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giovedì 27 settembre 2012

Chi la ganza, noi l'eleganza

La Fiorentina è ufficialmente un pericolo. La partita con la Juve ha sancito l’insidiosa presenza nel campionato italiano di una squadra costruita per fare calcio, anche se ricca di potassio. 300 minuti che non prende gol su azione dopo che la sua difesa e il centrocampo, che tra gli altri compiti ha anche quello di proteggerla, sono stati costruiti da 300 minuti. La macchina da gol juventina disinnescata, imbottigliata alla fonte del gioco inaridendone la schiumante rabbia agonistica. Una partita quella di ieri, colta dallo stesso casco delle altre quattro, tutte e cinque hanno lo stesso valore nutritivo della passione e il sapore dolce che più dolce non si può, in un panorama acerbo di campionato italiano, nel quale la sua miglior espressione è stata dominata dalla squadra di Montella. Non c’è in Italia una squadra che gioca così bene, che abbia i margini di crescita così grandi, che dia la sensazione di potersela giocare anche oltre confine, non è stato sbagliato un acquisto, tutto è tremendamente funzionale al suo gioco, a partire da una difesa che non sbaglia un intervento e dalla quale riparte la manovra, sempre, rendendo di fatto il lancione un modo fossile d’interpretare l’avvio dell’azione, e ne siamo talmente disintossicati, al punto, che anche se ne fosse effettuato uno solo in onore di Dainelli, darebbe fastidio come a Montolivo fa venire le bolle Nocerino sulle Ramblas anche solo a mangiarsi un gelato. Comincio a credere che alla fine Marotta ci abbia fatto un piacere e che questa squadra trovi la sua meravigliosa evoluzione della manovra, proprio lontano dalla figura del centravanti classico, come se il destino ci avesse regalato una sorpresa, che la squadra cercando di traghettare fino a gennaio quello che si ritiene un problema, scopra nel frattempo un tesoro nascosto nel ventre del Franchi, forse nei piedi di Ljajic, o chissà se in quelli di Mati oppure di El Hamdaoui, così, tanto per far vincere la scommessa a Caressa che ritiene la Fiorentina la candidata numero uno a vincere il titolo. Direi quindi di cominciare a dargli ragione al marito della Benedetta, intanto andando subito a vincere a Milano, candidandosi ufficialmente, aprendo la crisi di quei morti dell’Inter con l’esonero di Stramaccioni, prendendo definitivamente consapevolezza di essere i più forti. Consideriamo poi che la rosa di qualità e di quantità a disposizione di Montella, non sarà distratta da nessuna gloria europea, ci eviteremo quindi anche quei costosi regali che le altre squadre compreranno sicuramente ai duty free, forniti come sono di vari infortuni tax free. E perché non pensare in grande se la squadra esprime il calcio più grande, pensavamo che un centrocampo come il nostro non avesse capacità di filtrare, e davanti a un centrocampo muscolare come quello juventino li abbiamo dominati, e manca Aquilani. Dichiaro quindi di voler mentalmente guardare oltre Porta San Frediano, anche se mantengo la sede del mio sogno rigorosamente in piazza Santa Spirito, dichiaro di non andare alla messa ma di pregare che si avveri il pronostico di Caressa, e di non considerarlo una fava lessa, anzi ci voglio credere come lui, me la voglio dare a bere centrifugando tutta una serie di pensieri pazzeschi per mantenerne intatti  tutti i benefici, e se i sogni risiedono in Santo Spirito, per la sede della centrifuga ci vuole piazza Cestello, lavatrice naturale per smacchiare i panni dal pessimismo. Siamo una squadra che ha il marchio dell’eleganza impresso nel suo modo di giocare, abbiamo tutte le proprietà naturali che fanno bene al movimento appesantito da un calcio spazzatura, la foto di oggi rappresenta questa eleganza della Fiorentina che è diventata la buccia di banana sulla quale scivolerà il campionato per cadere proprio ai nostri piedi.