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domenica 6 gennaio 2019

La zia Milena



Il Bambi teme che Muriel possa dimostrare che il problema non era Pioli. Nel caso in cui la Fiorentina risalga la classifica, gli ho suggerito allora di comprare delle piantine in modo da potersi disperare comunque quando moriranno dopo due settimane. Ma il suo problema vero rimangono i social, strumenti ideali per la lamentela. Lo riconosce anche lui che il padre, invece, quando doveva lamentarsi era costretto a scrivere lettere di proprio pugno a Sandro Pertini. E così non si alimentava la polemica come succede oggi. Ma lui ama troppo mangiare il polpettone tenuto in mano, incartato, e preso a morsi mentre scrive male di Pioli davanti al PC. In Italia dal 2013 al 2018 si sono perse centomila imprese nell’edilizia. In forte aumento i tatuatori. Gliel’avevo detto di diffidare nei muratori esperti in tribali. E meno male che questa volta mi ha ascoltato, così tra un equazione di Einstein tatuata sul polso, piena di termini con la costante cosmologica, tensori e forme differenziali, ha scelto di scriversi “Gigi Cagni” con il pennarello sull’avambraccio. Poi mi ha mostrato lo snapshot della zia, istantanee che raccontano la vita tra l’ultimo scudetto e la morte sopraggiunta prima che ne arrivasse un altro. Era molto attaccato alla Milena, per lei la Fiorentina era la cosa più bella che avesse mai visto, una donna che però non era mai andata oltre Pratolino. Troppo influenzato dai ricordi, solo se perdesse la memoria potrebbe essere come vorrebbe. E così dimenticarsi di Pioli che gli ricorda qualcuno che vuole scordare il prima possibile.

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