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martedì 15 gennaio 2019

L'ossessione della bellezza



Il Bambi è almeno coerente, glielo devo riconoscere, perché così come non vuole confessare che è arrivato a gufare per evitare il rinnovo del ceppicone, anche quando la moglie lo becca a bere birra in orari non consentiti, nega sostenendo che è una tisana di luppolo. Ama il programma di Governo perché dopo aver eliminato la povertà, annunciato il nuovo boom economico, consegnati i latitanti alle patrie galere, il prossimo punto prevede di far giocare bene la squadra di Pioli. L’eccezione che conferma la regola è invece che Callejon non segna da una vita, ma ad allenarlo non è Pioli. Così gli ho spiegato la differenza che c’è tra i nostri due diversi modi di tifare Viola. Per me un gol vale un gol, la vittoria vale una vittoria, e niente viene condizionato da allenatori, dirigenti, giocatori, proprietà. Mentre per lui un gol è meno gol e una vittoria è meno vittoria se è funzionale a consolidare posizioni di personaggi a lui non graditi. Così gli ho suggerito di fare come faccio io quando la vittoria viene dopo una partita giocata bene, che è perfettamente la stessa di quando viene dopo una partita giocata male. L’esempio che ho utilizzato per aprirgli la mente è stato quello della presa di coscienza dei vantaggi che l’età adulta ci concede, perché se ci sono due diversi pacchi di biscotti da aprire puoi decidere di aprirli entrambi. Così come amare entrambi i modi di vincere. Essere adulti in certi casi comporta però anche questa ossessione per il bel gioco che ci rende estremamente infelici. Siamo arrivati al punto che alla fine non si sa se è peggio perdere il gusto di tifare per via dell’ansia o per via dei rimedi per l’ansia. E per colpa di questa eccessiva ricerca della bellezza, dell’eleganza del giro palla, di un calcio champagne che non tiene conto degli interessi del distretto del prosecco, anche il suo cane ormai accavalla la zampa. Alla fine perderà il vero senso della passione, di quel vincere senza sentire il bisogno di sottilizzare, perché vincere vuol dire affrontare la settimana con lo spirito giusto. Fino a quando non gli faranno più paura nemmeno i capelli bianchi, gli acciacchi, la perdita dei riflessi. Rimarrà in lui solo la paura che gli crescano i peli nelle orecchie.

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