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mercoledì 29 novembre 2017

Come i biscotti di certi pacchi


Quando vedo gente bere acqua dopo il caffè e non prima mi viene in mente il senno di poi, la scienza esatta a cui attinge il tifoso dopo il triplice fischio. Io che invece mi limito a constatare quanto può essere Figo uno malgrado certi pantaloni. Io che però non faccio testo visto che per risolvere il problema delle fake news avrei pensato che fosse sufficiente aver conseguito la quinta elementare. Poi è tutto soggettivo, la Burbassi che andava dicendo di non averci più visto in giro da quando è nato Tommaso, non si vede più in giro. Così Simeone non segna per colpa di Pioli o per colpa sua? L’Istat intanto ci dice che in Italia ci sono sempre meno bambini, ma li avranno contati quelli che i Della Valle devono spendere solo per farli felici, e quelli che l’importante è che se ne vadano, ma non possono andarsene senza acquirente? Mentre ora che si sposa Henry ci sarà chi ha perso anche l’ultima possibilità di diventare principessa, dopo aver già perso la finale di Coppa Italia contro il Napoli. La Nazionale, il calcio in generale per me è come i biscotti di certi pacchi, sono quasi tutti e rotti e quindi non me la sento proprio di criticare i Della Valle. Anche se devo riconoscere che uno dei fattori maggiori di aggregazione resta sempre l’inveire condiviso contro qualcuno, meglio se allenatore. E a chi mi accusa di essermi sfregato le mani per un misero punticino a Roma tengo a precisare che ha preso fischi per fiaschi come quando guarda le partite, perché sfregavo nella speranza che uscisse il genio che poi andava in panchina per far esordire Hagi. Senza un genio in panchina le donne del Fronte Gobbo Interno vanno ormai allo stadio con la stessa sgradevole sensazione di quando tornano a casa stanche e vorrebbero che quel buon odore di mangiare venisse dalla loro casa, ma da lì non può venire se non lo fanno loro.

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