La
Fiorentina è ufficialmente un pericolo. La partita con la Juve ha
sancito l’insidiosa presenza nel campionato italiano di una squadra
costruita per fare calcio, anche se ricca di potassio. 300 minuti che
non prende gol su azione dopo che la sua difesa e il centrocampo, che
tra gli altri compiti ha anche quello di proteggerla, sono stati
costruiti da 300 minuti. La macchina da gol juventina disinnescata,
imbottigliata alla fonte del gioco inaridendone la schiumante rabbia
agonistica. Una partita quella di ieri, colta dallo stesso casco delle
altre quattro, tutte e cinque hanno lo stesso valore nutritivo della
passione e il sapore dolce che più dolce non si può, in un panorama
acerbo di campionato italiano, nel quale la sua miglior espressione è
stata dominata dalla squadra di Montella. Non c’è in Italia una squadra
che gioca così bene, che abbia i margini di crescita così grandi, che
dia la sensazione di potersela giocare anche oltre confine, non è stato
sbagliato un acquisto, tutto è tremendamente funzionale al suo gioco, a
partire da una difesa che non sbaglia un intervento e dalla quale
riparte la manovra, sempre, rendendo di fatto il lancione un modo
fossile d’interpretare l’avvio dell’azione, e ne siamo talmente
disintossicati, al punto, che anche se ne fosse effettuato uno solo in
onore di Dainelli, darebbe fastidio come a Montolivo fa venire le bolle
Nocerino sulle Ramblas anche solo a mangiarsi un gelato. Comincio a
credere che alla fine Marotta ci abbia fatto un piacere e che questa
squadra trovi la sua meravigliosa evoluzione della manovra, proprio
lontano dalla figura del centravanti classico, come se il destino ci
avesse regalato una sorpresa, che la squadra cercando di traghettare
fino a gennaio quello che si ritiene un problema, scopra nel frattempo
un tesoro nascosto nel ventre del Franchi, forse nei piedi di Ljajic, o
chissà se in quelli di Mati oppure di El Hamdaoui, così, tanto per far
vincere la scommessa a Caressa che ritiene la Fiorentina la candidata
numero uno a vincere il titolo. Direi quindi di cominciare a dargli
ragione al marito della Benedetta, intanto andando subito a vincere a
Milano, candidandosi ufficialmente, aprendo la crisi di quei morti
dell’Inter con l’esonero di Stramaccioni, prendendo definitivamente
consapevolezza di essere i più forti. Consideriamo poi che la rosa di
qualità e di quantità a disposizione di Montella, non sarà distratta da
nessuna gloria europea, ci eviteremo quindi anche quei costosi regali
che le altre squadre compreranno sicuramente ai duty free, forniti come
sono di vari infortuni tax free. E perché non pensare in grande se la
squadra esprime il calcio più grande, pensavamo che un centrocampo come
il nostro non avesse capacità di filtrare, e davanti a un centrocampo
muscolare come quello juventino li abbiamo dominati, e manca Aquilani.
Dichiaro quindi di voler mentalmente guardare oltre Porta San Frediano,
anche se mantengo la sede del mio sogno rigorosamente in piazza Santa
Spirito, dichiaro di non andare alla messa ma di pregare che si avveri
il pronostico di Caressa, e di non considerarlo una fava lessa, anzi ci
voglio credere come lui, me la voglio dare a bere centrifugando tutta
una serie di pensieri pazzeschi per mantenerne intatti tutti i
benefici, e se i sogni risiedono in Santo Spirito, per la sede della
centrifuga ci vuole piazza Cestello, lavatrice naturale per smacchiare i
panni dal pessimismo. Siamo una squadra che ha il marchio dell’eleganza
impresso nel suo modo di giocare, abbiamo tutte le proprietà naturali
che fanno bene al movimento appesantito da un calcio spazzatura, la foto
di oggi rappresenta questa eleganza della Fiorentina che è diventata la
buccia di banana sulla quale scivolerà il campionato per cadere proprio
ai nostri piedi.