presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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venerdì 7 settembre 2012
"L'è maiala"
E
questa volta non è neanche la moglie di nessuno che si conosce, ma solo
quella sana volgarità di strada che a Firenze ci cresce insieme alla
barba, e per quelli che invece non vivono “in buca”, tradotto sta a
significare “è dura”. Un occasione poi per dare finalmente un po’ di
spazio anche a quell’anima gastronomica del blog, che di solito soffre
il carattere forte degli ingredienti calcistici, che alla fine riescono
sempre a coprire gli odori che escono dalla cucina, insomma, l’olio di
canfora che esce dallo spogliatoio condisce meglio la passione di quello
d’oliva, del resto c’è un ordine preciso da rispettare come quello di
mangiare il Marzolino prima del Gorgonzola. Dicevamo che in tempi di
crisi economica e di fair play finanziario l’espressione vernacolare
“l’è maiala” tocca picchi di popolarità superiore anche a quella di chi
abita alle Piagge, e in tutta questa situazione di difficoltà nella
quale anche Pegna si traveste da Penny Market, crisi che ha costretto
del resto anche Del Piero ad emigrare in Australia con la valigia di
cartone comprata con un gran bel cartone di credito per soddisfare
quell’esoso di Louis Vitton, dicevamo che in tempi di crisi c’è stato
qualcuno che s’è levato dalla testa l’idea di chiamarci un ristorante,
che tirerà su il bandone in pieno centro a Firenze alla fine di
settembre. E mentre Galliani rincorre i fine contratto fino a farsi
scoppiare la milza, buona tra parentesi e tra un panino quella mangiata
per strada a Palermo, e in un mondo del calcio dove lo scambio dei
prestiti è un’operazione necessaria e automatica come l’attività dei
polmoni, indispensabile soprattutto a far respirare i bilanci, la
caratteristica del nuovo ristorante sarà quella, se uno lo vorrà, del
baratto. Ebbene si, sarà possibile al momento della prenotazione
accordarsi su cosa barattare in cambio di una cena, tra i generi
accettati per lo scambio ci sono i prodotti dell’orto, che niente hanno a
che fare con la refurtiva di un qualsiasi ricettatore con la sede
logistica in via dell’Orto, ma anche artigianato e modernariato, magari
si potrà mangiare un “peposo” in cambio di una seggiola sulla quale
salivamo per arrivare alla finestra a guardare i festeggiamenti per il
secondo scudetto, ma non pensiate di svuotare la cantina dai troiai
però, perché il troiaio poi vi si ritorce contro quando il conto ve lo
presenterà il colesterolo. Cucina toscana dei nonni, 40 posti, prezzi
popolari come i biglietti di curva di trentanni fa, porzioni abbondanti
che accontentano anche il camionista del Brennero stanato dalle rotte
autostradali da una muta di cani con l’ Alzheimer, ma sarà anche un
punto di ritrovo come la discoteca dove Pradé ha fatto firmare il
contratto a Toni, o dove affacciarsi anche solo per un caffè, e così se
ancora non l’hai buttato via, in cambio gli puoi sempre dare il
biglietto della tramvia usato ma con la timbratura scolorita al sole di
una gomma da cancellare, oppure puoi prendere un amaro e in cambio
portargli dello zucchero. Concludo con l’esempio della telefonata tipica
neccessaria per la prenetozione e nella quale si dovrà concordare lo
scambio di prestazioni “ Buonasera siamo in due, io e Vargas, va bene se
pago la cena con una pernice impagliata?”