.

.

lunedì 24 settembre 2012

Quando non è gol ma rete fognaria

La foto parla chiaro come invece non può fare liberamente Nocerino frenato com’è da logiche di gruppo, altrimenti manderebbe affanculo quel rosicone di Montolivo, che per alzare l’asticella delle sue ambizioni gli ha abbassato drasticamente quella dell’ingresso al Camp Nou dove sarà dura che ci rigiochi, e la foto dice senza nessun’ombra di dubbio, che la vecchia signora domani lo prenderà nel culo. E così dopo essere caduta alla quarantaquattresima partita, si porterà via sotto braccio il premio per la sua lunga imbattibilità, un pezzo unico che la Figc ha fatto scolpire proprio a quel gran cazzone di Valeri, conscia che come hobby il fischietto di Roma ama proprio fare cazzate en plein air, pezzo unico che il suo autore titola “lungo”,  un artista di grande “rigore” concettuale, che la critica esalta per una grandissima duttilità espressiva,  fiscale come uno scontrino nel concedere rigori anche al centoquarantasettesimo, ma allo stesso tempo liberale come il modo di fare impresa della comunità cinese a Prato, quando concede al portiere del Parma la possibilità di sgranchirsi le gambe prima che Jovetic calciasse per poi ritrovarselo in collo, un modo di far rispettare le regole a intermittenza, che illumina il suo profilo migliore che è quello di una gran faccia di culo, e che fino ad oggi riconoscevamo solo nelle dichiarazioni di un Montolivo rientrato a determinare i successi del Milan. Ma la fortuna ha voluto che quel figlio illegittimo di una Lucrezia Borja Valeri ci sia capitato contro il Parma e non domani, anche se agli amici del blog è piaciuto tanto, io invece, degli otto rigori che ci avrebbe fischiato contro, di cui uno anche nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, assolutamente sacrosanti come avrebbero giustificato sempre loro probabilmente scambiando Valeri per Valero, io ne faccio volentieri a meno, e francamente preferisco un arbitro moralmente meno virtuoso di lui. Intanto è bastato un pareggio esterno che dire sfortunato è poco, per avviare la rilettura in chiave negativa delle quattro partite fin qui disputate, analisi affogate nella frustrazione di una vittoria sfumata sulla caricatura della sora Cecioni di quella Franca Valeri d’un arbitro, rilettura dovuta alla forte pressione degli sfigati che alla fine ha fatto saltare in aria il tombino della fogna dove si erano rifugiati, e così riecco il melmoso atteggiamento menagramo, più affine alla realtà meneghina che oggi meglio li rappresenterebbe, mentre a Firenze tira aria nuova e pulita, come appunto dimostra la foto, che sarà il manifesto da esporre dopo aver fatto il culo alla vecchia signora. E se a qualcuno piace tanto rileggere con le mani sporche di cioccolata per dare sfumature diverse a quanto fatto fino ad oggi, con pensieri di cacca, la giornata di ieri semmai da valore alle vittorie con il Catania e con l’Udinese, confermando che la Fiorentina è la più bella sorpresa del campionato, chi conosce Montella e sa della sua abitudine nell’evitare accuratamente i commenti sulle decisioni arbitrali, vada a scoprire cosa ha detto invece sul rigore concesso per il fallo di mano di Toni. La partita di Parma è stata comunque una gran bella partita, emozionante, divertente, che ha mostrato una squadra viva in un campo difficile, e che non ci ha visti vincere anche per circostanze sfavorevoli come l’errore di Jovetic e la fiscalità a momenti dell’arbitro. Ma questo è un blog liberale proprio come Valeri, che valuta quindi anche la possibilità che tra i tifosi ci sia chi si riconosce nell’antidellavallismo e che quindi trova più giovamento nelle disgrazie che non nelle vittorie, e per questo motivo lascio sempre molto volentieri la possibilità di poter dare una lettura differente a quelle che sono le mie convinzioni, per questo motivo faccio come Cellino ai suoi tifosi, un appello ai menagrami di casa nostra, correte pure in massa a disarmare la vecchia signora per fare della scultura di Valeri un piacevole passatempo con cui trastullarvi tra un periodo di letargo nella rete fognaria e la richiesta della grazia di una sconfitta con la Juve al Santo, che ve la fa volentieri perché buon sangue non mente, come Mentolivo e il suo clan.