Meglio guadagnare tanto facendo l’allenatore di professione, o farlo gratis praticando dalla tastiera? Oltretutto regalando indicazioni preziose a chi può permettersi la pizza gourmet. Mentre cerchiamo di rispondere a questi interrogativi c’è da dire che la Fiorentina fa calcio, malgrado lo sostenga solo quello spergiuro o pochi altri (Adani). E a parte il tentativo di depistaggio dell’Unico 10, la Fiorentina è più propositiva della Roma, ha più occasioni dei giallorossi, ma come troppo spesso è accaduto durante questa stagione non riesce a gestire il vantaggio. Malgrado la classifica non regali stimoli, la squadra mostra una sana volontà di vincere, buono e sfortunato Muriel, ottimo Pezzella, più continuo del solito Gerson. Se non si guarda in prospettiva a squadra e lavoro dell’allenatore, come ha cercato di spiegare quel pover’uomo di Antognoni prima di essere spernacchiato, si è costretti a vivere la sagra del pareggio ad oltranza come frustrazione, e la mezza classifica come una pizza surgelata. Cosa è mancato a certi pareggi per diventare vittoria? Forse con De Zerbi o D'Aversa o Giampaolo o Di Francesco avremmo potuto permetterci il tonno in vetro, le bruciate per strada e il panino tartufato del Procacci malgrado l'autofinanziamento. Le partite vanno chiuse come le bottiglie di pomodoro che faceva la nonna. Anche se qualcuna poi scoppiava. Sarà che io ho imparato dai cani ad amare tutti gli esseri umani che fanno parte della Fiorentina. E naturalmente dopo aver dato del bugiardo ad Antognoni è tornato l’inverno. Però c’è un posto poco distante dalle luci della città, un posto buio in collina, quando ti si abituano gli occhi, puoi vedere oltre la classifica e i pareggi, e ti viene voglia di abbassare le difese (anche se lo ha già fatto Pioli e gli altri cominciano a copiarlo) e tirare sospiri profondi che sanno tanto di nuovo progetto tecnico. E’ davvero una cosa spaventosa trascorrere tutta un’intera lunghissima giornata da persona che ne sa più dell'allenatore e non poter fare niente.

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