presidio Diladdarno Slow Tifood, lampredotto e Fiorentina
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venerdì 28 settembre 2012
Arteriosclerosi di un sogno
E’
una squadra da prendere a morsi, e così dopo la banana oggi tocca alla
mela, e domani chissà se a Tocca l’Albicocca, e il colmo è che non siamo
affatto alla frutta, anzi, e poi una mela al giorno leva il modico di
torno, spazza via cioè i mezzi termini, le mezze misure, gli
atteggiamenti controllati, le mezze seghe di tifosi, quell’essere
stretti nella morsa dei riti scaramantici, perché l’entusiasmo che è
piovuto in città come una pioggia acida, ha corroso la depressione dalla
passione, ed è tutt’altro che modico, anzi è medico che cura l’atrofia
della fase Rem, perché stiamo finalmente straparlando di obiettivi che a
forza di morsi ci proiettano nel mondo, quello del grande sogno. E la
foto mostra l’inequivocabile risultato dell’averlo già addentato
voracemente, e come in una sfera di cristallo, oppure nei fondi del
caffè, è apparso chiaro che il mondo del grande sogno ormai ci
appartiene. Potrete attaccarvi agli anticrittogamici presenti sulla mela
e che fanno meno male solo di Montolivo, oppure alla mancanza del
centravanti, ma tanto il sogno va vissuto e addentato finché è lì,
accattivante, se poi fosse invece un problema di denti che vi inibisce
il morso, ma che ve ne frega, lasciatevi andare, e anche se il
sacrificio fosse quello di lasciarci anche una capsula, la contropartita
sarà valsa abbondantemente una temporanea finestra nera aperta sul
vostro sorriso. Liberate il sogno rattrappito nella cassetta delle mele,
male che vada, il Gat, che nel frattempo avrà usato la Fiorentina per
farci cadere nel peccato originale, dopo il morso, al massimo ci
condannerà al ritorno di Montolivo e all’acquisto di Gasbarroni, lui che
è un Dio moderno dall’orario continuato che non si riposa neanche la
domenica, anzi è proprio la domenica quando guadagna di più, tale e
quale a chi vende la porchetta. Ho il dovere morale in quanto ideatore
di uno spazio dove si coltivano diverse passioni, di consigliarvi cibo
sano per alimentare quella passione, ma capisco quanto siano invitanti i
grassi contenuti nei vostri atteggiamenti più contenuti, capisco che
avete preso di punta l’alimentazione che ha bisogno di una punta, di
quel certo picco glicemico e proteico, che sazia la fame preservando
dalle delusioni, e in più non è neanche cara perché è scaramantica.
Siete fissati con il centravanti perché la vostra alimentazione della
passione è vincolata all’uso di bomber caloriche, e intanto state
uccidendo il sogno a forza di gozzate di Danacol pensando che Toni non
sia il centravanti, ma sia Little Tony. Incuranti del vostro disordine
alimentare, io e Caressa, invece, ci strafogavamo di mele mentre
discutavamo, io del mio sogno e lui della sua scommessa con Bergomi,
approfittando di una delle ultime giornate che ti permettono ancora di
fare due passi sulla spiaggia, sarà stato forse quel volerne ingerire
troppe, ma a un certo punto ho dovuto scattare una foto, perché non ci
capivo più niente, come mai quelle mele erano improvvisamente diventate
roccia e carne, ma era veramente quello che vedevo o il sogno era
diventato un segnale importante da non sottovalutare come l’infarto di
Little Tony, e intanto i morsi in quelle mele mi facevano tutto un altro
effetto, da una parte mi facevo male ai denti, dall’altra non
scrocchiava più ma mugolava di piacere, e io ero colto da improvvisa
arteriosclerosi verso quelle mele che mugolavano, ma come, le mele fanno
sempre così tanto bene, e invece adesso insorgeva prepotente
l’arteriosclerosi galoppante, allora ho chiesto a Caressa se anche lui
avesse avvertito lo stesso irrigidimento tissutale, si insomma un certo
indurimento del sogno. Non mi ha risposto, si è limitato a dire di amare
Benedetta alzando gli occhi al Sky.