.

.

mercoledì 26 settembre 2012

Sotto porta

Perfetta fino alla trequarti e comunque superiore a una Juve che non costruisce una sola palla gol, traversa-sfortuna e ancora uso dell’acrilico per vestire la manovra d’incisività, con Jovetic che se non apre il magazzino della seta niente scivola oltre la linea del portiere. Una squadra bellissima da vedere, che gioca un calcio di qualità e che fino ad oggi l’ha vista sempre superiore al proprio avversario, raccattando molto meno di quello che avrebbe meritato, ma che lascia intravedere un campionato di altissima qualità. Impressionante la linea difensiva, precisa e potente, con la miracolosa registrazione dei movimenti e degli anticipi, sontuosa in Gonzalo, micidiale in Roncaglia che aggiunge incursioni da motoscafo in avanti con sempre più frequenza, Tomovic sorpresa. In mezzo al campo è scuola calcio, è gioco che in Italia non usa, un po’ come il bacon a colazione, e con Baconi che impazza a mostrare tutte le frecce all’arco di Borja Valero e Pizarro, milioni di milioni sono i palloni come le stelle di Negroni, “vuol dire qualità” come recitava il famoso spot del salamino, e che figura di salame fanno fare anche al vecchio Pirlo fatto a fette e poi sostituito. In pochi mesi Montella è riuscito a regalare al campionato la squadra che gioca meglio, lucida, attenta, che fa un delizioso possesso palla e che entusiasma per qualità della manovra, adesso la speranza è quella di trasformare il magnifico lavoro in gol e punti, che ad oggi siamo già a recriminare nell’ordine dei quattro sugli otto messi in classifica, oltre a JoJo la speranza passa obbligatoriamente da quelli di El Hamdaoui, per regalare all’architettura della manovra un uomo che ne sappia valorizzare le linee del progetto di gioco, con Ljajic che vede poco la porta e con i centrocampisti che non tirano mai. Se riusciamo a trasformare la superiorità in pericolosità là davanti allora la Fiorentina diventa una mina vagante in un campionato che sembra attendere proprio chi lo possa sorprendere sofferente com’è di una mediocrità generale con l’aggravante del crollo delle milanesi. Alla grande soddisfazione nel vedere la squadra superiore anche allo schiacciasassi Juve, si aggiunge quindi anche il rammarico per i punti lasciati per strada, se si pensa però che il gruppo è insieme da così poco tempo, al rammarico allora sostituisco volentieri la speranza che possa ancora crescere e attraverso il gioco produrre almeno gli inserimenti dei centrocampisti per arrivare fino a gennaio ancora nel gruppone, e poi inserire il bomber che farebbe lievitare le nostra azioni come gli utili del gruppo Tod’s. Ringraziamo quindi Delio Rossi e Montolivo per aver reso tutto questo possibile, il primo proclamandosi ideatore di rivoluzioni ma non di gioco, il secondo, rivelandosi rivoluzionario ideatore di un non gioco, e che grazie a lui vede oggi il centrocampo del Milan spumeggiante di Asticelle Cinzano che forse Nocerino vorrebbe mettergli al posto della passata. Bene Pasqual, mentre Romulo non riesco ancora a inquadrarlo, forse perché disturbato da un estetica della corsa che non riconosco familiare, ma adesso è tempo solo di El Hamdaoui, inserimento non più rimandabile, per mettere fine al Ramadan sotto porta, ci siamo innamorati di questa Fiorentina come del resto anche tutti gli osservatori che seguono il campionato italiano, adesso manca solo la concretezza sotto porta, quella che nel calcio è un magico equilibrio che poi porta attraverso la manovra un giocatore a tirare in porta, e che riassunta nel linguaggio popolare della città, porta nel nostro quotidiano vivere in piazza del Tiratoio attraverso la Porta San Frediano, da una parte il sapore è quello del gol, dall’altra è quello del lampredotto. E insieme fanno la felicità.