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martedì 22 gennaio 2019

Saluti dalla Valle di Maddaloni



Penso a un tifoso giovane, ancora vergine di dinamiche dell’ego, a digiuno da contrapposizioni di rendita, che guarda ai gol di Muriel come guardava le apine Chicco sulla culla. E’ così che si innamorano della Viola, è così che a quelli che non hanno mai avute le apine, si riaccende la passione. Vorrei per questo che non si alzassero troppo le aspettative sul prossimo tecnico, ricordando che anche la donna dei sogni magari mangia molto pesante. E così risvegliarsi da quel sogno prima che si accendano i termosifoni. Ho seguito Pitti Uomo per capire le nuove tendenze, e sapere in caso di conferma del Mister, quale Gaviscon indossare. Dovrei comunque rimanerne fuori da questa diatriba, a prescindere, certi pregiudizi puzzano come vecchi ring, di sogni infranti, di rabbia, sudore e sangue della passione. Per dirne una il Bambi al pareggio della Samp ha salvato il file della partita come “ultimo”, al raddoppio come “ultimissimo”, e al terzo gol di Quagliarella come “ultimissimo-o-morte”. E poi ok ai bambini cinesi che su YouTube fanno i fenomeni risolvendo bendati il cubo di Rubik in 10 secondi, ma provassero a far segnare Simeone. Se non fosse precipitata la situazione dopo la sostituzione di Muriel con Laurini, avrei ricordato degnamente Loacker per i suoi wafer che quando avevamo il palato ancora da affinare abbiamo in qualche modo apprezzato. Pro e contro Pioli cospargiamoci quindi il capo di nocciole invece che di cenere. Prendiamola a ridere. E a chi dice che adoro Pioli e che sostengo che non sbaglia mai, rispondo che mi ricordano certe nonne. Quelle che si inventano preferenze a tavola mai esistite. Quelle che ti fanno la carne di cavallo che ti piace tanto. Ma quando mai? Ma non è vero! Ma chi l’ha mangiata mai? E a Carnevale mi vesto da Muriel.


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