presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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mercoledì 12 settembre 2012
Shampoo di Marte
Dopo
la messa in piedi, due anni e mezzo di funzione a oltranza in memoria
di un ciclo che fu, e prima che qualcuno ne voglia officiare una anche
per “Il fu Mattia e Pasqual” sostenendo la necessità di celebrare anche
due morti come Cassani e appunto Manuel, la foto ci mostra l’arma bianca
con la quale Pradé e Macia hanno attuato la rivoluzione tanto agognata
dal popolo Viola. Un phon, semplicemente un phon per sostituire la messa
in piedi con la messa in piega, e già li chiamano i Polverini hair, sì,
perché grazie a questa aria calda e nuova ci hanno sparato un nuovo
look di quelli moderni, e allo steso tempo tolto la polvere dalla salma,
taglio geometrico del centrocampo perfettamente asimmetrico a quello
precedente incapace invece anche di un solo triangolo a partita, una
situazione che vedeva un capello sfinito dalle tante colorazioni marroni
figura di merda, insomma, non teneva più la piega se non quando la
partita prendeva una brutta piega e allora era tutto nel suo centro,
oggi invece le simmetrie del taglio sono perfette, attraversate da
diagonali difensive con le sole ritrose della cessione Nastasic e le
ritrosie di chi non si è voluto abbonare, marcature a scalare e
scalature alte come quelle di Borja Valero, tra i bassi invece spicca la
normalità del taglio di Pizzarro insieme a quella del mago dei Paesi
Bassi, taglio quello del cileno, che gli permette di tagliare il campo
con rasoiate precise e affilate. Da quando poi Roncaglia è arrivato a
Firenze, e visto che il suo giorno libero è il lunedì, i parrucchieri
hanno cambiato il giorno di chiusura per paura di rappresaglie, ma tra
anticipi, posticipi e brunch soccer, la categoria ha poi equiparato gli
orari a quelli delle farmacie per fornire sempre un servizio
soddisfacente all’argentino, compreso il turno di notte. Mentre quando
si muove lo staff di Montella anche solo per un ritocco alle basette, il
comparto si appoggia agli stagionali come del resto fa anche la
Sammontana, oppure sfrutta la stessa mano d’opera utilizzata per la
vendemmia. Finalmente i Polverini hair hanno fatto Berbatov e capelli
alla squadra, mentre al Mister disegnato un taglio studiato
appositamente per tirargli fuori lineamenti più duri come anche gli
allenamenti, rendendolo più autoritario e quindi credibile quando vieta i
pernottamenti fuori dal professionismo e i trasferimenti extraurbani
alla Kharja, un duro come Clint Eastwood che ai Della Valle ha
proiettato “Million dollar Baby” per chiarire subito la cifra sul
contratto, mentre con la “Gran Torino” si è candidato all’Oscar come
miglior squadra in grado di espugnare lo Juventus Arena, e una volta a
Firenze ha voluto regalare anche il sequel di “Fuga da Alcatraz”
ribaltando i ruoli del cattivo, dove è lui a fare il direttore della
prigione, mentre sono quelli della combriccola delle pernici, vere teste
di caz, a fuggire dal suo risentimento, o meglio, da quello di Gianni
Vio incaricato a studiare le punizioni. E adesso che la squadra ha
cambiato look e mentalità, che la Nazionale di Prandelli è diventata
sponsor dei nani da giardino, non è più tempo di piangersi addosso,
anche se è vero che siamo stati a lungo una tifoseria sfibrata fino alla
radice, unica nel variegato panorama delle tifoserie italiane ad avere i
capelli sciupati, insomma, pieni di doppie punte e nemmeno una da
mandare in campo in cerca di gol, oggi no, perché con Toni abbiamo
inserito addirittura l’opzione della cotonitura, che fa tanto coro
gospel se non fossero più indicati i golpes nella classifica cannonieri,
sì, la musica è cambiata a tal punto che ce lo dice anche la seconda
foto di copertina, adesso è arrivata finalmente l’ora di trombare.