Dopo
la messa in piedi, due anni e mezzo di funzione a oltranza in memoria
di un ciclo che fu, e prima che qualcuno ne voglia officiare una anche
per “Il fu Mattia e Pasqual” sostenendo la necessità di celebrare anche
due morti come Cassani e appunto Manuel, la foto ci mostra l’arma bianca
con la quale Pradé e Macia hanno attuato la rivoluzione tanto agognata
dal popolo Viola. Un phon, semplicemente un phon per sostituire la messa
in piedi con la messa in piega, e già li chiamano i Polverini hair, sì,
perché grazie a questa aria calda e nuova ci hanno sparato un nuovo
look di quelli moderni, e allo steso tempo tolto la polvere dalla salma,
taglio geometrico del centrocampo perfettamente asimmetrico a quello
precedente incapace invece anche di un solo triangolo a partita, una
situazione che vedeva un capello sfinito dalle tante colorazioni marroni
figura di merda, insomma, non teneva più la piega se non quando la
partita prendeva una brutta piega e allora era tutto nel suo centro,
oggi invece le simmetrie del taglio sono perfette, attraversate da
diagonali difensive con le sole ritrose della cessione Nastasic e le
ritrosie di chi non si è voluto abbonare, marcature a scalare e
scalature alte come quelle di Borja Valero, tra i bassi invece spicca la
normalità del taglio di Pizzarro insieme a quella del mago dei Paesi
Bassi, taglio quello del cileno, che gli permette di tagliare il campo
con rasoiate precise e affilate. Da quando poi Roncaglia è arrivato a
Firenze, e visto che il suo giorno libero è il lunedì, i parrucchieri
hanno cambiato il giorno di chiusura per paura di rappresaglie, ma tra
anticipi, posticipi e brunch soccer, la categoria ha poi equiparato gli
orari a quelli delle farmacie per fornire sempre un servizio
soddisfacente all’argentino, compreso il turno di notte. Mentre quando
si muove lo staff di Montella anche solo per un ritocco alle basette, il
comparto si appoggia agli stagionali come del resto fa anche la
Sammontana, oppure sfrutta la stessa mano d’opera utilizzata per la
vendemmia. Finalmente i Polverini hair hanno fatto Berbatov e capelli
alla squadra, mentre al Mister disegnato un taglio studiato
appositamente per tirargli fuori lineamenti più duri come anche gli
allenamenti, rendendolo più autoritario e quindi credibile quando vieta i
pernottamenti fuori dal professionismo e i trasferimenti extraurbani
alla Kharja, un duro come Clint Eastwood che ai Della Valle ha
proiettato “Million dollar Baby” per chiarire subito la cifra sul
contratto, mentre con la “Gran Torino” si è candidato all’Oscar come
miglior squadra in grado di espugnare lo Juventus Arena, e una volta a
Firenze ha voluto regalare anche il sequel di “Fuga da Alcatraz”
ribaltando i ruoli del cattivo, dove è lui a fare il direttore della
prigione, mentre sono quelli della combriccola delle pernici, vere teste
di caz, a fuggire dal suo risentimento, o meglio, da quello di Gianni
Vio incaricato a studiare le punizioni. E adesso che la squadra ha
cambiato look e mentalità, che la Nazionale di Prandelli è diventata
sponsor dei nani da giardino, non è più tempo di piangersi addosso,
anche se è vero che siamo stati a lungo una tifoseria sfibrata fino alla
radice, unica nel variegato panorama delle tifoserie italiane ad avere i
capelli sciupati, insomma, pieni di doppie punte e nemmeno una da
mandare in campo in cerca di gol, oggi no, perché con Toni abbiamo
inserito addirittura l’opzione della cotonitura, che fa tanto coro
gospel se non fossero più indicati i golpes nella classifica cannonieri,
sì, la musica è cambiata a tal punto che ce lo dice anche la seconda
foto di copertina, adesso è arrivata finalmente l’ora di trombare.
Oggi riaprono le scuole,in molte regioni,ed era giusto soffermarsi sui bocciati della stagione scorsa,ragazzi di centrocampo che la geometria l'hanno sempre rifiutata,difensori che scambiavano la diagonale con Arturo Diaconale e quindi si sentivano proprio liberi di non eseguirla,attaccanti che han scambiato il triangolo veloce con un partouze alle Cascine...insomma asini no ma rimandati,al mittente o su altri lidi,si.I promossi li troviamo pronti con i nuovi:il biondo(a Roma chi si fa crescere la fronte si definice così)Borja Valero,il militaresco taglio di Pizarro,l'acconciatura da querela di Cassani,Roncaglia li taglia da solo per allenarsi,Mati non li taglia per essere pronto ai tagli.POLLOCK rimpiange Simona Tagli(eh eh eh....se riappare il Merolone in tv,COLONEL PLIMB,vuoi non riappaia Toni????).Per osmosi:il Merolone nazional popolare aveva una storia con Bianca Berlinguer e voi ieri avete citato il Berlinguer,e quindi,come possiamo notare,tutta l'Italia gira su questo blog.Per la nazionale:cercasi disperatamente velo per pietosa distensione,anzi per impacchettamento,cribbio!Una volta un calciatore doveva farsi il mazzo quadrato per andare in nazionale,oggi sei scuola Atalanta,Juve e dintorni e hai il passi.
RispondiEliminaAntoineRouge, guarda che se non scrivi qualcosa tu questi non si svegliano. Mati in gol (ma sul sitone il Multinick scrive che segnare «contro il Cile» non è come segnare nel campionato italiano: ahahahahahahah!), con un tiro da lungi (ma aveva commesso fallo non fischiato sradicando palla a centrocampo) sul quale il portiere ritarda di un viviano e via, poi entra Cuadrado e la musica cambia per la Colombia. Leggo di uno Jojo che si è spompato e di un Savic che è riuscito a sfigurare anche contro degli scarz'ignudi. Mati, Mati, Mati, fortissimamente Mati! Drago, Franger, Omino di Ferro, Eduardo, vi aspettiamo! Tra l'altro, l'Omino di Ferro scrive su trecento blog viola, mica solo sul sitone, potrebbe degnarsi di scrivere sul migliore sempre che Malagodi non gli provochi le bolle. Vitalogy assente da qualche tempo: tornare nei ranghi, squilla l'adunata!
RispondiEliminaNon solo, Sopra! La Bianca, con candore, confessò pubblicamente l'assoluta rilevanza della misura merolesca, non affatto millantata dal personaggio becerone. «L'opinione delle libertà», di cui introduci il direttore, è utile a trovarsi abbandonata su una panchina al parco qualora stringa un'impellenza da espulsione.
RispondiEliminaLeggo adesso di un Paul ai tornelli: regìstrati e spedisci a qualsiasi produttore di Pigato una richiesta di dieci casse di Pigato, sono offerte dal Chiari a ogni nuovo iscritto, si bevono chi ha stomaco buono o si usano come molotov se Diaconale diventa ministro. Antoine, Paul... Mancano Serge, Auguste, Jean-François, Armand, Etienne e poi si mette insieme il blog dell'«Equipe». Comunque ribadisco che non si sa di chi siano figli Qui, Quo e Qua: padre sconosciuto, mai visto, mai nomato, mamma Anitra se la facevan tutti.
RispondiEliminaVe l'ho già detto, al massimo posso offrire qualche mezza porzione di sbira. Quanto al sitone mi sembra che stiano prevalendo le voci migliori, quelle che deridono gli sfondoni del Multinick e quelle che apprezzano le parole positive, ma anche ragionevoli e non facili, di Jovetic.
RispondiElimina...detta anche Anitra wc perché è un cesso. Paul è come Gascoigne, con il Pigato ci fa i rutti.
RispondiEliminaAh ah ah
RispondiEliminahttp://video.corriere.it/crozza-imita-antonio-conte/99c8d6d8-fc2c-11e1-8357-ee5f88952ff6
Crozza è forte, finale esilarante
RispondiEliminaA proposito di quello di cui stavamo discutendo,
RispondiEliminaecco una versione inoppugnabile, completa e corretta, cioè quella di Eduardo Macia: “Ho proposto
idee dal MODELLO SPAGNOLO, unendole con le cose buone del calcio italiano.
Abbiamo optato per dare un'identità alla squadra che SAPPIA PLASMARSI IN CAMPO.
Tutto questo assieme a giocatori determinati ed UN ALLENATORE con un carattere
molto forte che SI SPOSA PERFETTAMENTE CON QUELLO CHE VOGLIAMO.” Il che
significa che il riferimento è il calcio spagnolo, che si differenzia da quello
dei santoni italiani nel lasciare al talento del singolo e della squadra la
capacità di plasmarsi in campo, e che Montella si sposa tutto ciò.
Ma Macia è il babbo di Montella?
RispondiEliminaIo sto solo cercando di spiegarti, Colonnello, poi se non vuoi capire son cazzi tuoi. Eh eh eh.
RispondiEliminaMa guarda, mi sembra la mia stessa posizione in simmetria!
RispondiElimina"Montella si sposa tutto ciò" sta per "Montella si sposa con tutto ciò". Può sembrare che ci sia una differenza inesistente, ma è sostanziale, intendendosi, nel secondo e corretto caso, il "matrimonio" non soggettivo ma oggettivo.
RispondiEliminaCon la semplice differenza, Colonnello, che tu scrivi belle ed enigmatiche battute, ma non quello che dovrei capire, io invece lo faccio, nei tuoi riguardi.
RispondiEliminaNo, perché è sempre un terzo che lo dice. Che poi tutto ritorni alla Madre Terra, tutto abbia rapporto con tutto, è innegabile: Montella, anche senza bisogno di Macia che conosce da tre mesi, ha ben presente il modello spagnolo, che non è nato ieri e che nutre la contemporaneità, ma lui discende da Spalletti, che giocava calcio affine e che è persona, non modulo (comunque più fedele, ad esempio, alle corsie di fascia rispetto al certo imberbe, inesperto e neo-arrivato Del Bosque), che trasmette metodiche di allenamento, modi di porsi di fronte ai calciatori e di portarli all'assimilazione dei contenuti tattici, atteggiamenti relazionali con la stampa, con la dirigenza e coi tifosi.
RispondiEliminaNo anche al secondo post, perché l'autoaccredito lascia le bocce come stanno e potrei ripetere che non c'è peggior sordo di chi non vuol capire.
RispondiEliminaNon ci hai capito una sega anche stavolta Colonnello, Montella è stato un calciatore non un allievo di Spalletti, quanto invece all'allenatore Montella, Macia, al contrario di Spalletti, parla a RAGION VEDUTA, dopo aver discusso e concordato con Montella quanto ha riportato nella sua intervista.I frutti di concreti, non le parole al vento di Spalletti, di tutto ciò si sono visti nella chirurgica campagna acquisti e cessioni, che non ha nulla di spallettiano ma tutto di spagnolo.
RispondiEliminaTi ripeto Colonnello, dimmi cosa è che non capirei, perchè altrimenti anche le tue sono, nel migliore dei casi, parole al vento.Perché vedi Colonnello, e così
RispondiEliminaprovo a toglierti un brutto vizio, io sono dispostissimo ad accettare che uno
mi dica che io scrivo cagate, però bisognerebbe che me le EVIDENZIASSE E CORRETTAMENTE
quelle cagate, altrimenti , anche se si
nasconde nell’ironia,il cazzone è lui. Eh eh eh. p.s. cerca di perdere anche il brutto vizio di
dare il voto a tutti noi, perché in questo sei solo una brutta imitazione del bolognese.
Molto chiaro,CHIARIFICATORE MAXIMO,sai che il COLONEL intorno a questa ora ha bisogno di qualcosa di sostanzioso non per lo spirito ma per la panza,quindi uomo di sostanza.Il football spagnolo ha avuto la fortuna di plasmare lo stesso "modello" di calcio in concomitanza dell'affermazione del credo calcistico del Barca,credo sia acclarato;le furie rosse si son chetate da anni(chetamina per tori?)ed ora giocano come una massaggiatrice alle prese con schiena da sciogliere nella muscolatura.....(COLONEL,scrivo di massaggiatrici serie,non quelle da finale "Zin-Zin"....).Sui talenti non mi sembra proprio che la Spagna li immetta nel sistema immediatamente,anzi,se non si plasmano loro sul modulo...zack!Fuori.isn't it?
RispondiEliminaPerchè sarebbe Del Bosque l'emblema del calcio spagnolo? Ma non farmi ridere! Quanto al seguito del post, tanto fumo buono per tutte le stagioni,da parte tua, ma per nascondere l'assenza di arrosto.
RispondiEliminaSOPRAVVISSUTO, ti confermo che a tutt'oggi, anche se la cosa è in discussione, Barcellona è in Spagna, ma non solo, sta alla Spagna, più o meno, come Milano sta all'Italia.La Spagna, assimilando quella scuola e SENZA MESSI, ha vinto un mondiale col contorno di due europei consecutivi, che, visto l'esito degli ultimi due mondiali, valgono anch'essi quasi come mondiali. Una cosa mai vista prima ( forse il Brasile di Pelè, ma nel Medioevo del calcio). E voi mi venite parlare di Spalletti e di Prandelli. Hi hi hi.
RispondiEliminaBeh, il Mondiale e l'Europeo li ha vinti Del Bosque, l'Europeo precedente un altro scugnizzo con l'acne al viso, quanto a Guardiola ripropone (meno spinta, ma anche perché dispone di almeno un grandissimo effettivo di fascia puro di cui Del Bosque non può disporre) la stessa ultima frontiera del ricorso non meccanico, mobile per scambio di posizione orizzontale, sulle fasce, che per me è l'ultima frontiera e che, da noi, ho visto applicare solo da Prandelli nelle due magiche partite dell'Europeo. Se vuoi sapere, è la rinuncia allo sfruttamento tematico e monocorde della corsia anda e rianda che vorrei più coerente, da parte di Montella che stimo molto, al modello ispanico, anche perché di testa in area ne possiamo metter dentro poche. E' stato anche allievo, Montella, come da Roma anche ti dicono e ti direbbero e come appare per tutto quel che ti ho elencato nel post più lungo. Macia è Macia e parla per Macia, non può cambiare il passato di Montella, può contribuire all'arricchimento della sua visione del mondo e lo sta utilmente facendo. Non capisco poi perché il mercato sarebbe piuttosto spagnolo che spallettiano ma non per questo definirò, per mia parte, ciò una cagata né te un cazzone.
RispondiEliminaChiari, loro parlano di Spalletti e Prandelli, io no, io sono tuo amico, è soprattutto il Blimpe che dice delle stronzate pazzesche, pensa che io ho anche tutti i CD di Ivana Spagna, mentre il Sopra ha la cartina del Cai con tutti i percorsi trecking in un'area di 50 km intorno a Orzinuovi.
RispondiElimina
RispondiEliminaChiedo scusa per il ritardo, ma tra una trombata e l’altro
ho voluto inserire anche la visione dell’ennesima delusione cinematografica
(cosa che mi capita sempre più spesso – la delusione – senza che riesca a
capire se ciò dipenda da una diminuzione della qualità dei film o della mia
capacità di apprezzarli; ed è proprio quest’ultima eventualità che mi induce ad
evitare di rivedere quelli che ho amato), con la conclusione che mi stava
scadendo una conclusionale. Ad ogni modo, Mati mi stuzzica (calcisticamente, è
bene premettere), ma, a parte che viene da un periodo non felicissimo,
dovendosi quindi ritrovare (e che ciò avvenga è una possibilità), per inserirlo
proficuamente credo sarebbe preferibile ritagliargli un ruolo da trequartista,
piuttosto che da interno (dove sa evidentemente giocare), per evitare un eccessivo
sbilanciamento della squadra, dovendosi pertanto passare al 4-3-1-2 (modulo
che, tra l’altro, sarebbe perfetto anche per Ljajic, il quale, pur risultando
ormai certificato il suo tadzoidismo da pub, ha qualche qualità da esprimere, ma non come attaccante),
così dovendosi rinunciare all’ottimo Quadrado, oltre al nascente problema della
ricollocazione di Roncaglia, parzialmente inadatto al ruolo di centrale (dove
certamente lo piazzerebbe Montella). Concludendo: per ora va bene Migliaccio,
Romulo permettendo, poi si vedrà.
State facendo tiki taka anche voi ma per ora nessuno ha fatto gol. Non ho capito esattamente la storia di Del Bosque, se riferita al sistema di gioco sublimato dal Barca (per via di Messi), la storia assegna a Luis Aragones la paternità di quel palloso ma redditizio gioco, agli europei del 2008. A differenza di Qui Quo Qua, tiki e taka sono suoi legittimi figli.
RispondiEliminaI mondiali e gli europei li hanno vinti la Spagna e la sua scuola che fa capo al Barcellona, più che Del Bosque, informati. Ti ripeto, Colonnello, Montella è stato un calciatore di Spalletti, non un suo allievo come tecnico, c'è differenza ti assicuro, il Montella allenatore lo conosce, ci parla, ci lavora assieme Macia, non Spalletti. Quindi Macia parla a ragion veduta ed ha anche i titoli, formali e sostanziali, per parlare a nome di Montella, cosa che ha correttamente fatto ( per questo bisogna prenderne atto), Spalletti no. Quanto ai moduli ti contraddici, perchè tu stesso parli di uomini e non di moduli. Nel modello spagnolo (e nella campagna acquisti della Fiorentina) c'è una più meticolosa ricerca dei piedi buoni in qualsiasi ruolo, tutto lì, a prescindere dal modulo,dal gioco sulle fasce o meno. Anzi agli uomini, più che nelle impostazioni spallettiana e prandelliana maggiormente legate agli schemi che si vogliono applicare, nella scuola spagnola si lascia la capacità di plasmare, col loro talento, il,calcio che viene insegnato. Quanto alle cagate ed al conseguente cazzone, penso che ci siamo capiti, anche se tu fai finta di no. Eh eh eh.
RispondiEliminaGrande AntoineRouge! E abilissimo come il sapiente uomo di giure che sei! Inizi preoccupando Jordan e lo rabbonisci nel finale, estraendo dal cilindro Migliaccio! No, AntoineRouge, io resto a «Die Erziehung der Hirse», «L'educazione del miglio», una delle più trombonescehe, pompieristiche, pallose, impoetiche, ottuse, stalinistiche creazioni della letteratura del secolo passato e che ne sia autore Brecht è più aggravante che attenuante.
RispondiEliminaDetto en passant, ed a conferma di quanto sotto, parallelamente alle clamorose performances della Spagna ci sono state quelle, fondate sulla stessa ossatura di uomini ed impostazione di gioco, del Barcellona, che grazie a quelle si può definire la più forte squadra di club al mondo degli ultimi dieci anni ed una delle più forti di sempre, se non la più forte.
RispondiEliminaCHIARIFICATORE,mi son spiegato male o avrò ingarbugliato i concetti:non contraddico ciò che scrivi o ciò che stavi spiegando qui sotto,anzi,lo rafforzo....ma senza Barca quale modello doveva surrogare la Spagna?L'arrembante A.Bilbao?Il poutpurri dell'Espanyol?Il calcio nervoso del Real?Quello tutto ali e assalto del Valencia?Lampante che Montella non inventa nulla ma porta comunque un tipo di calcio poco "giocato" in Italia.Spalletti ha inventato un altro tipo di calcio,un misto tra possesso spagnolo e meccanismi alla Lobanovsky ed innegabile che nessuno è stato in grado di riproporlo;Fiorentina-Roma(Mancini-Toni) abbagliò noi presenti con quello sciamare di giallorossi ingovernabili per noi viola.Personalmente ritengo che Spalletti abbia innovato ed inciso(nel modulo)più di un Mourinho o di Conte(che scimmiotta il 4-2-4 di Ezio Glerean,vero fautore di Calcio con la C maiuscola).Del Bosque?Ti ricordo il suo soprannome "Tecnica y tecnica y tecnica",e il Bernabeu si alzò ad applaudirlo quando sbagliò(da calciatore) un passaggio dopo 3 campionati interi senza errori.
RispondiEliminaIl modulo è una componente, non la sola, non vedo contraddizione. Aragones ha allenato la nazionale spagnola, creando l'80% delal sua filosofia di gioco (la grossa differenza era il mantenimento di una fissità del centromediano metodista, con quel Senna per me peraltro ammirevole e che fu vicino alla Fiorentina), dal 2004 al 2008: quando lui lascia da trionfatore, dopo aver rilevato la Spagna da zero, per Del Bosque, arriva Guardiola al Barcellona. I due anziani tecnici spagnoli (avversati dai tifosi catalani perché facevano giocare anche madridisti, guarda che coglioni!) hanno vinto quanto nessuna squadra vinse mai senza ricorso ai grandi big del calcio straniero che hanno fatto (anche) le fortune delle due grandi spagnole e combinando il materiale castigliano (di tutt'altro approccio tattico, soprattutto oggidì) e quello catalano in una perfetta fusione. Sul gioco di fasce dici una cosa del tutto non rispondente: vale la descrizione tattica che ho fornito, non si tratta di avere esterni fissi più bravi, si tratta di non avere proprio esterni fissi anda e rianda. In ciò Del Bosque, limitato nella risorsa di base (dirai: anche perché quel tipo di calcio ne richiede meno, già a livello di vivaio) ha fatto qualcosa di anche più ardito rispetto a Guardiola, cui nessuno disconosce meriti. Spalletti i piedi buoni li cercava anche in difesa, fino al masochismo, figùrati! Il primo che ha giocato in Italia senza faticatori specializzati a centrocampo!
RispondiEliminaIl Barcellona di Guardiola, più di ogni altra squadra, accompagna e plasma, con i suoi uomini e col suo gioco, anche i successi del calcio spagnolo. Montella, così come tutti gli allenatori del suo stampo dell'ultima generazione , sarebbe uno stolto se non si ispirasse soprattutto a quella clamorosa esperienza, più attuale di qualsiasi altra. Il gioco sulle fasce nel calcio moderno viene generalmente raddoppiato e conseguentemente interpretato non più da un solo calciatore, quindi non qualifica in modo particolare questo o quell'allenatore, questa o quella squadra, moderni.
RispondiEliminaOrmai mi capita di trovarmi d'accordo con Blimp. Anch'io credo che la discendenza da Spalletti conti in Montella più che l'influenza del modello spagnolo. La differenza sta nel modo di apprendere. Spalletti l'ha avuto come allenatore giorno dopo giorno e credo ne abbia assorbito profondamente la filosofia di gioco. Gli spagnoli li ha studiati, ma restano un modello teorico e libresco. Poichè inoltre Montella è allenatore duttile, è chiaro che il nostro è spaventato dalla ostinazione e dal perfezionismo di un Enrique e preferisce abbinarvi un sano realismo e una italica concretezza. Macia tuttavia ha il merito di aver dato il la alla nuova stagione viola. Sono stati lui e Pradè a decidere che il nuovo allenatore doveva praticare un gioco moderno e corale. Era stato contattato in un primo momento proprio Enrique, che ha rifiutato. Ci si è quindi orientati su Montella, che non è identico, ma neppure lontano dallo spagnolo come modo di mettere in campo la squadra. Gli acquisti sono stati la logica conseguenza del modulo scelto: i giocatori muscolari sono stati rimpiazzati da giocatori tecnici. Macia, gran conoscitore del calcio spagnolo, ha sponsorizzato Valero, nelle cui doti credeva e che riteneva sottovalutato in Spagna (si veda l'intervista di oggi). Per adesso le cose sembrano filare bene. Spero però che l'eccesso di entusiasmo non ci tradisca e che il cammino della squadra sia all'altezza delle aspettative. Per adesso circola fin troppo ottimismo e ciò non può non preoccupare.
RispondiEliminaScusa Ludwig, non è che io ritenga la cosa decisiva, ma, a parte la premessa formale, mi sembra che, dopo, tu non faccia altro che darmi ragione. Eh eh eh.
RispondiEliminaScusate se passo un messaggio promozionale. Chi vuole parlare di Fiorentina e quindi calcio in maniera seria, ormai può farlo solo su questo blog. Per il resto c'è Mastercard.
RispondiEliminaLud, noi ci vogliamo bne ma non ce lo diciamo abbastanza perché su questo sito c'è quel cerbero di Jordan che complessa anime sensibili come le nostre. Chiari, il raddoppio in verticale si fa dal tempo degli olandesi e Spalletti l'ha portato a perfezione, non è più questione di quello, è questione di rinuncia al binario in sé vroom vroom, con o senza raddoppio, è questione di attacco per avvolgimento, in cui gli scambi di posizione, sulla fascia, avvengono per orizzontale e con guadagno di spazio in triangolo, non più per affondo e crossone.
RispondiEliminaNon è per tirare un colpo al Cerci e uno alla botte [ubriaca per definizione], ma concordo col Chiari che il mercato sia più spagnoleggiante, probabilmente per la forte influenza di Macìa, mentre il gioco lo vedo più ispirato alla Roma di Spalletti che al Barça, diciamo un 70% a 30% in ognuno dei due casi. Come dice giustamente Pizarro, che peraltro sarebbe adatto a giocare come fulcro di entrambi i modelli "puri", pensare di applicare integralmente il tiqui-taca in italia non è una grande idea, e critica per questo Luis Henrique, pur lasciando capire che preferisce un gioco più verticale, pur nel fraseggio, per sbloccare il risultato, e un possesso palla più orizzontale ed insistito per "riposarsi in campo" e per difenderlo. A proposito di Spalletti, non seguo la Russia e lo Zenit, sarei curioso di sapere se ora gioca o meno col centravanti. Personalmente, l'idea di Pizarro di alternare i due tipi di gioco a seconda delle situazioni e delle esigenze mi piace moltissimo. E dico anche - Lele mi perdonerà - che quest'uomo mi piace sempre di più per come parla e ciò che dice, sembra una persona intelligente, determinata e con idee non banali, che può senz'altro porsi come punto di riferimento della squadra, tutto ciò che è mancato negli ultimi due anni montolivizzati, insomma. Quanto al rendimento, spero non accusi troppi limiti atletici, nel caso spero sia vera l'indiscrezione del Traversi, che vorrebbe Romizi già pronto al rientro a casa a gennaio. Sarebbe utilissimo, questo rientro, per far crescere il giovane talento alle spalle del Maestro, e per dargli il cambio ogni volta che serva.
RispondiEliminaColonnello, Spalletti ha aggiunto certamente del suo, come altri nel calcio sempre propositivo moderno, al gioco sulle fasce, integrandolo di più alla manovra complessiva di attacco. Io nego che Montella si lasci legare a questo o quel modulo, a questo o quell'espediente tattico d'attacco, a questo o quel suo allenatore del passato, a Firenze sta cercando di portare un idea complessiva di calcio, fondata sulla tecnica, sull'intelligenza, sulla creatività individuale in ogni ruolo, sul possesso palla e la rapidità e funzionalità degli scambi, da applicarsi ai vari moduli che il talento dei calciatori a disposizione rende più consigliabili, che si ispira soprattutto all'esperienza spagnola, così come ha chiaramente detto, non tanto il sottoscritto, ma molto autorevolmente e credibilmente Macia.
RispondiEliminaSe l'avete visto giocare, che ne pensate di Bakic? Lo paragonano a Kakà - per me la Nato negli anni scorsi ha effettuato un massiccio lancio dal cielo di immagini di Kakà, non si spiega altrimenti l'automatico paragone con lui ogni volta che da quelle parti nasce un talento - per me invece somiglia parecchio a Boban...A parte una certa, relativa lentezza, lo vedo un giovane di classe straordinaria, bel tocco, grande visione di gioco, testa sempre alta, geniale nei passaggi filtranti e nelle aperture, ed anche abbastanza buono negli inserimenti a rete. Senz'altro un futuro componente della Gioiosa Macchina da Gioco.
RispondiEliminaRispondo a un post di Deyna che vedo in una versione del sito ma non in quella in cui scrivo. Di mercato, per dire, Llama va nel senso di Spalletti e anche tenersi Romulo, Pizarro, Cuadrado e Borja dove lo contraddicono? Magari El Hamdaoui un po' ma c'era da gennaio sul piatto. Su Romizi sai quanto sia d'accordo ma la Dama di Picche ha ripreso a bersagliarti per questo, sul sitone, non ha ancora capito che non può più far ombra a Montolivo, che è arrivato alle stelle.
RispondiEliminaMi associo comunque alla presa di posizione pro-Kim Ki Duk di Antoine Rouge, mi chiedo solo come sopporti la vista del grandguignolesco Dario Cecchini che espone fiero la sua fiorentina, nella home del blog del nostro Poeta di San Freudiano.
RispondiEliminaDagli spagnoli, Chiari, ha mutuato il tenace possesso palla, che non è poco, il resto è spallettiano anche in tutto ciò che converge con l'esperienza spagnola e anche in quel che meno mi convince al cento per cento. Ci sono ruoli che muoiono, poi, tenerli in vita o meno cambia molto: se vuoi, si può dire che se privilegio la tecnica pura gli esterni di volata si rarefanno, perché trovarne anche accessoriati di tutto, sul piano tecnico, non è in sé facile.
RispondiEliminaDeyna, visto che prima qualcuno l'ha menzionato, Antoine Rouge dovrebbe preoccuparsi soprattutto per "Il grande Lewandowsky" che i fratelli Coin potrebbero pensare di comprare a gennaio.
RispondiEliminaPerdoni africani
RispondiEliminaCaro Deyna,a te perdono tutto,lo sai,anche che dialoghi col carciofo bolognese,
quindi...ma devo ancora una volta puntualizzare che non ho nulla contro Pizarro
persona(anche se per te quelle di oggi son state belle parole,per me un po'meno,
dato che non sopporto quelli che non appena se ne vanno,sparlano dell'ambiente
dove hanno mangiato per anni e bene.E questo vale per tutti,sia che partono o
arrivano.Unica eccezione se la provenienza sono i gobbi,allora sputarci sopra
e' lecito,oltre che doveroso).Quando Aquilani stara'bene,e Mati fara'vedere di
che categoria,nobilissima,e',Borja l'immenso centrale e il clieno in panca.So
che sono in netta minoranza,ma io la vedo cosi',che ci vuoi fare...
Un salutone,
Lele
Pollock, questo è niente: se arriva Franger per caricare un suo post di disamina tattica ti ci vorrà più memoria che per l'Enciclopedia Britannica.
RispondiEliminaNon vedo contraddizioni, Chiari, per me Montella integra l'esperienza che ha avuto con Spalletti, con il modo di gioco spagnolo, basato in gran parte sull'Idea del Barcellona, che a sua volta parte da lontano, andando a ritroso possiamo citare Guardiola, Rijkaard, Van Gaal, e il profeta Cruijff che rielaborò le idee del suo maestro Rinus Michels, stratega olandese del Calcio Totale. Anche le parole di Pizarro, oltre che il suo pensiero personale, rifletteranno sicuramente i dettami di Montella. In certe situazioni veloci verticalizzazioni, in altre possesso palla orizzontale con metodici cambi di fronte, a sfiancare gli avversari in rimonta, per poi infilzarli scoperti. Idea che rispetto ed anzi sponsorizzo. Poi chiaramente, vista l'abbondante presenza di giocatori latini e sudamericani, l'interpretazione si allontana, almeno esteticamente, dall'atletismo olandese o russo...
RispondiEliminaPer me è vero l'opposto, Colonnello. Spalletti è stato un'importante allenatore di Montella, ma oggi da allenatore non è quello che lo ispira maggiormente. Montella si è ispirato maggiormente nella scelta degli uomini, e si ispira principalmente nel dare un tipo di gioco alla Fiorentina, attraverso vari moduli, alla scuola spagnola ed in particolare a quella catalana. Cosa che non solo Macia ha detto, ma che stanno rilevando tutti gli osservatori in Italia e non solo, eccetto te e Ludwig. Eh eh eh.
RispondiEliminaD'accordo Deyna, e da quanto dici si deduce che Spalletti non è il nume ispiratore ma è solo un rispettabilissimo interprete di questo filone al quale si ispira Montella e che vede, come principali protagonisti e maestri, all'inizio il calcio totale olandese ed oggi il Barcellona in una sua versione, come dici anche tu, persino più evoluta.
RispondiEliminaC'è una certa Africa e poi c'è Certaldo
RispondiEliminaComunque,senza farlo diventare un tormentone,all'inizio ho subito accostato
l'idea di gioco montelliana a quella di Certaldo.Con la sola variabile,non
indifferente,ma anzi determinante,che non abbiamo il Perrotta della situazione.
Individuabile in Aquilani?Boh.!Resta comunque innegabile che quel gioco,creato
dal movimento complessivo dei singoli,oltre a non dare punti di riferimento,ha
una sua logica ed efficacia,se qualcuno si inserisce negli spazi centrali,
verticalmente,
cosi'come faceva alla grande,il citato Perrotta.Se nessuno sara'in grado di
fare altrettanto,buona parte della tattica spallettiana abortira'.Le due
partite che abbiamo finora giocato,stanno dando ragione alla teoria
spagnoleggiante del Chiari,dove i ruoli sono abbastanza fissi,col il solo Borja
che ha spaziato in largo su tutto il fronte,ma poco in lungo.La sperata,per me,
immissione di Mati,potrebbe spingere Jovetic a tornare a cercar palla come
Messi,aprendo spazi,e dare maggiori opportunita' di inserimento al resto del
contesto,e di finalizzare a dovere.
Lele
Chi sbaglia Roncaglia, e i cocci sono i suoi©
RispondiEliminaLele, non mi sembra che il gioco spagnolo esibisca ruoli fissi, anzi li ha abbattuti, fuor di difesa non ci sono che universali, a moderata specializzazione differenziale se pensi ai ruoli davvero fissi del calcio del ventesimo secolo, fino alla fine di esso.
RispondiEliminaSu Perrotta dici cosa verissima e ti dirò che mai ho apprezzato tanto, per funzione tattica cardinale, un calciatore come lui quanto poco lo apprezzavo in sé in proporzione. Come il Borgogna: lo degusti da solo e ti sembra un vino fra i tanti, lo bevi con le carni e ti sembra la sola salsa che vi si accompagni, ti sembra il Vino.
Si tratta appunto di un insieme di vari fattori: la lezione di Spalletti, lo studio del modello spagnolo, un certo realismo italiano (mentre Enrique era un perfezionista ostinato). E poi ci avrà messo del suo. L'importante è che funzioni. Un saluto a Blimp. E attenti all'eccesso di entusiasmo. In questo momento mi fa paura questo dare per scontato che faremo un bel campionato. Le premesse ci sono, ma ora la squadra deve dimostrare sul campo di essere forte. Ci vuole una serie costante di buoni risultati. Sennò facciamo la fine della Russia agli Europei.
RispondiEliminaDeyna, coi cocci ci fai una sega, una volta che ti ha mandato in rianimazione.
RispondiEliminaLele, a me Borja Valero piace anche per il moto continuo, oltre che per l'affinità e l'intesa con Pizarro, perché limitarlo a fare il play centrale? Mi pare che funzioni benissimo così...Pizarro è da vedere quanto regge, finché ce la fa io lo vedo titolare. Aquilani, come temuto, è per ora più uomo del mondo delle idee e delle formazioni da riblogghita, che da campo, speriamo si riprenda e riesca a giocare. Mati lo seguo dai tempi del Colo-Colo, tecnicamente mi entusiasma, mi sembra anche molto maturato a vederlo giocare nel Cile, spero riescano a trovargli un ruolo, anche se magari non da titolare fisso. Se Montella inserisce il trequartista alle spalle di due punte, sarebbe la maniera migliore di sfruttare lui e Ljajic [in alternativa]. Si creano problemi in altri punti del campo, ma tanto per adesso Aquilani non è disponibile. Tra l'altro, i minuti che presumibilmente hanno al momento nelle gambe El Hamdaoui e Toni [ammesso che sia ancora un giocatore di calcio] renderebbero attuabile una staffetta a 65'/25' circa. Spero anche che Llama si riavvicini ai livelli preinfortunio. In sostanza, per le prossime partite:
RispondiEliminaVIVIANO [Neto]
RONCAGLIA RODRIGUEZ TOMOVIC [Savic]
PIZARRO BORJA VALERO
CUADRADO PASQUAL [Llama]
MATI FERNANDEZ [Ljajic]
JOVETIC
EL HAMDAOUI [Toni]
Ci sto anche, come uomini, ma vorrei vedere Llama all'opera, Deyna. Non mi convince la posizione scalare dei tre ultimi: per me Jojo e El, a sistole e a diastole fra centro e fascia, sono in linea e si allargano per le percussioni di Mati.
RispondiEliminaAhah Colonnello, vero, ma per "e i cocci sono i suoi" intendevo quelli del povero roncagliato.
RispondiEliminaPetrus Bonekamp, Berkamp, Medoc e Africa camp
RispondiEliminaColonel,mi sono spiagato davvero male.Intendevo ruoli fissi se paragonati a
quelli di Spalletti.Infatti guardando il Barca,o la Spagna,si nota che ognuno
occupa il suo spazio,e solo l'universalita'tecnica dei singoli,la fanno
sembrare piu'un'opera d'arte,dove un difensore puo'attaccare,ma perche' ha i
fondamentali di prima scelta.Spalletti,a parte qualche buon giocatore e il
calcio fatto uomo(Totti)non aveva tutta quella qualita'ed ha creato una tattica
meno rigida,che sembrava una centrifuga ma che per funzionare,doveva essere
sorretta da una condizione atletica perfetta,senno'eran dolori.Bastava che uno
non eseguisse un determinato movimento e tutto il sistema crollava,ma quando
tutto funzionava in sincronia,non ci capiva un tubo nessuno e spuntava il
Perrotta,antiestetico nella corsa,mediocre tecnicamente,ma intelligentissimo,e
ti infilzava.Parlando di dodurie...Il Borgogna...dovro' provare l'assemblamento
con le carni come dici,ma finora mi sono sempre aggirato nei sapori del Médoc,e
solo due volte,ma indimenticabili,delziato di Pétrus.
Lele
Ogni calciatore, quando diventa allenatore, tende ad assorbire le esperienze e gli insegnamenti di coloro che l'hanno allenato quando giocava; di solito quando in particolare si ha avuto un grande allenatore come "maestro", si tende a seguirne le orme facendo tesoro dei suoi insegnamenti, salvo poi ovviamente distaccarsi in alcuni punti a seconda delle proprie attitudini personali e in base alla propria esperienza.
RispondiEliminaGuardiola ha avuto come maestro il sommo Cruijff, il quale a sua volta ha avuto come maestro Michels.
Tra gli italiani, Ancelotti ha avuto come maestri Liedholm e Sacchi, Trapattoni ha avuto come maestro Rocco, Lippi penso abbia avuto come maestro Bernardini, Prandelli che si dice sacchiano in realtà è un trapattoniano.
Quanto a Montella, come allenatori da cui ha tratto insegnamenti ha a vuto Eriksson, Boskov, Capello e Spalletti.
Lele, non so se fai bene ad affidarti come tramite a quella merdaccia che ha trasformato il supremo, forse, dei Pomerol nell'amarissimo che fa benissimo.
RispondiEliminaPer sua stessa ammissione, Guardiola ha imparato molto anche da Carletto Mazzone, guarda un po'...
RispondiEliminaScusate se cambio argomento, ma Zeman
RispondiEliminaha appena detto, secondo me giustamente, che la
quotazione in borsa delle società calcistiche non è opportuna, perché la politica ( quella politica) e la finanza devono star fuori dal calcio. Ma non sta allenando in una società che
è stata salvata da un fallimento solo grazie a valutazioni politiche? ed ha vinto
uno scudetto in curiosa coincidenza con
la sua quotazione in borsa? scudetto che
servì affinchè migliaia di risparmiatori tifosi ne comprassero le azioni? curiosa coincidenza e stessi risultati che
capitarono anche alla Lazio ed alla
Juventus?
Tornare ad una difesa a 4 avendo Cuadrado e LLama mi sembrerebbe grossa corbelleria che non credo Montella faccia, non per niente è partuto così. Si può fare anche un 3-4-1-2 con i soliti tre dietro, Cuadrado (per me inamovibile ed irrinunciabile), Valero e Pizarro, LLama; Mati Fernandes ( Aquilani quando starà bene potrà giocare in questa posizione o al posto di uno dei due centrali di centrocampo), e le due punte, cioè Jovetic e un altro tra El Ham (di più) e Toni. Ljaic lo vedo solo come alternativa al trequartista se gli si vuol bene, se continua a fare l'imitazione di un puntero prende più pernacchie che altro. Romulo e Migliaccio sono valide alternative, uno sulle fasce, l'altro nel mezzo. Se il gioco sia più spallettiano o più spagnolo è roba da sesso degli angeli. Il DS è spagnoleggiante, l'allenatore spallettiano, che abbian fatto un mix è abbastanza logico.
RispondiEliminaAllora diciamo che Lippi è stato l'allievo più zuccone, o indipendente, a seconda della nostra stima del lavoro del viareggino. Io per inciso ho visto giocare la sua Lucchese, e per me un capiva una sega, poi in altri ambienti ha trovato protezione e farmacie, e il discorso è cambiato...
RispondiEliminaCHIARI,lo Zeman nostrano,molto nostr'omo dei romanisti e poco nostromo quando defeca fuori dal water,cerca e tenta disperatamente di ergersi a Dott.Mabuse della situazione ma non gli riesce,anzi ci fa pure un favore perchè se continua a mettersi di traverso al Palazzo,lo segano con 4/5 arbitraggi,fasulli come la metà degli scudetti della göeba.
RispondiEliminaMedoc pelle d'oc africana, e merdoc di Porta San Frediana
RispondiEliminaNon ho alternative,Colonel,se voglio far sentire la mia fioca voce...
Ma sinceramente non mi aspettavo che facesse casino con l'eccellenza dei vino
con quella robaccia nera...oppure e'uno dei suoi usuali no non sense...
Boh,chi lo sa,la prossima volta magari cito Lambrusco,San Torpe' o Tavernello
cosi'sono piu'comprensibile,eh eh.
Lele
Antognoni non concordo quando dici che Prandelli è più Trapattoniano che Sacchiano come non concordo con chi afferma il contrario. Secondo me ha preso in egual misura da entrambi.
RispondiEliminaDeyna la tua formazione (3-4-2-1) è quella che scrivevo io prima dell'inizio di questo campionato. Forse è un po' leggerina nel mezzo ma c'è sempre Migliaccio pronto ad entrare qualora servisse.
E' quella che ho scritto anch'io, senza averla vista, poco qui sotto, però all'inizio del campionato era un po' presto perchè ci manca un certa Aquilani che ora è indisponibile ma che io metterei sempre in campo se stesse in piedi. Il leggerino nel mezzo è cosa che preoccupa anche un vecchio pragmatico come me, però dipende da quanto si corre e da quanto si rispettano le distanze. Se davanti lo spazio è il centravanti, dietro è la densità che fa difesa.
RispondiEliminaComunque Deep è un 3-4-1-2, ad esser pignoli...Preciso che è una formazione temporanea, per le prossime gare, visto che io un Aquilani in salute non lo lascerei mai fuori. Jordan, questo blog mi sa cominci a fare un po' di casino, io la tua mica la vedo. Su Prandelli concordo con Deep, ha preso 50% dal Trap e 50% da Sacchi: naturalmente le metà difettose, eheh [questo è il richiamo per Lud, un po' come "buho" per il Chiari].
RispondiEliminaMah, a me Prandelli sembra molto più trapattoniano... diciamo che ha preso un 80% dal suo maestro e per il restante 20% può essere un seguace (moderato) di Sacchi.
RispondiEliminaDiciamo che se la Fiorentina di Prandelli ha sempre avuto una delle migliori difese significa che il 50% che ha preso da Trapattoni è quello giusto.
RispondiEliminaAggiungiamo che se la Fiorentina di Prandelli è stata celebrata da tutto il mondo pallonaro italiano come una delle migliori squadre di quel periodo (ci ha portati in Champions con Dainelli, Kroldrup, Lobont, Donadel e abbiamo vinto ad Anfield con la seguente formazione: Frey, Comotto, Dainelli, Natali, Pasqual, Zanetti, Montolivo, De Silvestri, Santana, Jorgensen, Gilardino) significa che ha preso il 50% giusto anche da Sacchi.
L'ho scritta in una risposta a Antoine rouge che dopo un post incomprensibile di quelli che piacciono tanto al colonnello, aveva scritto tre righe di calcio
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