La
foto parla chiaro come invece non può fare liberamente Nocerino frenato
com’è da logiche di gruppo, altrimenti manderebbe affanculo quel
rosicone di Montolivo, che per alzare l’asticella delle sue ambizioni
gli ha abbassato drasticamente quella dell’ingresso al Camp Nou dove
sarà dura che ci rigiochi, e la foto dice senza nessun’ombra di dubbio,
che la vecchia signora domani lo prenderà nel culo. E così dopo essere
caduta alla quarantaquattresima partita, si porterà via sotto braccio il
premio per la sua lunga imbattibilità, un pezzo unico che la Figc ha
fatto scolpire proprio a quel gran cazzone di Valeri, conscia che come
hobby il fischietto di Roma ama proprio fare cazzate en plein air, pezzo
unico che il suo autore titola “lungo”, un artista di grande “rigore”
concettuale, che la critica esalta per una grandissima duttilità
espressiva, fiscale come uno scontrino nel concedere rigori anche al
centoquarantasettesimo, ma allo stesso tempo liberale come il modo di
fare impresa della comunità cinese a Prato, quando concede al portiere
del Parma la possibilità di sgranchirsi le gambe prima che Jovetic
calciasse per poi ritrovarselo in collo, un modo di far rispettare le
regole a intermittenza, che illumina il suo profilo migliore che è
quello di una gran faccia di culo, e che fino ad oggi riconoscevamo
solo nelle dichiarazioni di un Montolivo rientrato a determinare i
successi del Milan. Ma la fortuna ha voluto che quel figlio illegittimo
di una Lucrezia Borja Valeri ci sia capitato contro il Parma e non
domani, anche se agli amici del blog è piaciuto tanto, io invece, degli
otto rigori che ci avrebbe fischiato contro, di cui uno anche
nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, assolutamente
sacrosanti come avrebbero giustificato sempre loro probabilmente
scambiando Valeri per Valero, io ne faccio volentieri a meno, e
francamente preferisco un arbitro moralmente meno virtuoso di lui.
Intanto è bastato un pareggio esterno che dire sfortunato è poco, per
avviare la rilettura in chiave negativa delle quattro partite fin qui
disputate, analisi affogate nella frustrazione di una vittoria sfumata
sulla caricatura della sora Cecioni di quella Franca Valeri d’un
arbitro, rilettura dovuta alla forte pressione degli sfigati che alla
fine ha fatto saltare in aria il tombino della fogna dove si erano
rifugiati, e così riecco il melmoso atteggiamento menagramo, più affine
alla realtà meneghina che oggi meglio li rappresenterebbe, mentre a
Firenze tira aria nuova e pulita, come appunto dimostra la foto, che
sarà il manifesto da esporre dopo aver fatto il culo alla vecchia
signora. E se a qualcuno piace tanto rileggere con le mani sporche di
cioccolata per dare sfumature diverse a quanto fatto fino ad oggi, con
pensieri di cacca, la giornata di ieri semmai da valore alle vittorie
con il Catania e con l’Udinese, confermando che la Fiorentina è la più
bella sorpresa del campionato, chi conosce Montella e sa della sua
abitudine nell’evitare accuratamente i commenti sulle decisioni
arbitrali, vada a scoprire cosa ha detto invece sul rigore concesso per
il fallo di mano di Toni. La partita di Parma è stata comunque una gran
bella partita, emozionante, divertente, che ha mostrato una squadra viva
in un campo difficile, e che non ci ha visti vincere anche per
circostanze sfavorevoli come l’errore di Jovetic e la fiscalità a
momenti dell’arbitro. Ma questo è un blog liberale proprio come Valeri,
che valuta quindi anche la possibilità che tra i tifosi ci sia chi si
riconosce nell’antidellavallismo e che quindi trova più giovamento nelle
disgrazie che non nelle vittorie, e per questo motivo lascio sempre
molto volentieri la possibilità di poter dare una lettura differente a
quelle che sono le mie convinzioni, per questo motivo faccio come
Cellino ai suoi tifosi, un appello ai menagrami di casa nostra, correte
pure in massa a disarmare la vecchia signora per fare della scultura di
Valeri un piacevole passatempo con cui trastullarvi tra un periodo di
letargo nella rete fognaria e la richiesta della grazia di una sconfitta
con la Juve al Santo, che ve la fa volentieri perché buon sangue non
mente, come Mentolivo e il suo clan.