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mercoledì 14 agosto 2019

Così vado a piedi


Senza i gol di Benassi probabilmente oggi avremmo salvaguardato il derby con l’Empoli. E siccome ci siamo già privati dei gol di Muriel, io Benassi lo terrei. Tranquilli, il mio fisico asciutto non fermerà la vostra voglia di patatine e prosecco. Potrete cioè sempre insultarlo amabilmente all'aperitivo definendolo persino capocannoniere. Però dal 10 ad oggi non è ancora successo niente, come aver lavato le tazze della colazione con aria annoiata, con l’urgenza di una massaia, ma poi basta, niente di osé. Così vado a piedi, e alla Rita che mi chiede perché vado a piedi, rispondo che allungo la strada così mi ritrovo alla prima di campionato. Poi gli ho detto che un giorno tutto questo silenzio di circostanza sarà suo. In una San Frediano che nella settimana cruciale, e non per essere quella di Ferragosto, a dieci giorni dalla partita con il Napoli, presenta tre tipologie di tifosi Viola: quelli in ferie che si trascinano a due all’ora stanchi di giorni interlocutori, gli ubriachi che sono andati in farmacia a comprare le pasticche per andare in Champions, che barcollano qua e là, e quelli che superano tutti perché ne hanno piene le palle di aspettare e vogliono tornare a casa a consolarsi con la registrazione del giro di campo di Joe Barone. Alla fine faccio scalo tra un pensiero e l’altro, mangiando cocomero, mentre con gli occhi incontro favorevoli spiragli. Il Bambi sostiene invece che Dio ha inventato il mare come premio dopo la conferma di Benassi. Mentre Lirola e Pulgar comprati con i soldi di Veretout e Hugo sono cose già viste.

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